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DLI |
Ieri
v'ho narrato di Luigi Bagalli, oggi del mitico Feltri.
Vittorio,
detto Littorio, non il già promettente figlio.
Ma non
vorrei dimenticare anche il suo vice, Renato Farina, un altro
altissimo esempio di giornalismo italiano, macchèddico,
mondiale.
Ancora no comment, sani fratelli forzitalioti e sani
camerati del Nord Est: anche oggi riporterò solo fatti, poiché
questi fatti parlano da soli.
Antefatto: quello illustratovi
ieri (http://www.ilportoritrovato.net/html/dli1213.html
), il rapimento e la successiva morte non richiesta e privata di tal
Enzo Baldoni. Privata, non pubblica, da quanto ci racconta il 28
agosto 2004 la presidenza del Consiglio dei Ministri con questa
dichiarazione ufficiale:
"
La rete televisiva al Jazeera
ha trasmesso le immagini del cittadino italiano Enzo Baldoni tenuto
in ostaggio da un gruppo armato in Iraq. Siamo impegnati per ottenere
il risultato di far tornare in libertà il sig. Baldoni, che si
trova in Iraq per la sua attività privata di giornalista e
quindi assolutamente non collegato al nostro Governo. Lo faremo
mantenendo gli impegni assunti con il Governo provvisorio iracheno
legittimato da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza adottata
all'unanimità nello scorso giugno. Continueremo quindi la
nostra presenza militare e civile nell'ambito del quadro stablito da
tale decisione delle Nazioni Unite per contribuire al ristabilimento
della sicurezza e dell'ordine pubblico, condizioni indispensabili per
l'azione di assistenza umanitaria che vede l'Italia in prima linea, e
al processo politico, delineato dalle Nazioni Unite al fine di
consentire lo sviluppo di un Iraq sovrano e libero.
"
Nota:
"Siamo impegnati per ottenere il risultato di" è
licenza poetica, fa proprio parte del messaggio originale. Maledette
3I.
Fatto: il prestigioso giornale (Libero) del sano Littorio,
pubblica un primo articolo del suddetto Farina, nel quale si descrive
il Baldoni rapito come un "simpatico pirlacchione" (è
un pacifista, mica un eroe mercenario come Quattrocchi), e continua
col raccontarci come "Gli esperti dell'intelligence atlantica
hanno molti dubbi su tutta la vicenda. Il volto del prigioniero non
rivela contrazioni inevitabili per chi si trovi sull'orlo
dell'abisso. Non appaiono intorno all'italiano uomini armati e
mascherati. Potrebbe essere una recita" e "Garantiamo, nel
nostro piccolo, ai suoi rapitori islamici: tifa per voi, per la
resistenza irachena. Non è musulmano, è milanese; non
aderisce ad Al Qaeda, per carità, ma in fondo giustifica chi
spara ai marines. Li conosciamo i documenti antimperialisti dove si
solidarizza con 'le ragioni economiche, politiche, morali che
spingono gli oppressi del mondo a combattere con le armi contro
l'America e i suoi servi sciocchi, ad esempio Berlusconi'. Baldoni
era di tale fatta. Lo ribadiamo volentieri, Signori dai lunghi
coltelli: è del tipo di occidentale che piace a voi:
antiamericano. Confidiamo basti.". Ma questo non basta.
Allora,
il nostro Littorio, dopo un collegamento telefonico con Emilio Fido
Fede nel quale racconta come il suddetto simpatico pirlacchione (cioè
il martire di serie B) "Avrà pensato di andare a fare
vacanze intelligenti, ma forse sarebbe stato più intelligente
se fosse andato a Rimini" (e Fido che poi ci racconta di "[...]
quando io ero in Africa [...]" ero un giornalista che gettava il
quore - maledette 3I - oltre l'ostacolo, mica come questi
"turisti in cerca di emozioni"...) ci pensa Lui, Egli, Quel
Divino Giornalista in persona, a creare questa perla:
"IL
PACIFISTA COL KALASHNIKOV
di VITTORIO FELTRI
Se esaminata
cinicamente, cioè con lucidità, la disavventura di Enzo
Baldoni sconfina nella commedia all'Italiana. Già ieri abbiamo
scritto: un uomo della sua età, moglie e due figli a carico,
avrebbe fatto meglio a farsi consigliare da Alpitour, anziché
dal Diario, la località dove trascorrere vacanze sia pure
estreme (si dice così?). Evidentemente, da buon giornalista
della domenica egli ha preferito cedere all'impulso delle proprie
passioni insane per l'Iraq piuttosto che adattarsi al senso comune.
Ciascuno fa come gli garba. E se a lui garbava di mettere a
repentaglio la ghirba allo scopo di essere la caricatura dell'inviato
speciale, forse sognando di diventare un Oriano Fallaci o un Ettore
Mo, c'è poco da obiettare. Molto da obiettare invece c'è
sul fatto che adesso tocchi allo Stato italiano di toglierlo dalle
pettole (dal milanese: peste). Vabbè. Non facciamoci guardar
dietro spendiamo quanto c'è da spendere per riportarlo a casa,
questo bauscia simile a certi tizi i quali, durante il week end,
indossano la tuta mimetica e giocano ai soldatini nelle brughiere del
Varesotto. D'altronde, come documenta la nostra inchiesta
Stipendiopoli, gli enti pubblici sprecano molto denaro e non saranno
alcuni miliardi in più, investiti al fine di liberare il
semigiornalista, a mandarci in rovina. Chiudiamo un occhio
sull'aspetto finanziario e apriamo l'altro sul paradosso cui
assistiamo. Lui, Baldoni, è qui ritratto in prima pagina con
in mano un mitra o una mitraglietta (non essendo pacifisti
c'intendiamo poco di armi) fra due beduini o similari. Sorride felice
perché è corso in aiuto dei più deboli in lotta
contro i cattivi americani. Ecco, ai "poveri" iracheni sono
rivolti gli appelli in favore del pubblicitario- pubblicista lanciati
dai suoi famigliari. I quali implorano i sequestratori: «Lasciate
libero nostro padre, è un pacifista». E ancora: «Noi
ci rivolgiamo al popolo iracheno martoriato dalla guerra e agli
uomini che detengono Enzo; lui è in Iraq come uomo di pace
oltre che come giornalista. Egli cercava di salvare vite umane a
Najaf quale volontario della Croce rossa. Lo spirito di solidarietà
ha sempre caratterizzato le sue azioni». Penso a un grosso
equivoco. Si servizi alle pagine 2, 3 e 4 considerano deboli e
martoriati dalla guerra terroristi talmente deboli da prendersela con
un loro amico, Baldoni appunto, tenerlo in ostaggio per ricattare
l'Italia e minacciare di decapitarlo; insomma talmente deboli e
bisognosi di carezze consolatorie da poter decidere della sua vita e
della sua morte. Ammazza che debolezza. (...) E che gentiluomini,
quanta solidarietà manifestano nei confronti di chi gliene ha
data in buona o cattiva fede. Siamo al delir io. Baldoni stesso è
inebetito dalle ideologie nate dalle ceneri delle ideologie: legge
davanti alla telecamera il comunicato dei suoi aguzzini, in cui si dà
del criminale a Berlusconi, e ne gode, glielo leggi in faccia che
gode; e il video non inganna. Ma come si fa a schierarsi con i
tagliatori di teste, come si fa a schierarsi con chi è stato
con Saddam, come si fa ad affiancare banditi islamici che per tutto
ringraziamento ti rapiscono e magari spezzano l'osso del collo? Fuori
da ogni logica. Il paradosso ingigantisce se si tiene conto che il
filoiracheno Baldoni candidato alla decapitazione è un
pubblicitario (mestiere più capitalistico non esiste) il quale
ha sempre lavorato per aziende americane: Mc Donald's, Coca-Cola,
Ibm, Shell, solo per citare alcuni nomi. Scusate cari lettori, più
pirla di così è inimmaginabile. Ti guadagni la pagnotta
(e non solo quella) ideando e realizzando spottini consumistici per
le multinazionali odiate a sangue; le odii al punto da farti
fotografare armato con un paio di beduini; poi arriva agosto, le
schifose multinazionali (che ti strapagano) ti garantiscono
(contrattualmente) lunghe ferie e tu, pistola, vai a trascorrerle in
Iraq nei panni del samaritano islamico e complice di chi vuole
decollarti. Enzo, hai qualche filo staccato. E come te ce l'hanno
staccato i tuoi amici, gente sicuramente perbene che però non
capisce un'acca, neanche dell'evidenza. Non fraintendete, spero che
il detestato governo Berlusconi sia in grado di rimpatriare questo
sbronzo di idiozie pacifiste e antiamericane. Il quale, rientrato nel
nostro Paese di minchioni tolleranti, se proprio vorrà sfogare
le sue pulsioni giornalistiche venga pure a Libero, qui al massimo
sarà costretto a battersi contro Franco Abruzzo e Maurizio
Belpietro che parlerà male di suo figlio, ma non dovrà
sfidare a collo nudo la lama dei decapitatori. Dai Berlusconi, datti
una mossa, restituisci alla famiglia e alla Coca-Cola questo spottaro
strappato a via Montenapo e a Piazza San Babila.".
Anche
oggi no comment, mi ripeto: e d'altronde, che commenti potrei
fare?
Stay!
&rea
P.S.(Feltri,
redento, sostiene il vero giornalismo dalla pubblicità, dal
turismo e dai pubblicisti come Baldoni. Redento perché, il 21
Novembre 2000, venne cacciato e sospeso - poi la radiazione fu
cancellata - dall'ordine dei giornalisti per foto e articoli un po'
troppo crudi e lesivi della privacy - ricordate? si parlava di
pedofilia: bambini violentati sbattuti sul giornale -: all'epoca non
ebbe una grandissima opinione del Sacro Ordine di cui si onora ora di
far parte... Ben tornato, figliol prodigo!)
P.P.S.(eccovi un
nuovo estratto dalla pagina eversiva
http://www.espressonline.it/eol/free/jsp/detail.jsp?m1s=null&m2s=a&idCategory=4791&idContent=515677
:
"
27. Ok dall'Europa "Ho fatto un'esposizione
sommaria della legge finanziaria e ho trovato un'ottima accoglienza
sia da Prodi sia dal commissario Pedro Solbes" (10-10-2001).
Prodi cade dalle nuvole: "Non ne abbiamo neanche parlato".
Anche Solbes lo smentisce. Berlusconi fa retromarcia: "Io ho
illustrato l'azione del mio governo, Prodi e Solbes mi hanno
ascoltato in silenzio. Ma il club della menzogna della sinistra mi
attribuisce cose mai dette".
"
)
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