Mi chiedo se non sarebbe
corretto cambiare la definizione di pacifisti in la
maggioranza dei cittadini italiani contrari alla guerra. Mi
chiedo, se è sensato e utile manifestare per la pace e
penso, se il potere ogni volta ha un attacco isterico, allora
deve essere anche più sensato e utile di quanto
speravamo.
Mi chiedo se dopo che è stato dimostrato
che l'Iraq non possedeva armi di sterminio, è più
vile ritirarsi o è più vile accettare ogni menzogna
e veleno di questa guerra.
Mi chiedo, se l'occupazione
doveva riportare la pace in Iraq, perché si continua a
morire più che in guerra. Se ciò è
inevitabile, è frutto di incompetenza militare o è
in parte pianificato.
Se l'Onu vuole esistere o continuare
a lamentarsi che non esiste.
Se quello che dice il Papa
sono gaffes.
Se tra i favorevoli alla guerra quanti sono
onesti e convinti, quanti stanno soltanto dalla parte del più
forte e quanti antimericani in più ci sarebbero stati se
Saddam avesse vinto e fosse diventato il primo petroliere
mondiale.
Mi chiedo perché c'è chi diventa
pacifista solo quando sa che c'è la televisione a
riprendere.
Mi chiedo se quelli che tirano sempre in ballo
Hitler è perché temono un suo ritorno o perché
rimpiangono i suoi metodi.
Mi chiedo se c'è già
un rapporto sulle armi di sterminio di Prodi.
Mi chiedo
perché Berlusconi non è ancora andato a Nassiriya e
poi me lo spiego. Uno, che coraggio pretendete da uno che ha
paura anche di affrontare Fassino? Due, sta aspettando la
settimana prima delle elezioni. Tre, il caldo scioglie il
fard.
Mi chiedo dove sono finiti Saddam Hussein, Osama e
il mullah Omar e se sono già cominciati i provini per il
nuovo Satana.
Mi chiedo dove trova tutti questi soldi Al
Qaeda se ogni conto era stato bloccato, e come mai si fermano gli
aerei per un passeggero sospetto e non si riesce a intercettare
un solo carico di armi.
Mi chiedo perché è
più facile trovare una tonnellata di esplosivo che un
carciofo a buon prezzo.
Mi chiedo se quelli che ti dicono
sottovoce che comunque una bomba sui treni a Madrid è un
bel colpo contro l'America sono stupidi, sanguinari o ignoranti
in geografia.
Mi chiedo quanti strateghi televisivi
giocherebbero entusiasticamente coi soldatini e il plastico, se
in studio ci fossero i parenti dei soldati.
Mi chiedo se
quando andrò a votare, voterò per il nuovo
parlamento o per un rinnovo di consiglio aziendale.
Se
dopo il voto resterò un cittadino sia nella maggioranza
sia nella minoranza.
Se adesso che la Fininvest si è
salvata dai debiti scenderanno in campo anche la Tim, la Fiat e
il campionato di calcio. Il Bingo sappiamo già che si
presenterà.
Se un premier che ha mandato Previti a
corrompere i giudici tra tre anni deve ripresentarsi alle urne o
al commissariato.
Se un premier che controlla il novanta
per cento dell'informazione strilla contro il restante dieci per
cento, che bella opinione ha della verità delle sue
idee.
Mi chiedo se la sinistra istituzionale comincerà
a chiamare le cose col suo nome una settimana prima delle
elezioni, oppure la settimana dopo, o mai.
Se non si parla
più delle Pidue perché ormai è tutta al
governo o perché non è più di moda.
Mi
chiedo, avendo quasi cento parlamentari la fedina penale sporca,
se non sarebbe meglio sostituire l'obsoleto termine di onorevole
col moderno termine di riciclabile. Il riciclabile Dell'Utri,
parlando con il riciclabile Pomicino....
Mi chiedo perché la
sinistra non ha il coraggio di togliere dalla liste persone che
hanno la fedina penale sporca. Mi chiedo perché nessuno
parla delle tangenti di Tanzi.
Mi chiedo a chi serve
pensare che la magistratura è un monolito e non un
istituzione complessa e contradditoria, fatta di toghe rosse,
subumani antropologicamente inferiori, collusi con la mafia,
corrotti , piduisti, e uomini onesti che rischiano la vita.
Mi
chiedo perché ogni giorno qualcuno mi dice che Sofri sta
per uscire, e Sofri è sempre dentro.
Mi chiedo
perché i banchieri hanno problemi cardiaci al momento
dell'arresto e gli extracomunitari mai.
Mi chiedo perché
dopo cinquant'anni di stragi senza un colpevole né
sinistra né destra vogliono aprire i dossier segreti. Se è
perché ci ritengono poco maturi o troppo maturi per
giudicare.
Mi chiedo quando vado in banca se sto
consegnando i miei risparmi a una grande mamma premurosa o sto
finanziando qualche bancarottiere.
Mi chiedo se di questi
tempi ha senso parlare di cultura e rispondo sì, perché
questo governo ha una paura fottuta di ogni forma di
intelligenza.
Mi chiedo se Goebbels avrebbe detto «quando
sento la parola cultura metto mano al telecomando».
Mi
chiedo perché nessuno dice che la televisione sta perdendo
ascolto e i libri e le biblioteche resistono benissimo.
Mi
chiedo perché siamo l'unica televisione in Europa che non
ha una vera trasmissione per i libri.
Mi chiedo: se Vespa
è il primo piano, chissà che schifo è il
pianterreno.
Mi chiedo se è Baget Bozzo ad aver
ispirato Jabba di Guerre Stellari, o viceversa.
Mi chiedo
come fanno i ragazzi a essere se stessi se la riforma scolastica
gli viene presentata da due cyborg liftati, patinati e cotonati
come Silvio e Letizia.
Mi chiedo se la società
Autostrade dà un Viacard per due mesi agli automobilisti
rimasti bloccati per ore nella neve, se li sta prendendo per il
culo o sta cercando di dargli il colpo di grazia.
Mi
chiedo se faranno prima il ponte di Messina o la bretella di
Mestre.
Mi chiedo quando rifaranno un cellulare che serve
solo per telefonare.
Mi chiedo se i cortei per la pace
sono più veloci o io sono diventato più
vecchio.
Mi chiedo cosa avrebbe scritto oggi Luigi
Pintor.
Mi chiedo quanto continueremo a definire anomalo
un clima ormai normalmente disastroso.
Mi chiedo se un
documento di settecento grandi scienziati che prevede il collasso
della terra entro cinquant'anni è meno importante di una
pieno di benzina.
Mi chiedo se dobbiamo clonare gli uomini
o migliorare i prototipi.
Se non sarebbe meglio ammettere
che non esiste un Dio ma tante idee di Dio, non un terrorismo ma
cento terrorismi, e che ogni guerra è diversa dall'altra,
ma abbiamo un mondo solo.
Mi chiedo se il decimo pianeta
recentemente scoperto, non sia quello pronto a
sostituirci.
Stefano Benni IL MANIFESTO
20/03/2004
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