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DLI |
Hanno
viaggiato comodi, i bolscevici!
Pensate: 50 treni speciali, 6000
pullman ed un numero imprecisato di autobus
per essere a Roma
(queste sono le nostre notizie ufficiali) solo in 700.000
(senza
contare tutti i romani e quelli che sono arrivati con mezzi di linea
o propri).
E' una vergogna! Hanno proprio voluto occupare un
posto ogni 4-5: smodati! E
poi, come si sono allargati, giunti a
Roma! Hanno coperto l'Ostiense, Circo
Massimo, la zona
Archeologica, il Colosseo, le vie fino a Santa Maria
Maggiore, il
Colle Oppio, Porta Capena, eccetera. Sembrava volessero essere
almeno
tre milioni! E poi, che vogliono? Contrastare il Libro Bianco?
Ma
allora siamo d'accordo: anche noi non vogliamo le leve sociali,
gli
ammortizzatori previsti da Biagi (che ne so, la
decontribuzione o il salario
sociale: decine, centinaia, anche
migliaia di miliardi di euro...).
Ci accontentiamo solo di far
fuori l'articolo 18 per i neo-assunti (per i meno
attenti: quei
geni della Confindustria ci metteranno meno di 2 giorni a
cambiare
i contratti di assunzione in contratti a tempo determinato,
da
convertirsi in indeterminato anche una settimana dopo...):
questo è
risparmio, questo è favorire l'Impresa (e
sotto con le 3I)!
Stay here &rea
P.S.
stralci
dalle pagine VIII, 15, 16, 54 e 55 del
LIBRO BIANCO SUL MERCATO
DEL LAVORO IN ITALIA - PROPOSTE PER UNA SOCIETÀ
ATTIVA E
PER UN LAVORO DI QUALITÀ - Roma, ottobre 2001
Il Libro
Bianco sul mercato del lavoro è stato redatto da un gruppo di
lavoro coordinato da
Maurizio Sacconi e Marco Biagi, cui hanno
partecipato:
Carlo Dell'Aringa, Natale Forlani, Paolo Reboani,
Paolo Sestito.
" [...]Le esperienze dei paesi europei che
hanno con più successo riformato il
mercato del lavoro,
mostrano quanto sia importante disporre anche in Italia
di un
nuovo assetto della regolazione e del sistema di incentivi
e
ammortizzatori, che concorra a realizzare un bilanciamento tra
flessibilità
e sicurezza. Tale sistema deve avere come
obiettivo ultimo quello di
accrescere l'occupazione e di diminuire
le forme di precarizzazione
[...]
Al tempo stesso, però,
l'incompletezza del processo di introduzione di nuove
flessibilità,
lo scarso sviluppo di importanti strumenti di tutela nel
mercato
-un tratto tradizionale dell'Italia, in cui scarsamente efficaci
sono
stati i meccanismi di mediazione di manodopera e gli
ammortizzatori
sociali- il ridotto sviluppo di strumenti di
sostegno al reddito dei meno
abbienti, possono avere conseguenze
negative nel nuovo contesto più
flessibile. In altri
termini, vi è il rischio che all'attenuazione delle
rigide
tutele relative al singolo rapporto di lavoro posto in essere
non
faccia da contraltare lo sviluppo di efficaci forme di tutele
nel mercato,
tutele tanto più necessarie nel contesto
attuale di maggiore flessibilità,
con un turn over
occupazionale più intenso.
[...]
Rispetto al PIL, i dati
disponibili (ESSPROS, 1998) denotano un'incidenza
dei trattamenti
di disoccupazione pari in Italia allo 0,7% a fronte di una
media
UE dell'1,9%.
[...]
Un mercato del lavoro più flessibile
- caratterizzato da maggiori flussi di
creazione e distruzione di
posti di lavoro e da una maggiore incidenza di
carriere e percorsi
lavorativi più irregolari e discontinui nel tempo - ed
in
cui un ruolo in parte diverso, in connessione con lo sviluppo
della
previdenza complementare, potrà essere assunto dalle
somme oggi accantonate
per il TFR, richiede ammortizzatori sociali
più sviluppati. È di tali sfide
che deve farsi
carico il processo di superamento delle differenziazioni ed
iniquità
del sistema tradizionale.
[...]
un ampliamento verso le medie
comunitarie dei livelli del volume di spesa da
finanziare per via
contributiva. Nella spesa complessiva - e quindi anche
nel volume
di contribuzioni a suo finanziamento, stante la ridotta entità
della
spesa addebitale a fiscalità generale - l'Italia dista dagli
standard
comunitari medi per oltre un punto percentuale di PIL. La
necessità di
rafforzare la tutela a fronte del rischio di
disoccupazione, nel quadro del
passaggio da un regime di tutele
rigide e spesso inefficaci nell'ambito dei
singoli rapporti di
lavoro in essere ad un regime di tutele nel mercato e
che
favoriscano la mobilità del lavoro, ha perciò
implicazioni che vanno
riconosciute anche da un punto
macroeconomico e per la politica finanziaria
nel suo
complesso.
[...]
sta in:
http://www.ambientediritto.it/Legislazione/Sicurezzalavoro/anno%202001/libro%20bianco%20lavoro.pdf
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