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Chi Si Sente Liberato e Chi No |
Due nazionalismi, due fascismi speculari sono An e Lega. Sono due partiti che rivelano oggi, dismettendo finzioni, strappando veli - ammesso che non labbiano fatto prima, da sempre - la loro vera natura: autocratica, illiberale, violenta, razzista, incolta, incivile... Rivelano oggi la loro natura, dichiarando, An e Lega, di non partecipare, il 25 aprile, alla manifestazione di Milano per la celebrazione del 60° anniversario della liberazione del nostro Paese dal nazifascismo. È incredibile a sessantanni da quel sollevamento di popolo, dalla lotta partigiana, dal sacrificio di migliaia e migliaia di vittime innocenti.
E di eroi caduti per ridare allItalia libertà, democrazia, civiltà e dignità, dopo il vergognoso e disastroso ventennio nero e lancor più disastrosa guerra, dopo le criminali violenze dei nazisti e dei repubblichini di Salò (stragi di Boves, SantAnna di Stazzema, di Marzabotto, deportazioni nei campi di sterminio...), è incredibile che ancora oggi paleo o neo fascisti possano offendere la Liberazione. Perché oltraggiose suonano le dichiarazioni di due politici dei rispettivi schieramenti, di due che siedono oggi, grazie al sistema democratico riconquistato con la lotta partigiana, nel Parlamento; di due, i cui camerati, nel governo Berlusconi (governo appena caduto, distruttore dei fondamentali princìpi della Costituzione, governo di interessi personali e degli amici degli amici), occupavano fino a ieri poltrone di ministri, di sottoministri e di sottogoverno. Tornano in mente allora le parole che Livio Bianco, capo partigiano nel Cuneese, con Duccio Galimberti, Nuto Revelli, Giorgio Bocca, Beppe Fenoglio, Pompeo Colajanni, pronunciò nel lontano 1947: Quelle forze, che credevamo di aver per sempre debellato, e verso cui abbiamo avuto il torto di essere stati troppo indulgenti, sono sempre vive, e rialzano la testa, e cercano baldanzosamente la loro rivincita.
Vuncenzo Consolo L'UNITA' 24/04/2005 |
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