Gli
hanno tolto la tv da sotto i piedi, gli hanno minato i teatri,
nel senso che a volte glieli hanno chiusi prima che lui si
esibisse con le sue dolci cattiverie. Gli hanno obiettato che è
sgarbato, che è volgare, che parla di politica invece di
occuparsi di giocattoli. Lo hanno denunciato, minacciato,
compatito quando non sapevano più cosa inventarsi per
farlo star zitto. E invece lui, Daniele Luttazzi, continua a
parlare, in pubblico, commettendo un reato abbastanza grave dati
i tempi, davanti a un pubblico molto giovane, giovane, meno
giovane che sta ad ascoltarlo e che corre ad ascoltarlo mano a
mano che il cordone di sicurezza attorno a lui si stringe.
Intanto, siccome abbiamo appena svernato, Daniele è
ingrassatello. Insomma, ha le guance piene. Normale ciclo
bioritmico, poi destate torna affilato come una lama,
esule, assieme a un misurato gruppo di autori satirici e di
anchorman che Berlusconi odia solo perché non è mai
riuscito a farsi amare da loro come avrebbe voluto. Li odiasse
soltanto non sarebbe poi tanto male, il fatto è che, come
tutti sanno, ha provveduto a epurarli dai grandi network. Gli è
bastato solo un gesto, una telefonata allusiva, la manifestazione
di un pallido desiderio e la loro sagoma è sparita da
tutti i video dItalia che contano. Il tempo passa, il fiume
scorre, le cose cambiano e i bimbi crescono: intanto Berlusconi
ha perso - per modo di dire - tutti i denti alle regionali mentre
gli ricrescevano i capelli e Daniele Luttazzi aggiorna il suo
repertorio con i dati di cronaca, e che cronaca, politica. In
questi giorni sta allestendo il suo spettacolo Bollito misto
con mostarda allAuditorium romano (in scena il 19 e il
20, sarà a Milano il 25 e 26 allAlcatraz) che ha
provveduto ad affittare a spese sue così che, con quel che
costa, il ricavo della vendita dei biglietti basterà a
pareggiare i conti. E nessun guadagno.
Allora,
Daniele. Stavolta le novità sono tante. Anzi, il
presidente del Consiglio oggi fa meno paura, il suo potere fa
molta meno paura di un anno fa. Il centrosinistra è stato
votato dalla stragrande maggioranza degli italiani...
La
vittoria 11 a 2 conferma una mia battuta: gli elettori
dellUlivo, dicevo, sono già al traguardo, stiamo
aspettando i leader. È accaduto che si sia espresso un
voto contro la politica dissennata di questo governo...
Quindi
tutto sta cambiando, il nero non è più così
nero...
Calma
e sangue freddo: molto è successo, ma non vedrò
cambiamento reale finché non avrò di fronte un
governo nuovo capace di mettere mano a una legge sul conflitto di
interessi e una a tutela dei risparmiatori, così come è
avvenuto in Usa...
Piedi
di piombo, ma cosa ti fa dubitare al punto di dire che non credi
sinché non vedi?
Vuoi
discutere per punti? Ecco il primo. Quando era al governo, il
centrosinistra non ha mai fatto una legge sul conflitto di
interessi. Avrà imparato la lezione? Sto a vedere.
Secondo: Dopo lo scandalo della Enron, Bush ha inasprito le pene
per il falso in bilancio; in Usa adesso cè il
carcere decennale per questo reato. Da noi, due anni dopo i crack
Cirio e Parmalat ancora non si vede niente. Ciò capita
perché banche e industria vanno a letto assieme. Lhanno
sempre fatto, ora lo sappiamo e non se ne vergognano. Sono come
due cani attaccati luno allaltro e né la
destra né la sinistra danno segni di voler tirare un
secchio dacqua su questo amplesso per separarli. Il potere
delle banche sono i nostri soldi, il potere dei partiti sono i
nostri voti, entrambi prendono soldi e voti e si organizzano per
mettercelo in quel posto. Chi ha votato centrosinistra deve
pretendere il rispetto di quei due punti. Oltre alla vecchia ma
mai esausta richiesta di far luce sulle stragi e sui tanti
misteri che hanno ferito il nostro paese.
Frena.
Nessun dubbio mi toglierà la gioia di aver visto
Berlusconi sbigottire, annaspare, impallidire sotto il cerone...
Chiunque
abbia visto Ballarò in quella puntata ormai storica ha
potuto vedere, misurare il valore reale di Berlusconi come
politico. Ha visto un piazzista milanese balbettare, un uomo non
in grado di governare il paese. Si è scoperto nel
confronto con politici ormai navigati. Si è capito che la
propaganda non può governare men che meno mentre i conti
pubblici sono allo sfascio. Due settimane fa Berlusconi aveva
linfluenza. Vi dico la verità: non è
influenza, è «scolo», non puoi fottere
lintero paese e beccarti solo linfluenza.
Così
debole e fragile: non è che un Berlusconi in queste
condizioni costringe la satira a rivedere la sua dotazione di
bisturi?
Attento,
non è fragile, è patetico, la fase finale di
qualunque caudillo è patetica. È lo stesso uomo che
per quattro anni ha imposto la mordacchia allinformazione
tv. È crollato in unora ma la sua epopea non è
finita. Quando e se perderà le elezioni politiche allora
sparirà per sempre dalla scena.
Pare
che alla fase del patetismo segua immancabilmente quella del
delirio...
Non
ti sei accorto che ci siamo già? Quando sostiene che la
sinistra ha in mano tutti i giornali e tutte le televisioni,
secondo te sta delirando oppure no? Segui le cose che dice, ci
siamo...
Nei
tuoi monologhi non risparmi nessuno, men che meno il
centrosinistra, nessuno ti può accusare di favoritismi...
Io
faccio satira, e cioè commento i fatti che accadono. I
fatti non sono né di destra né di sinistra e la
satira non fa propaganda. In questi anni, invece, il Polo ha
cercato di far passare come fazioso chiunque esprimesse critiche
legittime e oggettive sul suo operato. Attaccare il potere non è
attaccare la democrazia, è la democrazia. E chiunque in
democrazia ha la sua quota di potere...
Anche
la sinistra. Ho capito. Va bene, sono un partigiano, puoi farmi
soffrire con quel che dici ma dillo, forza...
La
sinistra ha due o tre difetti che la mettono a rischio. Il primo
è la presunzione; a essere umili non si sbaglia mai. Il
secondo difetto è la capacità di comunicazione: in
quattro anni di governo berlusconiano, lopposizione non è
riuscita a far capire ai cittadini che la finanza pubblica era
stata risanata dai governi di centrosinistra. Terzo e più
grave: il difetto di ispirazione, la difficoltà a proporre
una vera alternativa. I mille tentennamenti sulla guerra in Iraq
sono lindizio più evidente di questa difficoltà.
Poi, solo una parte della sinistra ha accolto con sincero favore
il documento di Porto Alegre. Problemi di identità, sì.
E qualche difetto di carattere: la paura del nuovo, del
movimento, il rispetto di schemi stile anni 50 secondo cui
cè un gregge che va guidato: ma non sono più
tempi di gregge.
Mah,
la questione dellidentità della sinistra mi pare
antica come i reumatismi; il problema, magari, è che la
sinistra è costituita da identità forti; che ci
vuoi fare, sarà il suo limite ma è anche il suo
bello...
Basta
che Fassino non celebri Craxi tra i padri fondatori della
sinistra. Il modernismo di Craxi ci ha portati a
Tangentopoli e al suo ultimo frutto avvelenato, Berlusconi.
Quello che invece Fassino ha definito il passatismo
di Berlinguer ha posto, e ripropone oggi, la questione morale e
letica pubblica come base della politica del cambiamento.
Senti questa: i leader dellUlivo dopo l11 a 2 sentono
che il vento sta cambiando. Ma sei sicuro - dice uno - che
il vento stia cambiando?, Certo, non vedi che ci
votano anche senza programma? Sono disperati.
Intervista
di Toni Jop L'UNITA' 14/04/2005
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