|
BIBLIOTECA
| EDICOLA
|TEATRO
| CINEMA
| IL
MUSEO | Il
BAR DI MOE | LA
CASA DELLA MUSICA |
LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
| LA
STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | NOSTRI
LUOGHI | ARSENALE
| L'OSTERIA
| IL
PORTO DEI RAGAZZI | LA
GATTERIA |
Disonore di Sicilia |
Ci risiamo! Da un po di tempo non sentivamo più cantare il famoso motivetto sulle persone che dicono di mafia e che quindi infamano, infangano la Sicilia, oltraggiano il suo onore. Oggi il motivetto lha cantato, con grazia, con limpida deliziosa voce leccellentissimo, stimatissimo signor Governatore di Sicilia onorevole Totò Cuffaro. A lui hanno fatto poi eco o controcanto, con voci profonde, basse, il sindaco o il marshkalk, cioè il maniscalco, per dirla alla tedesca, della città di Catania, dott. Umberto Scapagnini, medico del nostro beneamato Premier onorevole Silvio Berlusconi, i ministri del governo nazionale Enrico La Loggia e Carlo Giovanardi. Che cosa ha messo in moto, come quegli uccelletti in gabbia, quegli automates, a cui si dà la corda e cominciano a cinguettare, quellassolo di Cuffaro e quel coro di politici? La trasmissione di RaiTre della giornalista Milena Gabanelli, in cui, limpudente!, ha osato trattare il tema della mafia siciliana e del pizzo che ad essa mafia devono pagare gli imprenditori (non tutti, non tutti, per carità!). Il motivetto contro gli infamatori della Sicilia è stato composto molti anni fa da un famoso musicista che si chiamava nientedimeno Luigi Capuana. Alla pubblicazione dellInchiesta in Sicilia del 1876, dei due studiosi Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino, in cui si parlava - si scriveva - di malavita e di mafia, rispondeva il Capuana con il libello La Sicilia e il brigantaggio. Ispirandosi dalla definizione estetica che della mafia aveva dato letnologo Giuseppe Pitré (bellezza, coscienza dessere uomo, sicurezza danimo, baldanza), alludendo allinchiesta di Franchetti e Sonnino, così scriveva Capuana: Ma il cliché della mafia siciliana è fatto da un pezzo; ma la stampa a colori di una mostruosa mafia-piovra, dai mille viscidi tentacoli avvolgenti e stringenti da un capo allaltro la Sicilia, è già stata tirata a migliaia e migliaia di copie.... Ecco che compare
per la prima volta la similitudine mafia-piovra, sia pure in
senso antifrastico. È quindi lo sceneggiato televisivo La
Piovra che, hanno detto alcuni esimi politici, disonora la
Sicilia, lItalia. Disonorano, danneggiano la Sicilia gli
scrittori, i registi o i saggisti che trattano di mafia. Vittorio
Emanuele Orlando si scagliava contro chi parlava di mafia; e il
cardinale di Palermo, Ernesto Ruffini, diceva che Danilo Dolci e
il Gattopardo (oltre la mafia) disonoravano la Sicilia.
Quel cardinale che procedeva nella processione del Corpus
Domini con ai lati gli onorevoli Vito Ciancimino e Salvo
Lima. Vincenzo Consolo L'UNITA' 19/01/2005 |
|
UFFICIO
INFORMAZIONI | LA
POSTA | CHAT
| SMS
gratis | LINK
TO LINK!
|
LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing
List | Forum | Newsletter | Il
libro degli ospiti | ARCHIVIO
| MOTORI
DI RICERCA |