|
BIBLIOTECA
| |
EDICOLA | |
TEATRO | | CINEMA
| | IL
MUSEO | | Il
BAR DI MOE | | LA
CASA DELLA MUSICA |
| LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
| LA
STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | | | NOSTRI
LUOGHI | | ARSENALE
| |
L'OSTERIA | | LA
GATTERIA | |
IL PORTO DEI RAGAZZI |
|
||
L'unico pozzo d'acqua inquinato da scorie tossiche, decimato un villaggio in Nigeria |
Era
un vecchio pozzo, l'unico rimasto con un po' d'acqua, non utilizzato
da anni, ma nella carestia in molti hanno ripreso calare i secchi e
ad attingere acqua. E tutti quelli che lo hanno fatto sono morti, più
di ottanta: donne, vecchi, uomini, bambini, persino l'imam, il capo
religioso del villaggio. Si muore così in Nigeria nel terzo
millennio, per una falda acquifera inquinata da sostanze tossiche,
rifiuti esportati da altri continenti, penuria d'acqua potabile,
acqua d'oro.
Tutte le persone morte abitavano nel villaggio di Janki, nel governatorato locale di Sule-Tankarkar. Le vittime, tra cui l'imam e capo del villaggio, sono morte nel giro di dieci giorni, ha spiegato il portavoce governativo Habibu Kila, «dopo aver bevuto l'acqua del pozzo che era inutilizzato e abbandonato da molto tempo». «La gente ha ricominciato a usare l'acqua del pozzo quando si è rotta una pompa che estraeva l'acqua da una falda in profondità. Questa pompa era l'unica possibilità per il villaggio di avere acqua potabile».
Nessuno
ha pensato che le malattie e i decessi fossero causati dall'acqua del
pozzo fino a quando un responsabile
dell'igiene e della sanità
ha compiuto alcuni esami e si è accordo della contaminazione.
Il portavoce ha affermato che il governo ha ordinato che la pompa sia
riparata e il pozzo chiuso. Ma di chi è la colpa? Per le
autorità nigeriane la colpa è degli abitanti che hanno
attinto acqua da un vecchio e inaffidabile pozzo. Ma chi ha fatto sì
che quella vena acquifera diventasse veleno? In Nigeria la dittatura
militare al potere non consente libertà di parola e di
protesta, come dimostrano le feroci repressioni di questi giorni dei
lavoratori in scioipero negli impianti petroliferi. In compenso i
colonnelli nigeriani godono da decenni dei favori e dei buoni affari
con le potenze occidentali anche in fatto di delocalizzazioni
industriali e smaltimento selvaggio di rifiuti tossici e nocivi
(basterebbe ricordare le navi dei veleni degli anni Ottanta in
partenza dall'Italia), scaricati spesso persino in alvei fluviali.
Rifiuti pagati a prezzo d'oro ai colonnelli e scontati poi sulla
pelle dalle popolazioni dei villaggi e dalle zone agricole e
naturalistiche.
di red
L'Unità,
30.06.2003
|
MOTORI
DI RICERCA | UFFICIO
INFORMAZIONI | LA
POSTA | CHAT
| SMS
gratis | LINK
TO LINK!
|
LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing
List | Forum | Newsletter | Il
libro degli ospiti | ARCHIVIO
| LA
POESIA DEL FARO|