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Summit tra 180 paesi sull´universo minorile da ieri a New York. Kofi Annan lancia l´allarme Unicef
Malattie e povertà nel pianeta infanzia. Sos dell´Onu. La fame è la condanna di 150 milioni di bambini
ROMA - Negli ultimi dieci anni la
mortalità infantile è fortemente diminuita in alcuni
paesi poveri del pianeta, dove i bambini si nutrono meglio che in
passato, sono tutti vaccinati contro tetano e morbillo e hanno
finalmente accesso a fonti di acqua potabile. Non solo: dal 1988, i
casi di poliomielite sono scesi del 99 per cento e ci sono oggi più
allievi nelle scuole che in qualsiasi altro periodo della storia.
Questi i dati forniti dall´Unicef per la Sessione
speciale sull´infanzia dell´Onu, a cui partecipano i
delegati di 180 paesi, che si è aperta ieri a New York con un
intervento di Kofi Annan e di due adolescenti, la boliviana Azuerdy
Arrieta e la monegasca Audrey Cheynut, le quali, di fronte
all´Assemblea generale del Palazzo di Vetro, hanno chiesto ai
capi di Stato presenti di mantenere gli impegni presi per migliorare
le condizioni dei bimbi del pianeta.
Già, perché
assieme a questi ottimi dati ce ne sono altri, sempre provenienti da
fonte Unicef, ben più sconfortanti.
Ci sono, per esempio,
ancora un´infinità di piccole vite segnate dalla povertà
e dalla violenza. E altrettante tormentate dalle malattie e sconvolte
dalla discriminazione.
Ecco qualche esempio.
Un bambino
ogni dodici muore prima di aver compiuto il quinto anno di età,
nei paesi in via di sviluppo lavorano 250 milioni di piccoli schiavi
tra i 5 e i 14 anni, 150 milioni di piccoli soffrono la fame e un
milione e mezzo di ragazzi sotto i quindici anni è stato
infettato dal virus dell´Aids.
Non è finita.
L´anno
prossimo ventisei bambini su cento non riceveranno alcuna
vaccinazione, 30 soffriranno di malnutrizione, 19 non avranno accesso
all´acqua potabile.
Diciassette bambini su cento non
frequenteranno mai la scuola, e la nascita di quaranta bambini su
cento non sarà mai registrata, il che significa che
ufficialmente queste creature non esisteranno, che non avranno né
documenti né nazionalità.
Se è vero, come
scrive Nelson Mandela, che non un solo bambino non un solo giorno
debba essere perduto, allora la condizione dell´infanzia nel
mondo appare ancora catastrofica.
L´Unicef ha deciso di
promuovere la Sessione speciale sull´Infanzia proprio per
fronteggiare queste dolorose emergenze.
Si tratta di una riunione
straordinaria dell´Assemblea generale delle Nazioni Unite che
per la prima volta, assieme a una settantina di capi di Stato e di
governo (l´Italia è rappresentata dal ministro del
Lavoro, Roberto Maroni), a un migliaio di associazioni che aiutano e
difendono l´infanzia, sono stati invitati anche quattrocento
ragazzi. "Per salvare il mondo dei bambini con i bambini",
come recita lo slogan dell´iniziativa.
E per fare il
bilancio dei risultati raggiunti nell´ultimo decennio,
individuare gli obiettivi mancati e stabilire nuove strategie per
centrarli.
Nel 1990 si svolse un Summit dell´Infanzia di
storica importanza, durante il quale i leader mondiali inserirono nei
loro programmi politici le questioni che riguardavano i bambini più
diseredati. Furono adottate una serie di misure che si prefiggevano
traguardi precisi da realizzare in un periodo di tempo determinato,
destinati a garantire la salute e la sicurezza dei più
piccoli.
In quell´occasione, fu anche lanciata la campagna
destinata a ratificare l´attuazione della Convenzione
sui diritti dell'infanzia, approvata
dall´Onu l´anno precedente.
La Sessione speciale
dovrà ora stabilire quanti di questi impegni che furono allora
adottati sono stati in realtà mantenuti. Ma dovrà
soprattutto decidere le politiche da intraprendere nel prossimo
decennio per tentare di portare a termine tutte le iniziative che i
potenti del pianeta hanno lanciato a favore dei bambini.
Anche
Giovanni Paolo II ha salutato ieri l´apertura della conferenza
promossa dall´Unicef.
«Questo importante incontro -
ha detto il Papa all´udienza generale - richiama l´attenzione
sulle piaghe che continuano ad affliggere l´infanzia».
Tesoro prezioso, ma anche vulnerabile e sensibilissimo, dell´intera
umanità.
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