L'uomo
nuovo scelto da Bush per coordinare i 15 servizi segreti che
controllano il mondo e proteggono gli Stati Uniti è John
Dimitri Negroponte. Perfino lintoccabile Cia finisce alle
sue dipendenze. Avrà a disposizione un budget
stratosferico; per ragioni di sicurezza resterà segreto.
«Uomo di grande esperienza. Nessun dubbio: sarà
allaltezza del compito che gli ho affidato». Bush
figlio conferma la fiducia col quale Bush padre, reggitore Cia,
vice presidente e presidente, ha sempre accompagnato la carriera
di Negroponte culminata con un potere che non trova paragoni
nella storia di Washington. Deciderà il Senato se
confermarlo. Dentro e fuori gli Stati Uniti la promozione di
Negroponte è una scossa elettrica.
Per
trascrivere nella nostra realtà il suo curriculum, è
come se Licio Gelli guidasse con autorità incontrollabile
una supercommissione incaricata di valutare loperato dei
magistrati che hanno indagato sulla loggia P2.
I
meriti di Negroponte appartengono alla leggenda della storia nera
delle amministrazioni repubblicane. Comincia a Saigon. Un
americano tranquillo. Parla vietnamita, si mescola alle squadre
ombra del presidente Van Thieu. Kissinger lo vuole nei colloqui
di pace di Parigi, ma Negroponte ha una morale da difendere: dà
le dimissioni ritenendo intollerabili le debolezze americane
verso i Vietcong. Riemerge con Reagan. Ambasciatore in Honduras
nell83 (tre milioni di abitanti). Arriva con un seguito di
sei mila impiegati un po speciali. Diventa il capostazione
del girotondo armi e droga organizzato da Oliver North, anima
dellIrangate che è il modo segreto per finanziare
senza passare dal Congresso, larmata mercenaria dei
contras: guerra «per la libertà e la democrazia»
contro i sandinisti al governo in Nicaragua. Inventa la brigata
314-M responsabile di massacri che le associazioni umanitarie
americane portano sul banco di una commissione di Washington. Non
viene né assolto né condannato. I meriti acquisiti
in Vietnam danno garanzia sul suo patriottismo. Sistema Noriega a
Panama preparando lo sbarco dei marines. Nell89 Bush padre
lo nomina ambasciatore in Messico. La sinistra di Cardenas cresce
minacciosa, e gli Stati Uniti non sono tranquilli. Jorge
Castaneda, intellettuale guida delle giovani generazioni
(diventerà ministro degli Esteri, sarà protagonista
nelle prossime elezioni presidenziali 2006) interviene
pubblicamente per contrastare Negroponte: «Un guastatore di
professione. Ha labitudine di usare metodi illeciti e
oscure squadre di repressione per risolvere col terrore i
problemi dellamministrazione Reagan». La carriera
continua in posti irrequieti. Con Clinton si mette a riposo.
Risorge con Bush figlio: è lambasciatore allOnu
che interferisce sul lavoro degli esperti mandati in Iraq per
controllare se Saddam nasconde davvero armi di distruzione di
massa. Alla fine arriva a Baghdad come ambasciatore-viceré.
Al suo fianco obbedisce il presidente provvisorio Alawi, vecchio
scarpone Cia. La vocazione a organizzare elezioni democratiche,
già collaudata in Honduras dove ne annunciava alla Tv i
risultati, trova un secondo capitolo nellIraq liberato.
Adesso
i fili di tutti i servizi segreti sono nelle sue mani. Bush si
sente tranquillo, chissà se lo è il resto del
mondo. Da dove ricomincerà Negroponte?
Maurizio Chierici
L'UNITA' 18/02/2005
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