Testo e foto di Wolfango
Horn |
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Gino Pellegrini |
Gino Pellegrini:
dal West alla via Emilia, mi verrebbe da dire.
Il lavoro artistico, il divertimento, gli scherzi pittorici sui muri di casa nostra di un artista rientrato da Hollywood...
Ho conosciuto il lavoro di Gino Pellegrini da semplice spettatore, nelle differenti trasformazioni di Piazzetta Betlemme a San Giovanni in Persiceto. Nel 1982, come idea di allestimento scenografico di una manifestazione di cinema e varietà in piazza, dal nome "Il cinema, la gente, la fantasia e una piazza", si era pensato inizialmente ad un gioco di quinte e di fondali, poi venne l'idea di dipingere direttamente sulle facciate delle case. |
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Questa piazzetta degradata sbocciò in un tripudio di colori, dipinti, sagome e pannelli. Un set cinematografico. La gente non andava solo al cinema o al teatro, ma era stata dentro il palcoscenico cinematografico, con i muri accesi di luci e di "inganni pittorici". |
Piazzetta Betlemme, allestimenti vari |
Gino Pellegrini, partito diciassettenne per gli Stati Uniti, era tornato da Hollywood dove aveva collaborato come pittore e scenografo a film come 2001 Odissea nello spazio, West Side Story, Indovina chi viene a cena, Il pianeta delle scimmie, Mary Poppins, Un maggiolino tutto matto. |
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Gino
immaginò un miscuglio pop di mondo rurale e di divi
Hollywoodiani, punteggiato da inganni visivi, da tranelli
"trompe-l'oeil" che davano l'illusione della realtà,
facendo uscire dalla superficie dei muri gli oggetti dipinti che
"colpivano" l'occhio dell'osservatore. Una prospettiva
alla rovescia che, anziché perdersi in lontananze
infinite, si faceva quasi scultura, con una alchimia visiva che
inquietava e meravigliava lo stupefatto visitatore. |
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Io
che non ho tale profondità culturale, ho intuito l'ironia,
lo spirito del gioco, la beffa operate da Gino Pellegrini. |
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Tutto
un po' folle, forse. Sicuramente "diverso". E forse è
questa la chiave di lettura più interessante. |
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Portare
alla luce la storia della diversità, dice Pellegrini, lo
attrae perchè chi é sofferente é detentore
di una sensibilità molto acuta che permette, attraverso la
voce del proprio vissuto, di aprire una finestra sul panorama
dell'isolamento. |
Scenari per 'Hello, Dolly!' |
'Porto di mare', Bologna |
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Ceramica nera in alfabeto Braille |
Scena dipinta per 'Walk on a spring rain' |
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PER SAPERNE DI PIU' |
DECOR
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La
Piazzetta degli Inganni
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Last modify02/08/2001