| BIBLIOTECA | | EDICOLA | | TEATRO | | CINEMA | | IL MUSEO | | Il BAR DI MOE | | LA CASA DELLA MUSICA | | LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
|
LA STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | | | NOSTRI LUOGHI | | ARSENALE | | L'OSTERIA | |
LA GATTERIA |
| IL PORTO DEI RAGAZZI

altri scritti di Ovadia


Moni Ovadia

Identità, simboli e libertà

Il governo francese del presidente Jacques Chirac ha preso la decisione di regolare per legge il divieto, imposto ad insegnanti e studenti, di esibire sul corpo simboli religiosi ostensibili, durante la loro permanenza negli edifici delle scuole pubbliche. Come era prevedibile, la proposta ha provocato una querelle che divide le coscienze della Francia, ha suscitato un dibattito in tutta l'Europa ed ha determinato spaccature e prese di posizione contrastanti nello stesso mondo islamico. Ieri a Beirut si è svolta una manifestazione di donne mussulmane, avvolte nei veli prescritti dalle norme religiose, per difendere la pratica di indossarli come forma di libertà e diritto. E' prevedibile che le proteste si estenderanno ad altre città dei paesi islamici e si prevedono già dimostrazioni in Francia, dove vive una vasta comunità di fedeli dell'Islam. E' inoltre probabile che integralisti e fondamentalisti di ogni orientamento approfittino della ghiotta occasione per gettare la benzina della propaganda sul fuoco di una congiuntura internazionale già incandescente. L'intenzione di coloro che propongono una tale legge è lodevole, e in una certa misura, condivisibile. Si vuole garantire la laicità della scuola pubblica e l'uguaglianza dei giovani, al di là delle differenze di fede. Inoltre la Francia ha urgenti problemi pragmatici con reiterati episodi di scontro, fra le diverse minoranze presenti sul proprio territorio e segnatamente fra quella arabo mussulmana e quella ebraica. La cultura dell'antisemitismo, dell'intolleranza e dell'aggressione trovano un ideale bacino di coltura nell'interminabile e sanguiniso conflitto israelo-palestinese. Ora, ogni tipo di istituzione pubblica dovrebbe essere aconfessionale e laica, a garanzia di una società autenticamente democratica, ma a mio parere è dubbio che il concetto di segno “ostensibile” sia un criterio sensato in una materia tanto delicata, come la libertà individuale di esprimere un'identità. Quale autorità sarà incaricata di misurare la compatibilità della grandezza di crocifissi, stelle di David o veli islamici con l'aleatorio dettato di legge? Come si potrebbe stabilire, per esempio, se un vistoso ed arzigogolato collier che abbia incastrata nei propri disegni una grande croce sia da considerarsi bijou di moda o segno ostensibile di religione? Un grande foulard o scialle griffato da Valentino o da Armani può rientrare nella categoria chador, burqua, niqab, jibab, jalabiya, etc?

Gli ebrei sarebbero avvantaggiati rispetto ad altre fedi, perché se è pur vero che la kippà, il celebre zucchetto ebraico, è diventata per molti ebrei religiosi segno di appartenenza e di riconoscimento, esso non è vincolante, come ricorda il detto: “kippà lo misvà”, la kippà non è precetto. L'ebreo è tenuto a mangiare e a pregare con il capo coperto, ma, se si trova in condizioni che lo richiedano, può farlo persino tenendo sulla testa un elmetto della Wehrmacht, come ci ha mostrato con geniale senso dell'umorismo il regista Radu Mihalianu nel suo bel film “Train de vie”. Quanto ai cernecchi che gli ebrei ortodossi si lasciano crescere lungo le tempie, perché dovrebbero essere meno accettabili di un acconciatura rasta e quest'ultima, dovrebbe essere annoverata fra i vezzi e fra le religioni?

Mi sono permesso qualche piccola provocazione, perché ritengo che un grande paese democratico possa fare di meglio che varare una legge come quella sulla proibizione di indossare a scuola segni troppo vistosi di identità o specificità, in condizione di pari dignità e pari diritto con le altre identità. Quanto ai conflitti, essi vanno gestiti, il più possibile, con strumenti culturali e politici.

Moni Ovadia – L'UNITA' – 10/01/2004


| MOTORI DI RICERCA | UFFICIO INFORMAZIONI | LA POSTA | CHAT | SMS gratis | LINK TO LINK!
| LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing List | Forum | Newsletter | Il libro degli ospiti | ARCHIVIO | LA POESIA DEL FARO|