INCIPIT

JORGE AMADO


Gabriela cravo e canela

Gabriella garofano e cannella


Questa storia d'amore - per una strana coincidenza, direbbe donna Arminda - iniziò nello stesso giorno limpido, con sole primaverile, in cui il fazendeiro Jesuíno Mendonça uccise a rivoltellate donna Sinhazinha Guedes Mendonça sua legittima sposa, dama della migliore società locale - bruna, piuttosto grassa, molto dedita alle attività parrocchiali - e il dottor Osmundo Pimentel, chirurgo-dentista, stabilitosi a Ilhéus da pochi mesi, giovane elegante, con atteggiamenti da poeta. Inoltre, in quel mattino, prima che la tragedia sconvolgesse la città, la vecchia Filomena aveva attuato una sua antica minaccia: era partita con il trenino delle otto per Agua Preta, dove aveva fatto fortuna un suo figlioccio, piantando in asso l'arabo Nacib presso cui faceva la cuoca.
Trad: Giovanni Passeri



Dona Flor e Seus Dois Maridos

Dona Flor e i suoi due mariti


Vadinho, il primo marito di dona Flor, morì a Carnevale, una domenica mattina, mentre ballava un samba vestito da baiana in Largo 2 Luglio, non lontano da casa sua. Non apparteneva al gruppo, ci si era semplicemente aggregato, con altri quattro amici tutti vestiti da baiana, e tutti provenienti da un bar della zona del Cabeça, dove il whisky correva a fiumi, alle spalle di un certo Moysés Alves, piantatore di caffè, ricco e spendaccione.
Trad: Elena Grechi



Jubiabà


La folla balzò in piedi come un sol uomo. E rimase in religioso silenzio. L'arbitro scandì:
- Sei...
Ma prima che fosse pronunciato il "sette", il pugilatore biondo si levò a fatica su un braccio; poi, raccolte tutte le forze, fu di nuovo in piedi. Allora la folla tornò a sedersi e riprese a gridare. Il negro incalzò l'avversario, e tutti e due, il biondo e il negro, si trovarono in mezzo al quadrato. La folla ruggiva:
- Buttalo giù! Buttalo giù!
(Trad: Dario Puccini e Elio Califano



Tereza Batista cansada de guerra
Teresa Batista stanca di guerra


Dal momento che lo chiede con tanta buona grazia, giovanotto, io le dico: con le disgrazie basta incominciare. E quando sono incominciate, non c'è niente che le faccia fermare, si estendono, si sviluppano, come una merce a buon mercato e di largo consumo. L'allegria, invece, compare mio, è una pianta capricciosa, difficile da coltivare, che fa poca ombra, che dura poco e che richiede cure costanti e terreno concimato, né secco né umido, né esposto ai venti, insomma una coltivazione che viene a costar cara, adatta a quelli che son ricchi, pieni di soldi. L'allegria va conservata nello champagne; mentre la cachaça tuttalpiù consola dalle disgrazie, quando consola.
Trad: Giuliana Segre Giorgi


da Incipi, le frasi iniziali della letteratura di ogni tempo e paese