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Archetti Maestri, un solista in un concerto per la pace |
Musica
rock-folk e impegno sociale, stasera alle ore 21 alla Festa
dell'Unità con il concerto di Paolo Archetti Maestri degli
Yo Yo Mundi per Music for Peace Paolo Archetti Maestri senza gli Yo Yo Mundi: non era mai successo... Non mi esibisco da solo ormai da quindici anni, ma questa è una serata speciale: saremo io e la mia chitarra. Cosa canterà per il pubblico genovese? Una breve scaletta acustica e pacifista: vorrei dedicare la serata a Enzo Baldoni, il giornalista ucciso in Iraq. Eseguirò una prima canzone insieme al Gruppo Spontaneo di Musica Moderna - "Andeira", che nel dialetto di Acqui vuol dire andazzo e noi abbiamo reinterpretato anche come ritmo - poi "Il disertore" di Boris Vian nella versione di Ivano Fossati, che dallo scoppio della guerra in Iraq cantiamo una volta al giorno come un mantra. E infine qualcosa dal disco "La bellezza dei margini". Come è nata l'avventura oltremanica? Per un azzardo. "Sciopero", uscito nel 2001, è il primo disco prodotto dagli Yo Yo Mundi con Il Manifesto e ha venduto più di 15.000 copie. Quasi del tutto strumentale, è piaciuto anche all'estero dove è stato accolto come parte della grande tradizione italiana delle colonne sonore alla Ennio Morricone. E insieme alla versione inglese di "Sciopero" la Discovery distribuirà nel Regno Unito anche tutti gli altri nostri titoli. E come è nata invece la sua recentissima candidatura alle Europee con Rifondazione? Come parte dell'impegno che gli Yo Yo Mundi portano avanti da anni nel campo politico e sociale, infatti il gruppo mi ha sostenuto dall'inizio. Credo di avere l'età giusta per prendermi delle responsabilità e lo faccio: cantando le mie canzoni, candidandomi, aderendo al progetto di Music for Peace... Progetti? Continuiamo la tournée di "54", ispirata al romanzo omonimo di Wu Ming, che da lettura scenica con concerto diventerà anche spettacolo teatrale, sempre con Fabrizio Pagella e Giuseppe Cederna. Poi faremo uno spettacolo multimediale con mini cd sulla Resistenza nel Monferrato, la nostra terra. Lucia Compagnino IL SECOLO XIX 07/09/2004 |
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