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ANDREA BARBAZZA

Tentando ancora di far poesia

<Se>

Se portarmi con te ti dà felicità,

fammi posto nel tuo cuore.

Non privarti di me.

Respirami, ricordami,

amami.

E fammi volare al tuo fianco. Tuo aquilone.

16 luglio 2004



<Vivo>

La musica scivola calda sulla pelle.

Ed i fari ritagliano un fotogramma del gufo in volo silenzioso.

Attraverso la lunga notte con un sorriso: sono più vivo.

11 settembre 2004



<Ancora notte.>

Nero mare.

L’auto, scialuppa autosufficiente,

a piccoli morsi mangerà tutta

questa lunga notte,

sotto l’indifferenza di una luna aristocratica e pasciuta.

Ed io, su questa tolda, capitano senza ciurma,

sarò di nuovo tornato all’ennesimo porto.

25 settembre 2004



<Ancora un viaggio>

Viaggiare non è solo partire ed arrivare.

E’ anche vivere in mezzo.

Per me che ti ho nella mente e nel cuore,

è fingere di averti qui e vedere cose nuove assieme.

14 ottobre 2004



<Torno>

Nel cielo incerto

nuvole di Botero

ed una falce.

Come un falco

il mio volo solitario al mio angusto nido.

Musica/luce.

Torno in questa sera

tutta mia.

17 ottobre 2004



<Fai male>

Come un’accetta,

la tua distanza sul forte larice del mio cuore.

Fai male: dolore puro, trasparente, resinoso,

sulle schegge del mio amore.

Fermati,

sono qui per te.

25 ottobre ‘04



<Novembre>

Alle quattro il tempo s’accorge

che è novembre.

Isole di nebbia,

il sole di specchia

in una scia di cielo.

Naufrago come una stella marina,

una mareggiata di umido me.

02 novembre ‘04

Andrea Barbazza


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