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DLI |
Cronache
di un Paese che NON è in guerra.
Viene ucciso, in un
Paese straniero che NON è invaso da noi e dai nostri alleati,
un nostro concittadino: dapprima diventa ostaggio, poi viene
barbaramente assassinato.
"Hanno spezzato una vita, non
hanno incrinato i nostri valori e il nostro impegno per la pace",
sono parole del Libertador, nostro Premier, scomodamente seduto in un
luogo tristemente protetto nel nostro Paese così infelicemente
lontano dalla zona di NON guerra.
"Ricatto inaccettabile"
fa eco Bobo Maroni, anche lui spiacevolmente non coinvolto
fisicamente dagli esaltanti fatti NON bellici.
Martino
(ministro della Difesa): "Sarebbe autolesionistico, prima che
vile, ritirarsi a metà dell'opera" dall'Iraq; lui per
primo dà l'esempio, non ritirandosi (è già in
Italia)!
Angelo Stefio (padre di Salvatore, un altro ostaggio
italiano): "Chiedo a tutti di scendere in piazza per fermare
tutto questo. Io lo sto facendo, tenendo in mano la bandiera
italiana."; Christian, figlio di Angelo, parlando dell'ostaggio
morto: "Eroe? Sarà pure un eroe, ma è
morto..".
Famigliari di Quattrocchi (l'ostaggio ucciso):
"Prima di ribadire dichiarazioni di forza, il Governo avrebbe
fatto meglio a portare avanti le trattative con i rapitori.[...] La
sensazione è che il Governo abbia voluto dimostrare la sua
forza giocando con la pelle di chi si trova in Iraq.".
E
mentre i Quattrocchi si lamentano anche di aver saputo della morte
del congiunto dalla televisione (Porta a porta, ore prima di una
comunicazione personale dalla Farnesina), Gustavo Selva (del partito
di Fifi e presidente della Commissione esteri della Camera) richiede
il rientro della bolscevica Lilli Gruber (e compagni): "Per
imporre la loro linea ai telespettatori adottano il linguaggio che la
illustra meglio. Se i terroristi che usano i sequestri per 'umiliare'
coloro che li hanno liberati da Saddam sono definiti 'partigiani', è
ovvio che i nostri soldati non sono 'liberatori' ma 'aggressori,
oppressori occupanti'. E il gioco è fatto.".
Tutto
questo avviene in un normale giorno di NON guerra: eroi (martiri sul
campo e martiri della politica) e persone che vogliono rimanere
nell'ombra (ma vive!), televisione buona e televisione cattiva (e
rossa). Nel mentre un gruppo di banditi, che (con parole del nostro
ministro Frattini) nulla hanno a che spartire con la resistenza
irachena (ma allora c'è una resistenza? non avevamo detto che
NON c'è la guerra? e perché resistono, gli iracheni?
non la vogliono, questa libertà? mah!), mantengono in ostaggio
tre italiani convinti, da un ex mercenario genovese (oggi
intermediario di body guard per il suddetto Paese NON in guerra) e
dal facile guadagno di 10.000 euro mensili, a rischiare la vita così
lontani da casa.
Questa è la pace. Speriamo non arrivi
mai la guerra.
Stay...
&rea
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