Il
libro è strutturato in trentasei capitoli: i primi due
narrano di Mastro Ciliegia falegname che, avendo trovato un pezzo
di legno che rideva e piangeva come un bambino", lo
aveva regalato a Geppetto che volle farsene un burattino per
compagnia. Ma il povero Geppetto non aveva ancora finito di
fargli gli occhi e la bocca, che già questi cominciarono a
fare versacci. Quando poi gli finì le gambe il burattino,
infilata la porta, prese a corre in strada con Geppetto dietro.
Un carabiniere, invece di punire il monello, condusse in
prigione il povero Geppetto e Pinocchio, tornato a casa,
indispettito dai consigli di un Grillo-parlante che gli
rimproverava la sua cattiva condotta, lo schiacciò contro
il muro con una martellata. Stanco, affamato e infreddolito si
mise a dormire presso un braciere e si bruciò i piedi.
Quando Geppetto fu finalmente libero, dopo avergli rifatto i
piedi di nuovo, lo sfamò e lo rivestì e tentò
di dargli un'educazione.
Per
mandarlo a scuola, vendette la sua casacca, ma Pinocchio vendé
l'abbecedario acquistato da Geppetto per racimolare i soldi
necessari per assistere a una rappresentazione del teatro di
burattini. Durante la rappresentazione i burattini lo
riconobbero e lo chiamarono sul palcoscenico, fra le proteste del
pubblico.
A
ristabilire l'ordine intervenne il burattinaio Mangiafuoco che,
dopo aver minacciato di bruciare vivo Pinocchio, commosso dai
suoi pianti gli regalò cinque monete d'oro per Geppetto.
Ma lui si fece abbindolare dalla Volpe e dal Gatto che lo
aggredirono impossessandosi delle monete e lo impiccarono. Venne
salvato dalla Bella Bambina dai Capelli Turchini che lo accolse
nella sua casetta e lo fece curare da un Corvo, una Civetta e un
Grillo-parlante.
Quando
stava tornando a cercare Geppetto incontrò di nuovo il
Gatto e la Volpe che lo convinsero a seminare le monete nel Campo
dei Miracoli. Successivamente il burattino, cercando giustizia
dal giudice Acchiappa-citrulli, venne mandato in prigione.
Dopo
tante altre avventure un colombo lo portò dal babbo
Geppetto e Pinocchio si gettò in mare, per salvare il
pover'uomo, la cui barchetta si era inabissata, ma venne portato
dalle onde all'isola delle Alpi Industriose. Costretto alla fame
aiutò una donna, che poi riconobbe essere la Fata: il
burattino promise ancora di voler cambiare e studiare, ma venne
trascinato dai cattivi compagni in riva al mare per vedere il
pescecane. Scoppù una zuffa, nella quale rimase ferito un
ragazzo e Pinocchio fu costretto a scappare.
Partì
così per il paese dei Balocchi; dopo cinque mesi, si
trasformò in un ciuchino e fu comprato da varie compagnie
teatrali. Infine fu gettato in fondo al mare dove fu ingoiato dal
pescecane nel cui stomaco trovò anche Geppetto che viveva
là da due anni. Una notte essi fuggirono, mentre il
pescecane teneva la bocca spalancata.
Dopo
aver salvato il padre Pinocchio e aver imparato la lezione,
finalmente degno di diventare un ragazzo come tutti gli altri, si
trasforma in un bravo bambino.
|
Le
avventure di Pinocchio, storia di un burattino è uno dei capolavori
della letteratura universale per l'infanzia, ed è il capolavoro
di quella italiana. Pubblicato a puntate a partire dal 7 Luglio del 1881
sul ``Giornale per i bambini'' di Ferdinando Martini, col titolo Storia
di un burattino e con illustrazioni di un anonimo, apparve in volume
nel 1883, presso l'editore Felice Paggi di Firenze, illustrato da Enrico
Mazzanti.
Il
numero di edizioni, ristampe e traduzioni (oltre duecento, queste
ultime, sparse in tutto il mondo) pubblicate dal 1883 a oggi è
incalcolabile.

Enrico
Mazzanti illustrò la prima edizione in volume di
Pinocchio. Nacque a Firenze il 5 aprile 1850 e conseguì
la laurea in ingegneria. All'inizio illustrò opere
scientifiche, poi letterarie e didattiche. Fu illustratore delle
principali case editrici italiane, quali Le Monnier, Paravia,
Hoepli e Bemporad. Morì a Firenze il 3 settembre 1910.
|