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Osiris, la Banda più pazza del mondo |
Immaginate il tradizionale concerto di Capodanno. È roba seria. Ora dimenticatelo, scombinate le carte, buttate tutto allaria e potrete avere unidea di quel che ha fatto la demenziale Banda Osiris nel suo augurio per l'anno che è già arrivato e che è andato in onda nella prima serata televisiva del 2005 targata Rai Tre: Sconcerto di Capodanno con la Banda protagonista sul palco del teatro Ambra Jovinelli di Roma, complice quindi Serena Dandini, insieme all'orchestra degli allievi del conservatorio Niccolò Paganini di Genova diretta dal maestro Antonio Tappero Merlo. Un bel prodotto televisivo, godibile e intelligente, con una partitura musicale che ha spaziato dai valzer e polke della famiglia Strauss a citazioni jazz, rock e pop nell'interpretazione folle dei quattro della Banda Osiris che hanno guidato l'orchestra nei colori cubani di Tito Puente, black di Summertime e nel sapore da bistrot di Les feuilles mortes. La Banda Osiris è nata nella provincia piemontese, a Vercelli, nel 1980 mettendo insieme esperienze e sogni per uscire dai confini un po' stretti del locale e mettersi in strada con gli ottoni a far danni. Con il portavoce Gianluigi Carlone, sax e voce, ci sono Roberto Carlone (trombone e tastiere), Giancarlo Macrì (bassotuba e percussioni), Sandro Berti (trombone e mandolino). Dal 23 gennaio saranno nuovamente su RaiTre nella trasmissione Parla con me, condotta da Serena Dandini, mentre da febbraio saranno nei teatri con lo spettacolo Primo piano che li vedrà sul palco insieme al pianista jazz Stefano Bollani. Poi ci sarà qualcosa per celebrare i venticinque anni di attività, dopo un 2004 che ha portato loro premi e riconoscimenti internazionali. Il concerto di Capodanno era una risposta ai più blasonati appuntamenti proposti dalle altre reti, come il concerto da Venezia diretto da George Prêtre e quello classicissimo da Vienna diretto da Lorin Maazel? No, non ci interessava e soprattutto non potevamo metterci in concorrenza con questi grandi artisti: è stata piuttosto la realizzazione di un sogno - ci dice Gianluigi Carlone - Da tempo inseguivamo l'idea di suonare con una vera orchestra, con veri musicisti da istigare alla fine contro il maestro direttore. Un concerto vero che diventa parodia così come succede nei cartoni animati di Tom e Gerry o nei film di Totò. O nella Prova d'Orchestra di Federico Fellini. Bella citazione ma non esageriamo. Qualche anno fa avevamo fatto degli esperimenti con l'Orchestra giovanile di Torino e poi con quella del Conservatorio di Genova, senza però riuscire a far deflagare l'idea. Che è invece piaciuta moltissimo all'estero, in particolare in festival musicali e teatrali a Lisbona e a Bruxelles: abbiamo inviato le partiture musicali alle orchestre del luogo e poi abbiamo provato con loro qualche giorno prima del concerto. Visto il successo, e il divertimento, abbiamo deciso di insistere in patria. Trovando la disponibilità del Conservatorio di Genova. Una grande complicità perché il Conservatorio ha deciso che la preparazione di questo concerto fosse materia di didattica e quindi l'esecuzione ha rappresentato un vero e proprio saggio per gli allievi che sono stati straordinari con la direzione di Antonio Tappero Merlo. Noi abbiamo proposto lo spettacolo all'Ambra Jovinelli, come concerto teatrale, e di qui è nata l'idea di farne un prodotto televisivo. È stato divertente per noi e, immaginiamo, anche per il pubblico. Ripeto: si è concretizzato un nostro personalissimo sogno perché noi, in realtà, non siamo dei veri musicisti ma degli orecchianti, degli autodidatti che hanno iniziato come suonatori da strada venticinque anni fa e quindi misurarci con dei professionisti è stato un bel momento. Per essere degli orecchianti, però, vi siete tolti delle belle soddisfazioni, soprattutto in un 2004 segnato dalla vittoria di ben sei premi (che, doverosamente, citiamo: Orso d'argento, David di Donatello, Globo d'oro, Flaiano, Cine Music, Diamante del Cinema) per la colonna sonora di Primo amore di Matteo Garrone. Una gran bella soddisfazione, anche perché ha bissato e superato i riconoscimenti che avevamo avuto nel 1998 con un altro film di Garrone (Ospiti). È un altro aspetto della nostra produzione: creare colonne sonore è un lavoro diverso e lo si avverte all'ascolto di Primo Amore, una musica seria lontana dalle nostre consuete sonorità, che ci ha impegnati molto. E che ha dimostrato la poliedricità artistica del gruppo. La Banda Osiris, infatti, ha realizzato spettacoli teatrali (con regie di Gabriele Salvatores, Gabriele Vacis, Maurizio Nichetti) mettendo insieme personalità diverse con Enrico Rava e Gianmaria Testa (Guarda che luna), firmato regie per altri artisti (come Antonella Ruggiero), pubblicato libri (T'amo pi'oboe e L'opera da tre sol), inciso dischi, lavorato in radio e in tivù. E, anche, indimenticati giullari del festival della canzone d'autore organizzato dal ClubTenco di Sanremo. Che dire? - ride Carlone - Che ci piace spiazzare, essere diversi pur essendo sempre noi con le nostre facce e le nostre idee. Forse siamo degli anomali nel panorama artistico e questo può dipendere dal fatto che siamo dei provinciali, che arriviamo dalle terre delle risaie e quindi non abbiamo grandi malizie ma piuttosto grandi stupori. Non ci succede, insomma, come ai cittadini che hanno visto tutto e sanno tutto: noi usciamo da un piccolo guscio, e pertanto ci divertiamo a scoprire le tante facce della realtà. Per scelta siamo lontani dall'attualità, dal contingente, proprio perché amiamo il fantastico: anzi, ci piace fantasticare e quindi ci riteniamo atemporali, fuori dal tempo. E fuori dalle definizioni: per questo quando ci sentiamo chiusi in un ruolo fuggiamo subito. Basta uno sguardo fra di noi e siamo già in strada a correre con i nostri strumenti sotto braccio. Intervista di Alberto Gedda L'UNITA' 03/01/2005 |
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