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Oggi
non ho preparato nulla, per deliziarvi, così riporterò
(rapidamente e
pari pari) brani di articoli davvero notevoli, per
farci una panoramica
sull'Italia che va (chissa dove
va...).
Articolo originale preso da "Il giornale" del 17
gennaio 2002:
=
*= ROMA - Un impegno personale e un regalo in denaro alle due giovani
ex
schiave del sesso cha raccontavano le loro tragiche vicende. Si
è concluso
così, stamattina, l'incontro privato tra
Silvio Berlusconi e don Oreste
Benzi, nella residenza del premier
a Palazzo Grazioli. Il sacerdote, da anni
impegnato nella lotta
alla prostituzione, ha chiesto al presidente del
Consiglio un
impegno preciso: un decreto legge per vietare la consumazione
di
atti sessuali con le straniere che si prostituiscono (le vere vittime
del
racket), sia sulla strada sia nei locali. Un provvedimento che
renderebbe
punibili anche i clienti.E, per mostrare le drammatiche
condizioni di vita
delle extracomunitarie ridotte in schiavitù,
il prete ha portato al
colloquio due donne: una ventenne bulgara e
una minorenne albanese, rapite
entrambe, all'età di 14
anni, nei rispettivi Paesi. Il racconto delle loro
esperienze,
secondo quanto raccontato da Don Benzi, ha commosso "fino
al
pianto" Berlusconi, che, al termine dell'incontro, dopo
aver ricordato di
avere figlie della stessa età, ha donato
loro cinque milioni a testa: un
gesto che, secondo il sacerdote,
si può interpretare come "un segno contro
la povertà
di queste ragazze".Questo sul piano simbolico. Su
quello
concreto, il premier si è mostrato possibilista
sulle proposte di Don Benzi:
"Ora me ne occuperò io",
ha assicurato.[...]Intanto, incurante delle
polemiche, don Benzi
prosegue la sua battaglia per il varo del decreto
legge. "L'ho
proposto tempo fa anche a Fini - ha detto - che non ne
era
dispiaciuto. E domani incontrerò, alle 11, il ministro
dell'Interno
Scajola".=*=
Quindi... solo marchette con
sani interscambi di fluidi italici!
Preserviamoci da contatti
impuri! Solo con pure prostitute nostrane!
Bobo, ieri: "Se si
dice che la proposta sull'articolo 18 non è efficace
per
l'emersione e non serve a far crescere le imprese perché
ci sono altre
misure più efficaci, sono disposto a
discutere e a effettuare modifiche. Se
mi si continua a dire, come
fa Cofferati, che vogliamo licenziare tutti, non
è
possibile discutere. Siamo pronti a modificare i termini per rendere
più
efficaci le misure per la crescita dell'occupazione e
per le imprese". Non
calarti le braghe, Bobo, sterminali
tutti, come dice lo stratega della
Confindustria: i rossi non
possono avere ragione!
Intervista di Giuseppe D'Avanzo
all'onorevole ex vice del ministro degli
Interni - nonchè
avvocato e professore - Carlo Taormina (in relazione alla
riforma
della giustizia da lui preparata, e commentata da Giuseppe
Gargani
come "importante e formidabile"), pubblicata su
Repubblica il 18 gennaio
2002 :
=*= [...] Bene, professore,
vogliamo parlare della Grande Riforma? "Io
voglio prima
parlare della prescrizione". Immagino che faccia parte
della
Grande Riforma. "Ne fa parte, infatti. Però la
correzione delle norme sulla
prescrizione che ho previsto consente
di voltare finalmente pagina
seppellendo le polemiche di oggi e
modernizzando il sistema giudiziario".
Qual è questa
correzione? "È semplicissima. Per le
contravvenzioni,
prescrizione a 3 anni. Per i delitti puniti con
pena superiore ai cinque
anni, prescrizione a 5 anni. Il
ragionevole periodo di 10 anni per tutti gli
altri delitti diversi
da quelli imprescrittibili (omicidi, stragi, mafia,
terrorismo).
Semplice, no?". Forse un po' troppo semplice. Con queste
regole
il processo Sme (imputati Berlusconi e Previti), i processi
Imi/Sir e Lodo
Mondadori (Previti imputato) muoiono. "Sì,
saltano. Del resto, la
sospensione dei processi per i
parlamentari, l'amnistia, l'indulto, cioè le
altre
possibili ipotesi, sortirebbero lo stesso risultato complicando
di
molto il sistema". Mi scusi, professore, ma chi ha detto
che quei processi
debbano per forza essere annientati? "Lo
dice la ragione. Non è possibile
che dopo 17 anni si
discuta in un'aula di giustizia di primo grado di un
fatto che non
si è verificato e per un affare dal quale lo Stato, molti
anni
dopo, non ha tratto danno ma vantaggio. Lo dicono dunque la
ragionevolezza e
la convenienza di molti". [...] Ma mi dica,
professore. C'era una proposta
Pera. C'è il programma della
Casa della Libertà. C'è un ministro di
Giustizia.
Perché la Grande Riforma la scrive lei che non è
nemmeno nel
governo? "Non deve chiederlo a me. Io ho soltanto
risposto a un invito".
Professore, quali sono le innovazioni
della sua proposta? "Il progetto di
riforma affronta tutti i
capitoli dell'universo giudiziario. Il Csm.
L'ordinamento
giudiziario. Il processo penale. Il codice penale".
[...]
Professore, lei non è nel governo. Non crede che se
Berlusconi affida a lei
l'incarico di preparare il testo della
Grande Riforma, l'incarico sia
un'offesa e una sfiducia per il
ministro di Giustizia Castelli? "Non lo so e
non mi importa".
Ne ha parlato con Castelli? "No, ne ho parlato con Bossi
e
Maroni". Ultima domanda, professore. Berlusconi le ha mai
chiesto di fare il
Guardasigilli? "No, ma se me lo propone,
ci penserò". =*=
Quello
che mi colpisce è la prescrizione dopo 10 anni per tutti i
delitti di
stragi, mafia, terrorismo e per gli omicidi. Ma vi
rendete conto che ciò
rallenta la crescita economica?
Perchè non prescrivere dopo soli 10 giorni i
delitti di
mafia? Perchè costringere un sano imprenditore mafioso
a
nascondersi per 10 anni alle Bahamas, prima di poter tornare a
far fruttare
i suoi capitali illeciti, magari tornati dall'estero
(grazie alla leggina
nata da poco)? Pensiamoci, fratelli
forzitalioti!
Stay! &rea
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