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Delega
pensioni: su richiesta del Nuovo e Radioso Governo, la legge passa
alla fiducia in Senato. Peccato che, solo ieri, l'on. Roberto
Calderoli (mica uno qualunque, dicensi il vicepresidente del Senato)
avesse affermato che "La fiducia? Mai presa in considerazione,
né lo faremo in futuro, ci opporremo se ci sarà!".
Vabbè...
Sapevamo che ci sarebbe stata maretta.
Il
bolscevico Gavino Angius (capogruppo Ds al Senato), ha così
sparato a zero nei confronti del beato Pera (presidente del Senato):
"Lei presidente sta offendendo la dignità del Senato in
complicità con governo e maggioranza. E' ora di finirla. Ci
pensi bene a quanto le dico perché questa storia della fiducia
sulle pensioni avrà un riflesso profondo sui lavori in
quest'aula e su questo ramo del Parlamento e la pubblica
informazione".
Anche dai sindacati segni di malcontento.
Morena Piccinini (segretaria confederale della Cgil con delega alla
previdenza) aveva già detto: "Sarebbe gravissimo se il
Governo decidesse di ricorrere alla fiducia sulla Delega
previdenziale. Non si tratterebbe solo di un atto di arroganza e
prepotenza di un governo che, dopo aver negato ogni reale confronto
con il sindacato, ora impedisce anche al Parlamento di discutere su
un testo di legge così importante. Impedire il dibattito in
aula denota anche la profonda debolezza e divisione all'interno del
governo e della maggioranza che lo sostiene tanto da imporre un
provvedimento blindato, proprio perché è sempre più
evidente quanto sia iniquo, lesivo dei diritti di giovani e
anziani.
Un testo di legge che è stato di giorno in giorno
aggravato, tanto da uscire dalla Commissione Lavoro del Senato
addirittura peggiorato rispetto al testo iniziale, che già
come CGIL-CISL-UIL avevamo considerato irricevibile, tanto da porlo
tra le motivazioni dello sciopero del 26 marzo scorso.
Infatti,
gli emendamenti imposti dalla maggioranza aggravano ulteriormente sia
le regole per la previdenza pubblica che, ancor più, quelle
per la previdenza complementare che, con il favore riconosciuto alle
assicurazioni che hanno esercitato una pressione hobbistica, di fatto
viene snaturata e resa molto più aleatoria per i lavoratori
interessati.
Gli interessi che stanno alla base di questa delega
nulla hanno a che vedere con la sostenibilità del sistema
previdenziale né tanto meno con criteri di equità
sociale, ma rispondono solo al bisogno del governo di fare cassa a
spese dei pensionati presenti e futuri e di elargire prebende ai
poteri forti.
Per questo riteniamo importante che il dibattito
parlamentare si svolga compiutamente affinché si possa
modificare radicalmente il testo del provvedimento.
Il sindacato,
unitariamente, deciderà le opportune forme di lotta per
contrastare questa sciagurata decisione del governo.".
Ed
adesso? Il Nuovo e Radioso Governo è convinto della
"particolare importanza di questo provvedimento per i riflessi
che avrà sull'economia del Paese." (Carlo Giovanardi,
ministro dei Rapporti con il Parlamento) e quindi difenderemo con
tutti gli artigli questa legge! D'altronde... avete visto come
l'economia, sotto la maestrale arte della soubrettona e del resto
dell'Esecutivo, viaggi col vento in poppa...
Stay...
&rea
P.S.(Nuova puntata del serial "Torture in
Iraq". Come sapete, quel popolo era abituato alle sevizie del
malefico dittatore Saddam. I fratelli americani potevano togliere
così, senza neppure dare il tempo di abituarsi, un tale vizio
agli iracheni? Ad esempio, è dura smettere di fumare da un
giorno all'altro! Per questo Rumsfield, pupillo di Bush - "Sta
svolgendo un lavoro superbo!" -, ha perpetrato orrori che, con
parole del senatore Bill Frist - leader della maggioranza
repubblicana - ,"Vanno oltre tutto quello che avevamo visto
sinora."; anche l'altra campana americana - sentiamo Dianne
Feinstein, senatrice democratica, ad esempio - suona all'unisono: "E'
difficile credere che attività del genere siano avvenute in
una struttura militare americana.". Anche l'esercito di Blair ha
massacrato svariati civili inermi - fra i quali una bambina di 8
anni, secondo Amnesty International -.IL TUTTO SENZA CHE I MILITARI
ITALIANI NE SAPESSERO NULLA, ci racconta Antonio Martino, ministro
della Difesa: "Eravamo all'oscuro di tutto.[...] Opposizione
antiamericana e disfattista. Non lasceremo l'Iraq.". Male,
ragazzi, male. Non sapevamo nulla... Non partecipavamo... Non
raggiungeremo mai l'importanza anglo-americana nel mondo, a questo
modo. Non possiamo farci surclassare così. Cosa siamo, mezzi
uomini - per il valore dei soldati italiani secondo Bin Laden, vedi
https://www.ilportoritrovato.net/html/dli1098.html
- ? Rimaniamo in Iraq e cerchiamo di riscattarci!)
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