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COMUNICATO
STAMPA
VERTICE DELLA TERRA DI JOHANNESBURG - 02.09.2002/
2.
RICCARDO PETRELLA, DANIELLE MITTERRAND E ROSARIO
LEMBO
COMMENTANO IL VERTICE DELLA TERRA DI JOHANNESBURG:
"DA
RIO + 10 A RIO - 10: NO AL SUMMIT DELLA SOTTOMISSIONE" -
"L'ACCORDO
SULL'ACQUA E' UNA FARSA"
Johannesburg,
2 settembre 2002 - Riccardo Petrella, Danielle Mitterrand e
Rosario
Lembo, a nome della Coalizione mondiale contro la privatizzazione
e
la mercificazione dell'acqua, e di un folto gruppo di
organizzazioni
popolari e Ong ... se ne vanno dai luoghi ufficiali
del vertice della Terra
e del Waterdome.
Petrella e Mitterrand
hanno dichiarato: "Il presunto accordo raggiunto
stanotte
sull'Acqua è una farsa. Infatti, si limita a riconoscere
che
l'acqua è un diritto, ma non si assumono impegni per
garantire l'accesso
all'acqua potabile entro il 2015 al miliardo e
mezzo di persone che non vi
ha accesso. Non sono previsti impegni
globali da parte di tutti gli Stati,
ma si lascia ai singoli paesi
l'assunzione di impegni bilaterali. Da ciò che
sappiamo,
l'accordo non prevede nessun impegno su come coprire i costi
per
l'accesso all'acqua, nessun impegno di investimenti per la
distribuzione, i
servizi igienici e le fognature. Tutto viene
rimandato al libero mercato,
non c'è un piano operativo
d'azione né stanziamenti dei governi.
Ci sentiamo traditi
da questo vertice. Proprio per questo un folto gruppo
di
organizzazioni popolari ha deciso di abbandonare il summit. Noi
fra queste.
Qui tutto è bloccato. Il summit della terra che
avrebbe dovuto tracciare le
linee di impegno sullo sviluppo
sostenibile per i prossimi anni, è tenuto in
ostaggio da un
paese il cui Presidente è assente, occupato come è
a
preparare la guerra. Su due cose in particolare gli Usa - e un
piccolo
gruppo di paesi loro alleati - non cedono: il
riconoscimento del legame
intrinseco tra diritti umani e sviluppo
sostenibile. Quasi che il cibo,
l'acqua, la sanità non
fossero diritti di tutti. In più essi non accettano
nessuna
regolamentazione di carattere globale. Condizionerebbe il mercato
e
gli interessi delle grandi imprese. La loro ricetta prevede
invece soltanto
iniziative specifiche che dovrebbero mettere
insieme gli stati e quelle
imprese private che in esse possono
rinvenire un certo margine di interesse.
Manca a questo vertice
l'audacia della politica. Manca una visione umana
della realtà.
Un esempio per tutti. Nel 1977 le Nazioni Unite si erano
prese
l'impegno di dare la possibilità a tutti di avere
l'acqua potabile e i
servizi igienici entro l'anno 2000. Oggi si
accetta che questo obiettivo,
dimezzato, sia raggiunto nel
2015.
Nell'ultima sessione della Commissione per i diritti umani
delle Nazioni
Unite, 52 stati su 53 hanno votato una risoluzione
sull'accesso all'acqua e
ai servizi igienici per tutti. Ma qui a
Johannesburg non è possibile fare
altrettanto perché
pesa il veto degli Stati Uniti. Johannesburg, invece che
Rio + 10,
rischia di divenire così Rio - 10. E noi non possiamo
accettare.
Regna nel summit una sorta di pragmatismo efficientista
che non permette
nessuna progettazione. Tutto deve passare
attraverso le compatibilità
economiche degli stati e delle
imprese.
Ma la cosa che balza immediatamente agli occhi qui a
Johannesburg è
soprattutto il potere delle grandi imprese
multinazionali. Esse hanno
"occupato" il vertice e
tentano di accreditarsi come interlocutrici
credibili ed efficaci,
al posto delle Organizzazioni non governative, come
espressione
dell'intera società civile. L'Onu ha pronto un elenco di
circa
200 progetti, fatti in collaborazione tra imprese private e
stati: Shell
lancia un progetto di esplorazione di gas nelle
Filippine; BMW il kit
ecologico per le scuole in vista della
possibile produzione della macchina a
idrogeno; Axel Sprinter un
programma per limitare l'inquinamento nella
stampa dei giornali e
via di questo passo. Niente di male se ciò non
significasse
condizionare l'impegno ambientale e i diritti delle persone
agli
interessi delle multinazionali. Una sensazione che appare chiara
quando
si entra nei luoghi di incontro. Sembra di entrare non in
sedi destinate al
dibattito e alla ricerca, bensì in spazi
fieristici dove ogni grande impresa
ha il suo stand pubblicitario.
D'altra parte il piano d'azione rappresenta
un vero e proprio
passo indietro della sensibilità ecologica nei confronti
delle
esigenze del libero mercato. Molte volte in esso si dice che
le
decisioni degli stati in materia ambientale devono rispettare
le regole del
W.T.O (World Trade Organisation), che viene in
questo modo posto al vertice
della gerarchia delle norme
internazionali. Johannesburg rischia di divenire
il luogo dove in
nome dello sviluppo sostenibile, si archivia per sempre
ogni
impegno ecologico e ogni politica sociale.
Stare a questo gioco
sarebbe rendersi complici di un sistema che antepone
gli interessi
ai diritti e mette il nostro presente e il nostro futuro nelle
mani
di chi ha a cuore solo i propri interessi.
Elenco
delle organizzazioni che promuovono e sottoscrivono la
dichiarazione
- Coalition Mondiale contre la privatisation et la
marchandisation de
l'eau - France Libertés-Fondation
Danielle Mitterrand
- CIPSI (Italia), Coordinamento di Iniziative
Popolari di Solidarietà
Internazionale (29 ONG)
-
Fédération Internationale des Ligues des droits de
l'Homme Le Conseil des
Canadiens
- Public Citizens (USA)
-
Instituto Ecologia politica de Chile
- Membres de la Coalition
mondiale contre la privatisation e la
merchefication
-
Association francais pour le contract mondial de l'eau (France)
-
Association québecoise pour le contract mondial de l'eau
(Canada)
- Attac France
- Attac Italie
- Ceplag umss
-
Comitato italiano per il cma
- Coorinadora Fomadie (Bolivie)
-
Corsan Brazil
- Council of Canadians
- Federacion Funionarios
OSE (Uruguay)
- Fondacao Agua Viva Florianopilis (Brasil)
-
Fondation pour le Proges de l'Homme ( France)
NUOVE
ADESIONI
Coordenadora de Cochabamba para la Defensa de la Vida
(Bolivia)
Water Rights (India)
National Ghana Coalition Against
Water Privatisation
CEVI (Centro di Volontariato Internazionale
(Italia)
Puntorosso (Italia)
Collettivo Johannesburg
(Francia)
____________________________________________________
Da
Johannesburg:
Rosario Lembo, tel. 339.2797187, .
[email protected],
Ufficio
stampa Cipsi, Roma - Nicola Perrone - 06.5414894 - 329.0810937
-
[email protected]
www.cipsi.it
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