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Da Roma il grido degli assetati: nella Carta delle Nazioni Unite il diritto all'acqua |
di wa.ma.
Un
diritto fondamentale degli esseri umani, da garantire a ogni abitante
del mondo; uno strumento di pace e di libertà; un bene comune,
appartenente a tutti gli organismi viventi. Per ribadire questo
carattere fondamentale dellacqua, le oltre 400 organizzazioni
che hanno aderito all'appello lanciato nel marzo scorso dall'ex
premier portoghese Mario Soares e dall'economista Riccardo Petrella
per un Contratto Mondiale dell'acqua, si sono riunite mercoledì
a Roma, dove hanno lavorato a una Dichiarazione mondiale dell'acqua.
Che parte da 6 obiettivi prioritari, giuridici, economici e sociali,
con il compito di cambiare lo status legale di questo bene, di
indicare una serie di soluzioni percorribili, nonché di
responsabilizzare la comunità mondiale. Nel dettaglio, le
indicazioni sono: costituzionalizzazione del diritto allacqua
nella Dichiarazione Universale dei Diritti umani delle Nazioni Unite,
nella Carta Costituzionale Europea, nelle Costituzioni dei vari Stati
e negli statuti delle autorità comunali, provinciali e
regionali; riduzione dei pompaggi e dei consumi devastanti,
attraverso la limitazione dei prelievi per agricoltura e industria e
degli abusi a livello domestico, oltre alla ripublicizzazione della
gestione di questo bene; trasformazione dellacqua in strumento
di pace, che mai possa essere utilizzata a fini bellici; invenzione
della finanza cooperativa, un fondo mondiale, destinato a
finanziare interventi per garantire laccesso allacqua
potabile agli abitanti di tutto il mondo; istituzione a tutti i
livelli locali di Consigli dei cittadini, con poteri deliberativi, a
sostegno ed in rafforzamento delle istituzioni di democrazia
rappresentativa, secondo le pratiche e le culture dei vari Paesi
Si tratta di obiettivi, che appaiono tanto più necessari e urgenti alla luce del fatto che alla fine del 2003, dichiarato dalle Nazioni Unite anno internazionale dellacqua, i dati sono ancora quelli allarmanti dei mesi scorsi: più di un miliardo di persone non hanno alcun accesso a fonti di acqua pulita, 800 milioni di persone non hanno un rubinetto in casa, più di 5 milioni di persone (la maggior parte delle quali bambini) muoiono ogni anno per le malattie causate dallacqua contaminata. E la disparità tra le diverse zone del mondo è enorme: un cittadino nordamericano utilizza 1.700 metri cubi di acqua allanno contro i 250 in media dellAfrica. "Lesclusione dellacqua 55 anni or sono quale diritto esplicito nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, della quale oggi ricorre l'anniversario - ha denunciato Mario Soares - ha impedito ai cittadini di esercitare delle pressioni efficaci sui Governi ed ha determinato laffermarsi nelle legislazioni nazionali di approcci e di gestioni fondati sullacqua come un servizio "a pagamento". Per questo è urgente e indispensabile riconoscere formalmente il carattere di "bene comune pubblico" dell'acqua, che non è una merce come tutte le altre". In questo senso anche lintervento di Pietro Folena, che intervenendo a proposito della situazione italiana, ha presentato una serie di emendamenti che limitano la privatizzazione dellacqua prevista dalla Finanziaria e ha sottolineato: Vogliamo sottrarre i beni comuni alla logica del mercato.
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