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Tremaglia, il ministro del buon ricordo |
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Con un po' di vergogna ne ne parla nel paese dei bambini sovrappeso. Grassi e profumati. Uno su tre ha tanti chili in più. Uno su dieci gonfiato dall'obesità. Ricordare al popolo delle merendine che migliaia di bambini argentini dai cognomi italiani, riescono a mangiare qualcosa raccogliendo immondizie nel fango o nella polvere delle villas miserias, insomma, non è di buon gusto mentre riaprono le scuole e i sensi di colpa che già avviliscono la riforma Moratti. Purtroppo Vasco Errani, governatore dell'Emilia Romagna, si è lasciato scappare che due milioni e mezzo di euro raccolti dalle regioni per dare una mano a chi non sa come vivere, e nemmeno curarsi, a Buenos Aires; questi due milioni e mezzo restano una fata morgana impantanata nel percorso burocratico scelto dal governo per soccorrere con urgenza i fratelli argentini. Il ministro Tremaglia aveva lasciato capire che lo Stato avrebbe raddoppiato l'aiuto regionale, e accelerato i tempi di una solidarietà impossibile da rimandare. Ogni giorno che passa più malati e qualche morto che le cronache ormai non raccolgono. Un assessore della Regione Sardegna stessa tenerezza politica del ministro lo ha proprio scritto, nero su bianco spiegando l'imbarazzo del permettere che gli italiani dispersi nel mondo finiscano così. La prossima primavera anche loro votano e il governo vorrebbe fare bella figura. Intanto i mesi passano e non succede niente. Nel labirinto delle proposte di soccorso è perfino contemplata l'ipotesi di affidare alla nostra ambasciata di Buenos Aires la possibilità di sbriciolarsi l'aiuto in sussidi personali, decisioni caso per caso. Non è proprio sbagliato, ma con tutto il rispetto per i diplomatici di oggi, la manette con le quali, anni fa, è stato portato via dall'Argentina l'ambasciatore Moreno (riconsacrato e oggi promosso da Berlusconi) restano un esempio da evitare: gli appetiti in doppiopetto sono pericolosi. Se ne discute, mentre i due milioni e mezzo di euro languono sotto le carte. Vasco Errani lo ha raccontato a Estella Carlotto in giro per l'Italia, da un festival all'altro, per la raccolta dei fondi di solidarietà promossa da Ninos iniziariva Ds: quasi mezzo milione di euro versati da persone senza nome. Non sopportano la sofferenza lontana. Dov'è il ministero degli italiani all'estero?, chiede la Carlotto, presidente delle nonne di piazza di maggio ancora alla ricerca dei nipoti rapiti dai militari che, loro, piccole donne, avevano sfidato quando le alte uniformi erano al potere. Speravano di salvare le figlie scomparse nelle cantine della tortura. Un po' scherzando e un po' sul serio, assieme ad altre madri e nonne argentine, la signora vorrebbe accamparsi a Roma davanti al palazzo del ministro, fazzoletto bianco in testa, ripetendo la protesta che ha fatto tremare i signori della guerra sporca. Giorni e giorni sotto le finestre di Tremaglia per smuovere un urgenza diventata lumaca. Povero ministro incolpevole: non conta nulla. O usano come specchietto del buon ricordo. Due uffici e tante lettere prestampate per rispondere a chi chiede qualcosa dall'Argentina o dall'Australia: Abbiamo segnalato il suo caso al ministero competente.... Insomma, da ministro degli italiani nel mondo a ministro postino e della retorica televisiva. Ogni tanto gli regalano uno spot o la diretta del premio intitolato al figlio scomparso; premio distribuito sull'altare della patria, ore 22 e 30, Rai Due, una settimana fa. Trasmissione e doppio uso. Avvilire l'audience Rai e calmare Tremaglia perché sotto elezioni le sue rughe diventano preziose. Lo scateneranno a caccia di voti. Ma la Carlotto deve sapere che ogni tanto il ministro punta i piedi: fa saltare una visita in Germania per protesta contro Tremonti il quale promette e rimangia, lasciandolo sempre a tasche vuote. Si arrabbia nei corridoi di Montecitorio quando certe prese per il naso diventano insopportabili. Lo calmano con qualche confetto e il buon carattere si rasserena. Le spiegazioni non cambiano: abbiamo tanti problemi nell'Italia tutta buchi, porta pazienza, prima o poi penseremo anche a loro. Intanto non lo lasciano andare nell'Argentina dove i ministri d'Europa sono passati per capire e dare una mano mentre il ministro che rappresenta metà della popolazione del paese latino, non ha mai preso l'aereo per Buenos Aires. E' inve e arrivato un altro tipo di commissione italiana. Non per aiutare, ma per negoziare i bonus, ormai carta straccia, comprati dai nostri piccoli, esosi investitori, imbrogliati dalle nostre banche fin troppo disinvolte, come scrive il Solo 24 Ore. Questa commissione ufficiale si è disinteressato di chi stringe la cinghia. Voleva solo battere cassa. E a Tremaglia spiegano che la finanza non capitalizza la nostalgia. Deve solo portare pazienza ed aspettare. Anche perché abbiamo altre urgenze internazionali.: i Paesi che ci circondano vanno tenuti in considerazione per fermare sbarchi clandestini e malavita. Facciamo in caso dell'Albania. Nella prima fila della Fiera del levante sedeva felice il primo ministro albanese: ad ogni esclamativo del nostro capo di governo dava il via agli applausi. Comprensibile la sua allegria. L'Italia contribuisce alla costruzione di una strada lungo l'Adriatico per strappare dall'isolamento dei cattivi pensieri popolazioni quasi abbandonate. Opera già meritevole, ma noi vogliamo fare di più: una società non lontana dal regno di Arcore costruirà alberghi e villeggi turistici nei sessanta chilometri di paradiso che la bontà italiana sta preparando ai vacanzieri. E tanto per ringraziare, Tirana ha già regalato una villa a Berlusconi. La prossima estate Putin potrebbe cambiare vacanza. Insomma, scenari internazionali in movimento. Purtroppo l'Argentina deve aver pazienza e rispettare i tempi della burocrazia. In fondo, mese più o mese meno, non è un dramma nel Paese dei bambini obesi. Maurizio Chierici L'UNITA' 15/09/2003 Altri articoli di Maurizio Chierici sulla situazione argentina |
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