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Brian Wilson: "Il rock n roll mi ha salvato" |
La voce arriva dalla California, disturbata. Ma è inconfondibile. Dallaltro capo del telefono e del mondo cè leterno ragazzo di spiaggia, mr. Brian Wilson, genio creativo dei Beach Boys e compositore illuminato. Uno dei più grandi del ventesimo secolo, dichiarò un certo Leonard Bernstein. Brian è in linea per presentare la sua ultima creazione, uno splendido doppio dvd dedicato a Smile, il leggendario disco dei Beach Boys iniziato ma poi, nel 67, abbandonato lasciando il nostro nel bel mezzo di una crisi emotiva, mentale, depressiva. Un esaurimento fortissimo, peggiorato da droghe e strane cure psicanalitiche, che hanno rischiato di fare precipitare il musicista per sempre nel baratro della pazzia. Invece Brian sè ripreso. Forse non è del tutto guarito, ma certo sè riappropriato della sua vita, delle sue emozioni e della sua musica. Ha ripreso in mano quel disco, Smile, lha finito, lha suonato dal vivo e lha inciso su cd. Questo dvd racconta la sua esistenza tormentata in un lungo documentario intitolato Beautiful Dreamer. Scorrono gli anni del surf, dei Beach Boys, della maturazione, del mitico Pet Sounds (il capolavoro della band californiana e, per la critica, uno dei migliori dischi della storia del rock), delle delusioni, della follia e della rinascita. Sino alla fatidica data del 20 febbraio 2004, quando Brian e il suo gruppo debuttano a Londra di fronte a una platea estasiata. Quel concerto è il piatto forte del secondo dvd, assieme a vari imperdibili bonus. E tra poco Brian sarà per la prima volta in tour in Italia. Due date in luglio: il 20 a Ravenna e il 22 a Roma, dove riproporrà soprattutto i classici dei Beach Boys e un paio di estratti da Smile. Salve, Brian. Il dvd: è molto emozionante. Anzi, commovente. Grazie. Ho cercato semplicemente di essere onesto e di raccontare una storia vera alla gente. Volevo che sapessero tutto quello che ho passato. Già. E ora come va? Sto benissimo. Merito di "Smile"? Anche. Finirlo ha esorcizzato i demoni del passato, in un certo senso è stato curativo. Smile è la mia anima felice che finalmente emerge, è un disco gioioso e che solleva lo spirito, il mio album più emozionale. Fra i fan si è già scatenato il dibattito: meglio "Pet Sounds" o "Smile"? Io non ho dubbi. In una scala da uno a dieci, do quattro a Pet Sounds e il massimo a Smile. Perché Pet Sounds è più malinconico, ti fa venir voglia di piangere, mentre Smile ti fa stare bene, ti porta dal sorriso alla risata. Lhai definito unopera rock in tre movimenti, una sinfonia adolescenziale dedicata a Dio Confermo. Perché Dio mi ha aiutato a scrivere e cantare i miei pezzi, mi ha sempre seguito, anche nei momenti più bui. E continua a farlo. Questo è il mio modo di ringraziarlo. E ogni volta, prima di salire sul palco, mi concentro e prego. Una delle più belle scene del dvd è quando sei in un angolo che rifletti preoccupato prima del debutto live di "Smile". A un certo punto arriva Paul McCartney che viene a salutarti e a farti coraggio Oh, sì. Paul è un buon amico. Mi ha confessato di aver pianto quella sera ascoltando Smile. Ci teniamo in contatto. E ogni tanto mi manda dei dischi di qualche nuova band: me ne ha spedito uno appena adesso, lo ascolterò stanotte. A proposito di vecchie conoscenze: i Beach Boys?! Ho incontrato Mike Love pochi giorni fa, ci siamo fatti una bella chiacchierata. Ma non credo ci riformeremo, oggi sono molto appagato dalla mia carriera solista. Che progetti hai? Ho appena completato un disco di canzoni natalizie, What I Really Want For Christmas. Uscirà a metà ottobre, è davvero buono, ti piacerà. Accidenti, sei superattivo. E dire che ti davano per spacciato: dove hai trovato la forza per uscirne? A un certo punto della mia vita ho deciso di essere felice. E di concentrarmi anima e corpo su quellobiettivo. Alla base di tutti i miei problemi cera la droga: ho preso un sacco di quella robaccia da andare fuori di testa. Adesso basta. E come ti difendi dalle brutture di questo mondo? Con la musica. Una mia vecchia canzone come Love and Mercy esprime bene il concetto: è un modo di spingere la gente verso lamore e salvare lanima dal proprio inferno quotidiano. Un sogno nel cassetto? Incidere un disco rocknroll prodotto da quel genio di Phil Spector. Un tempo cantavi: "Non sono fatto per questi tempi". E ora? Dovrei cambiare il titolo. Ora sento che sono perfetto per questi tempi. Perché? Perché finalmente il pubblico ama le mie cose. Nel 67 Smile era troppo avanti e sperimentale, adesso la gente è pronta. E qual è il messaggio? Essere felici e avere una vita felice. Ora lo sei? Io sì. E tu? Intervista di Diego Perugini LUNITA 23/06/2005 |
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