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DLI F.F.
(Fratelli Forzitalioti!), torno a Voi (... a Noi!, come diceva
quel |
Prima
di tutto vi riporto in allegato (è troppo succosa per
poterla
tagliare) la novella "Il Libertador va a Goteborg"
(fratelli Grimm
insegnano), dalla quale traggo la frase «Il
mio obiettivo è sbarazzare
l'Italia dal comunismo»;
il nostro Condottiero ci fa delle promesse
tropppo limitate: e
Cuba? e la Russia? e l'Universo?
Una
Vetero_marxista invece mi invia:
"E perchè, il grande
colpo di genio del Ministro degli Interni di
consultare Manu Chao
in merito alle misure di sicurezza anti manifestanti?
(giuro, l'ho
sentita al TG3). Fortunatamente Manu Chao è abbastanza
dritto
da averlo mandato a ramengo, anche con un'espressione fra
lo schifato e
l'ironico, secondo me. Alla mostra sul fumetto
d'autore chi vorranno
consultare, Topolino? :)"
MI
consenta! Non è possibile che si convochi Mickey Mouse? E' un
sano
Americano e non si è mai espresso in termini
filo-bolscevici!
Ed ora commentiamo il piacevole show di prima
serata della nostra
Super-Soubrette Tremonti.
Spieghiamo un
attimo le cifre: 19 mila miliardi erano la somma indicata in
un
primo momento dall'ex-governo leninista come obiettivo di deficit
per
l'anno 2001. Per deficit in questo caso si intende
l'indebitamento della
pubblica amministrazione. In conseguenza del
rallentamento dell'economia
mondiale, in tutta Europa si ritiene
che i deficit pubblici degli stati
membri della Ue siano destinati
a salire. Per l'Italia la cifra indicata è
nell'ordine dei
25 mila miliardi, che rappresenta la previsione. In realtà
dunque
il cosiddetto "buco" nei conti pubblici dovrebbe essere di
almeno
20 mila miliardi, cioè il risultato della differenza
tra i 45 mila
miliardi indicati da Tremonti e i 25 mila miliardi
concordati in sede Ue.
Il colpo di grancassa si è avuto con
la spiegazione fornita da Tremonti:
"le uscite di cassa sono
salite nell'ultimo anno, anno e mezzo in modo
esplosivo: siamo
arrivati a un fabbisogno di 90 mila miliardi". E' stato
un
grande, con tanto di colori, grafici, tabulati, eccetera (ed,
insisto,
in prima serata! TG1! i media sono nostri, F.F.!): tutti
sappiamo che
basta spostare qualcosina qui, qualcosina li, di un
bilancio per passare
da guadagno a perdita e viceversa, ma quello
che ha fatto Lui per salvarsi
la sedia (ricordiamo la visita a
Prodi di qualche giorno fa: "o risistemo
i conti o me ne
vado") sono stati davvero fuochi d'artificio! Peccato che
quei
maledetti rossi dei sindacalisti abbiano annusato la
fregatura:
stiamo avvicinandoci a quanto promesso dal Libertador
al grande Stratega
della Confindustria D'Amato.
"E' un
fatto grave - si lamenta il comunista Sergio Cofferati - perché
in
un solo colpo viene buttato a mare il metodo della
concertazione". Alla
protesta si sono uniti subito dopo anche
Cisl e Uil (ma come, questi
ultimi non erano passati tra le nostre
fila?). I maledetti sindacati non
sembrano dare molto peso alle
motivazioni addotte dall'eroico Tremonti
sulla "necessità"
di dare l'annuncio in televisione. Né alle scuse
presentate
dallo stesso ministro dopo che le agenzie di stampa avevano
iniziato
a diffondere i commenti risentiti della triade Cofferati,
Angeletti
e Pezzotta. Questo insegnerà al Buon Tremonti che non vale
la
pena di scusarsi col popolaccio: ubi maior!
STAY!
&REA
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