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Riprendo
una notizia ormai decantata. Ha una settimanella, ormai.
Ve ne
parlo oggi perché ho gli occhi pieni delle sevizie (civili e
pacifiste) che i soldati USA hanno inflitto ai prigionieri iracheni.
Roba da far impallidire il ricordo delle torture incivili e violente
di Saddam Hussein. Dolce mano del fratello Bush.
Partiamo
dalla fine, ovvero dalle parole di Marco Bertotto, presidente della
Sezione Italiana di Amnesty International: "Iniziamo male, con
un emendamento che, se confermato nel testo finale, significherà
che l'Italia non vuole adeguarsi al diritto internazionale dei
diritti umani e in particolare alla Convenzione dell'Onu contro la
tortura, che il nostro paese ha ratificato nel 1988".
Cos'è
successo? Semplice: il partito in camicia verde, garante della
sicurezza di ogni buon padano, è riuscito a far passare un
emendamento da applicare alla nascitura legge sul "delitto di
tortura". Se v'è sfuggito (l'emendamento), ve lo
racconto: per verificarsi il reato di "tortura", le
violenze (vale anche per le minacce gravi) devono essere reiterate...
quindi, se prendete una persona a caso, che ne so... il Gran
Marmittaro, Bobo, Calderoni o Cè... e li torturate a morte
(no, no, fermatevi un attimo prima... seviziateli ma non uccideteli,
altrimenti diventa assassinio, ovviamente) senza farlo una seconda
volta, ebbene, signori e signore, NON E' TORTURA! Al limite potete
addirittura dimostrare che l'avete fatto per legittima difesa, così
N.N. e fratelli hanno trovato un eroe e sono felici e
contenti.
Questa è civiltà, mica quella del
dittatore iracheno! E forza Italia!
Stay...
&rea
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