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GUIDO ZAVANONE |
Recensioni
NUOVO CONTRAPPUNTO n. 1 Gennaio - Marzo 2002
La
rivista NUOVO CONTRAPPUNTO, di cui Guido
Zavanone è direttore, insieme a Elio Andriuoli e
Silvano Demarchi, sta per toccare il traguardo dei suoi dieci anni di
vita, essendo nata nel giugno del 1992.
La sua è stata in
questo periodo di tempo una voce di fedeltà alla poesia nel
suo valore di parola scritta da privilegiare di fronte all'incombere
dell'immagine visiva mercificata e nello stesso tempo di attenzioni a
creazioni artistiche che con la sobrietà della linea e nel
contrasto chiaroscurale sappiano farsi efficacemente significative.
Anche l'ultimo numero si mantiene fedele a questa linea e ripropone la volontà dei curatori di fare di questa elegante, quanto misurata, pubblicazione un punto d'incontro di voci di poesia valide nella loro ricerca espressiva e nella loro tensione esistenziale con immagini sobrie quanto efficaci.
Interessanti sono infatti i disegni di Giorgio Angelici, ad iniziare da quello di copertina, che, con pochi tratti, sintetizza la tradizione e la modernità che caratterizzano l'architettura a Genova.
Come in ogni numero, le pagine d'apertura sono dedicate ad un poeta ormai di consolidata fama: in questo caso viene proposto all'attenzione dei lettori Luciano Erba, francesista e comparatista letterario, autore di importanti saggi e di edizioni critiche, da sempre molto attento al divenire della poesia italiana, come testimonia l'antologia Quarta Generazione (1952), curata insieme a Piero Chiara per individuare l'orientamento della giovane poesia italiana del dopoguerra e punto di partenza della sistemazione e dell'indagine critica su questa stagione poetica. Pregevole la sua personale produzione poetica, tradotta in varie lingue e consacrata da prestigiosi premi letterari.
Di essa, nel presente numero della rivista, vengono riproposte alcune liriche tratte da raccolte già edite, come quelle da Il nastro di Moebius, in cui l'osservazione della realtà si fa riflessione sull'esistere (Gli ireos gialli, Lo svagato); a queste se ne aggiungono alcune inedite, tra le quali ricordiamo Dopo l'11 settembre, raccolta meditazione sulla catastrofe americana, sulla difficoltà a scoprirne il senso e sulla capacità dell'uomo di riassorbirla nella storia.
Successivamente vengono presentate poesie di autori di ormai consolidata e sicura voce poetica, come Elio Andriuoli (Questa casa), Silvano Demarchi (Neve in Corinzia), Guido Zavanone (Ricordo di Berlino), Roberto Pazzi (La battaglia di Azio), Vico Faggi (Natura sive deus), Elena Bono (Per Sandro Bobbio), Margherita Faustini (Al limite della sera), accanto ad altri di notevole interesse, tra cui in particolare Maria Liscio con le liriche Rosa, Pensée e Verde.
L'ultima
sezione è riservata alle recensioni. Particolare attenzione è
dedicata a Giuseppe Conte (Nuovi canti, Edizioni San
Marco dei Giustiniani, Genova, 2001), al quale il recensore Elio
Andriuoli riconosce capacità di rinnovarsi e di
tornare ad affascinarci con la sua parola folgorante ed
autentica.
Le recensioni proseguono con I limoni - La
poesia in Italia nel 1999 e nel 2000 (Caramanica Editore, Marina
di Minturno, Latina, 2001, curata ancora da Elio Andriuoli, e con la
lettura criticamente penetrante di due poeti, Lucio Zaniboni
(Parabola blu, Ed. Stefanoni, Lecco, 2001), di cui Guido
Zavanone, attraverso un'analisi accurata dei testi, mette in
evidenza la voce personalissima e sempre riconoscibile e
Francesco De Palma (la Ricapitolazione, Genesi Editrice,
Torino, 2001), di cui Silvano Demarchi puntualizza le tematiche e la
grande maestria nell'uso dei versi tradizionali.
sta in: NUOVO CONTRAPPUNTO Trimestrale di poesia ed arte, anno XI n. 1 Gennaio - Marzo 2002