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Palazzo Strozzi

Firenze

Fratelli Alinari, Fotografi in Firenze
150 anni che illustrarono il mondo. 1852/2002



Palazzo Strozzi, 2 Febbraio - 2 Giugno 2003

Palazzo Strozzi, Firenze



Ideata per festeggiare i 150 anni della fondazione dell'atelier Alinari, uno dei più importanti a livello internazionale, si propone come riflessione globale sulla fotografia italiana del secolo XIX.

L'idea di fondo vuole abbinare ricerca scientifica e rigore intellettuale alla fantasia e alla capacità di parlare al grande pubblico con il linguaggio della fotografia.

I tre fratelli Alinari Giuseppe Leopoldo e Romualdo 1860ca.
Archivi Alinari-©Fratelli Alinari Firenze.

600 fotografie, le grandi macchine fotografiche d'epoca, le lastre di oltre un metro, la "mitica" sala di posa dove i visitatori potranno anche farsi ritrarre.

Produzione e realizzazione sono di Firenze Mostre

il progetto scientifico è della Fondazione Fratelli Alinari per la Storia della Fotografia

Il progetto dell'allestimento è dell'architetto Luigi Cupellini.

l'ideazione scenografica è del regista e fotografo Giuseppe Tornatore

Il catalogo della mostra, edito da Alinari, è a cura di Arturo Carlo Quintavalle e Monica Maffiol

Firenze Mostre S.p.A.
Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi, 50123 Firenze

Tel.: 055.2776406; 055.2776461. Fax: 055.2646560. E-mail: [email protected]


La mostra presenta la storia di un'azienda che, per tutta la seconda parte del secolo XIX e nel corso di tutto il XX, ha inventato non solo l'immagine dell'opera d'arte in Italia, ma anche l'idea stessa dei luoghi e degli oggetti da ricordare, e dunque il nostro rapporto col passato.

Si tratta di volti, strade, monumenti, costumi, ambienti, paesaggi dell'Italia degli ultimi 150 anni, che oggi vediamo nel solo modo possibile, ossia attraverso l'occhio appassionato e intelligente di chi li ha fotografati facendone un patrimonio ormai indelebile della nostra memoria collettiva.

La mostra segue gli Alinari fin dai loro primi passi nella Firenze granducale e ne illustra il percorso culturale e l'ispirazione; stabilisce raffronti, documenta i rapporti con la Francia, insiste sul dibattito circa la fotografia come artefice dell'identità di una nazione, mette in evidenza le scelte che in pochi anni finirono per distinguere l'atelier da tutti gli altri.

La scelta decisiva è quella che porta gli Alinari ad abbandonare la tradizione settecentesca delle vedute, in favore di immagini centrate e in asse dei singoli monumenti. Quali monumenti?
Quelli, appunto, che permettono di restituire all'Italia un'identità.
Gli Alinari tengono conto del Medioevo, ma puntano sul Rinascimento, reinventando i soggetti con messe in scena quasi teatrali.
E' il loro contributo, niente affatto secondario, all'Italia risorgimentale.

Gli Alinari sono però anche ritrattisti raffinati (dei politici presenti a Firenze, seconda capitale dell'Italia unita, e della stessa casa reale).
E nei primi anni del Novecento sono protagonisti di una reinvenzione del rapporto fra arte e fotografia, fra le pitture dei macchiaioli e le riprese della campagna toscana.

Va infine sottolineato che le immagini e le edizioni Alinari hanno rappresentato, e rappresentano tutt'oggi, la più grande forma di divulgazione dell'arte italiana nel mondo.
(sintesi dal sito Firenze Mostre http://www.firenzemostre.com/alinari/cstampa.htm )

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