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DLI |
Quanto
è difficile accontentare tutti...
Ricordate quando il
Libertador aveva promesso di tagliare tasse, migliorare lo stato
sociale, dare un pollo per ogni piatto, e via incantando?
Beh,
forse questa non è ancora la volta giusta...
Il
rapporto deficit/Pil tendenziale previsto per il prossimo anno
arriverà al valore esorbitante del 4,4% a causa del "venir
meno delle misure una tantum" (parole del Maggiordomo) che così
tanto erano piaciute alla soubrettona e così tanto erano state
osteggiate da Forcolandia e opposizione. Ma ora abbiamo venduto tutta
l'argenteria... Ancora il Maestro di Casa: "Per riportare il
rapporto sotto la soglia del 3%, sarà necessaria una manovra
da 24 miliardi e non illudiamoci che si tratti di misure
indolori.[...] Non è possibile con cifre di questa
portata.[...] E lo dico per evitare in Finanziaria avventure
intellettuali che riterrei perniciose.". Perniciose. Avventure
intellettuali finite. Da evitare. Dobbiamo tornare ad una politica
seria, da comunisti? Che tristezza!
La Corte dei Conti, per
bocca del suo presidente di sezione Fulvio Balsamo: "La notevole
dimensione del programma di privatizzazioni da quasi 20 miliardi
previsto dal Dpef per l'ultima parte di quest'anno si presta a
interrogativi sulla sua effettiva realizzabilità.[...]
Mancano, allo stato, elementi informativi sufficienti per poter
valutare l'entità effettiva del costo della riforma[...] -
Nota di &rea: fiscale. La - [...] mancata realizzazione del
gettito previsto da recenti provvedimenti fiscali[...] - Nota di
&rea: potrebbe, estendendo le vituperate norme una tantum,
prevedere un' - [...] "eventuale riapertura dei termini delle
sanatorie fiscali o del concordato preventivo e della loro estensione
al 2003.[...] Anche nella prospettiva di una auspicata ripresa non
può ragionevolmente essere assegnato alla crescita il compito
di riequilibrare da sola i conti pubblici, e nello stesso tempo di
assicurare i mezzi finanziari per la programmata riduzione della
pressione fiscale.[...] Un grossolano calcolo, basato sullo stesso
Dpef, mostrerebbe come 17 miliardi di tagli permanenti, se
concentrati sulla spesa corrente al netto degli interessi, dovrebbero
operare in un'area estremamente ridotta, non essendo da ricomprendere
né i redditi da lavoro perché stimati a legislazione
vigente, né le prestazioni sociali, governate da meccanismi
prevalentemente automatici, né le prestazioni sanitarie,
espressamente escluse, né infine la gran parte delle risorse
per accordi internazionali ricomprese fra le altre spese correnti."
Ovvero, per il vulgo, non si può continuare a togliere sangue
dalle rape. Ecco... questo, in sunto, il commento bolscevico di quel
covo di terroristi.
A Fazio (governatore Bankitalia, tornato
ad una piacevole luna di miele col Nuovo e Radioso Governo dopo la
defenestrazione della soubrette d'Italia... anzi, confessa che era
stato contattato per sostituirlo... la soubrettona minimo si sarebbe
mangiata il fegato...) il DPEF strappa il sei risicato, con commenti
del tipo: "Gli effetti di tali misure sono stati dell'ordine di
0,5 punti percentuali del prodotto nel 2001, di 1,5 punti nel 2002 e
di circa 2 punti nel 2003. Escludendo tali misure, il divario tra le
entrate e la spesa primaria ha continuato a ridursi: dal 4,6% del
prodotto nel 2000 al 0,7% nel 2004.", dove per "tali
misure" si intendono i mitici una tantum di cui il suo grande
avversario di qualche mese fa aveva fatto abbondante uso (vedi
inizio: addio argenteria). Ma adesso, ci dice, col nuovo ministro
(che spera più malleabile), la storia potrebbe essere
un'altra.
In un rapporto diffuso ieri dalla Cgia (di Mestre,
Venezia), si apprende che i risparmi fiscali saranno avvertibili solo
dal 25 per cento dei cittadini, e soltanto nelle fasce di
retribuzione medio-alta (ovvero, della manovra beneficerà chi
prende almeno 19.000 euro annui, poco meno di 38 dei vecchi milioni,
cioè poco più di 3 milioni di lire mensili
lordi).
Insomma: mica si può accontentare proprio
tutti!
Stay! &rea
P.S.(dal
vocabolario di italiano della De Agostini:
"
siniscàlco:
siniscàlco (pl. -chi), s. m., nel periodo medievale, titolo di
maestro di casa o maggiordomo, presso le case degli alti feudatari;
anche dignitario di corte e comandante di truppe.
")
P.P.S.(ecco
un nuovo brano dalla pagina bolscevica
http://www.espressonline.it/eol/free/jsp/detail.jsp?m1s=null&m2s=a&idCategory=4791&idContent=515677
:
"
19. Partiam partiam "Non sento alcun bisogno di
andare a Nassiriya, sarebbe solo una operazione dimostrativa e
retorica" (26-3-2004). Il 10 aprile Berlusconi va in visita a
Nassiriya.
")
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