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LE SCIENZE ON LINE
Adriana Giannini

aprile 2001

L'IBM e l'olocausto


Costruito con il contributo di più di 100 esperti, il libro dimostra il ruolo della International Business Machines e della sua filiale tedesca Dehomag nella più efficace macchina di sterminio messa a punto dall’umanità

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L' IBM e l'olocausto. I rapporti fra il Terzo Reich e una grande azienda americana di Edwin Black, Rizzoli, Milano, 2001 pp. 606

LA GESTIONE DEI DATI NELLA GERMANIA NAZISTA
UN’ESPERIENZA FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DELL’INFORMATICA , tesi per la maturità, di Andrea Todeschini


In una delle prime vetrine del Museo dell’Olocausto di Washington c’è un’austera macchina nera e beige nel tipico stile anni trenta: è la Hollerith D-11 dell’IBM. Un cartello spiega che, con questo tipo di macchina per schede perforate, fu eseguito, nel 1933, il censimento degli ebrei tedeschi. Per Edwin Black, giornalista di Washington e figlio di ebrei polacchi sopravvissuti a Treblinka, vedere citata una delle più potenti società di macchine da calcolo statunitensi è stata una rivelazione che ha dato il via a un’impegnativa indagine durata tre intensi anni. Il risultato? Questo documentatissimo volume, costruito con il contributo di più di 100 esperti, che volontariamente si sono offerti per setacciare archivi, tradurre documenti e confrontare testimonianze allo scopo di dimostrare il ruolo della International Business Machines e della sua filiale tedesca Dehomag nella più efficace macchina di sterminio messa a punto dall’umanità. Grazie al sistema delle schede perforate milioni di uomini, divenuti numeri, potevano essere classificati come ebrei, o come socialmente inutili o come avversari politici del regime, ed essere caricati su treni che, in perfetto orario, li portavano verso i campi di concentramento dove l’organizzazione li smistava verso una morte più o meno rapida. Per Thomas Watson, presidente dell’IBM, e per i suoi collaboratori, consapevoli di quanto stava accadendo, questa era solo una colossale sfida tecnologica, per giunta molto redditizia: furono migliaia le macchine costruite e milioni le schede perforate, monopolio della ditta. Il libro di Black, uscito in contemporanea a febbraio in 50 paesi del mondo, è qui a ricordarci quali formidabili alleati possano diventare tecnologia e business per un regime senza scrupoli. E ce lo ricorda non per spirito di vendetta, ma di giustizia. E perché tutto questo non si ripeta mai e per nessuno.
Adriana Giannini


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