| BIBLIOTECA | EDICOLA |TEATRO | CINEMA | IL MUSEO | Il BAR DI MOE | LA CASA DELLA MUSICA | LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
|
LA STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | NOSTRI LUOGHI | ARSENALE | L'OSTERIA | IL PORTO DEI RAGAZZI | LA GATTERIA |



MUSICA

Eleganza sonora da Eurythmics

È una di quelle donne che, quando camminano, illuminano quello che hanno intorno, e non te ne rendi conto finché non seì lì, davanti a Annie Lennox. Nel suo gessato abito maschile, con cravattino grigio perla, la metà femminile degli Eurythmics si è riunita momentaneamente al fido Dave Steward, stesse movenze, stesso look, solo qualche anello in più alle dita. Sono venuti in Italia per annunciare la riedizione, con l'aggiunta di alcune bonus track, di tutti gli otto album incisi in studio in venticinque anni di carriera, contenuti in un cofanetto che sembra custodire collane di perle. E hanno presentato l'uscita dei diciannove successi di Ultimate Collection (SonyBmg): un'antologia che va da Sweet Dreams (are made of this) a Here comes the rain again. Due sono gli inediti della raccolta con I've got a life, il singolo già in onda sulle radio e Was just another love affair?.

Parlano entrambi con la pacatezza e la serenità di chi si conosce nel profondo, lui e Annie. Steward mostra una gran soddisfazione per tutto questo lavoro di «rémise en forme» dei cd; lei interviene sugli aspetti passionali del loro lavoro. E non nasconde un po' di emozione, nell'essere lì, non solo come Annie Lennox, ma proprio perché Eurythmics.

Oltre a uno sguardo complessivo sulla vostra musica, con questa riedizione non avete voluto anche fermare nel tempo l'essenza della bellezza che negli anni avete proposto?

Steward: Siamo lusingati di questo, e certamente contenti di aver fatto un lavoro globale sulla nostra produzione. Molte band escono abitualmente con compilation, nel nostro caso è da 15 anni che non ne pubblicavamo una. E il fatto di esserci, oggi, ha un senso particolare. Nella nostra carriera di fatto mancava qualcosa di questo tipo, una retrospettiva. L'idea di una raccolta è cresciuta lentamente: prima è nata la volontà di rieditare gli album, con una idea grafica perfezionata e la rimasterizzazione in studio. Di fatto è come se fossero dei `nuovi' album. Alla fine abbiamo pensato di aggiungere anche una raccolta.

C'è anche un pizzico di nostalgia in questa operazione?

Lennox: La nostalgia non è esattamente il mondo in cui amiamo vivere. La nostra è una storia che va avanti, è come guardare le foto di un album, ti vedi con il grembiule con i tuoi compagni di scuola e ti riconosci subito, anche se sei diverso. Siamo sempre noi: viviamo la vita nel presente, ma nella sua globalità è come un sogno. Se ci voltiamo indietro, ci ritroviamo in un attimo.

Come è stato ritrovarsi per comporre ancora insieme?

Lennox: Sono stati ricreati i tempi di Peace quando nel 1999 ci eravamo ritrovati dopo dieci anni di lontananza. Tutto è nato in maniera inaspettata lo scorso agosto ma, per per quanto bizzarro, abbiamo lavorato ai massimi livelli. Di I've got a life, siamo molto orgogliosi .

Siete esplosi come fenomeno negli anni Ottanta, anni negativi sotto molti aspetti, ma di cui siete anche stati un simbolo; al tempo stesso ne siete rimasti fuori...

Steward: Siamo d'accordo sull'opinione rispetto agli anni Ottanta. Molte band erano allora preoccupate di come andare in video, di come chiamarsi o vestirsi, ma se ci pensiamo bene è qualcosa che è sempre accaduto. Sempre, per fortuna, sono esistiti gruppi che si sono elevati al di sopra degli anni e delle mode, penso agli U2, ai Radiohead. Per me e Annie è stato lo stesso. E' triste che oggi i gruppi escano da spot pubblicitari, ma anche negli anni Settanta sono nati geni del rock ma si è anche ascoltato musica terribile.

Oggi come vedete il vostro futuro?

Lennox: Il futuro ci riserva comunque qualcosa di entusiasmante. La musica viene e verrà sempre dal cuore, dalle emozioni. Noi due siamo molte cose insieme, ci unisce la passione per la musica, il divertimento, indipendentemente dai singoli progetti che sviluppiamo, siano serate o tour.


Intervista di Francesca Mineo – IL MANIFESTO - 02/12/2005



| MOTORI DI RICERCA | UFFICIO INFORMAZIONI | LA POSTA | CHAT | SMS gratis | LINK TO LINK!
| LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing List | Forum | Newsletter | Il libro degli ospiti | ARCHIVIO | LA POESIA DEL FARO|