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La dolce tirannia dei nostri tempi |
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I tiranni sono odiati, temuti o amati fino al delirio. È impensabile che facciano ridere. Eppure la fantasia di un sublime poeta può creare un tiranno di irresistibile simpatia al punto da far sognare il più radicale e convinto sostenitore dei sistemi democratici che il potere di quel despota non finisca mai. Adenoid Hinkel, il "Grande Dittatore" creato dal genio di Charlie Chaplin, ha fatto breccia nel cuore di milioni di oppressi e di uomini liberi. Charlot nacque il 16 aprile 1889, Adolf Hitler il 20 dello stesso mese e dello stesso anno. L'omino buffo e il più feroce tiranno di tutti i tempi ebbero in comune anche i baffetti e il segno zodiacale. Quattro giorni di abisso. Abisso fra i due destini e le due personalità, ma fatale attrazione sul crinale di un paradosso: Chaplin fu maestro del ridere salvifico, Hitler fu ridicolo. Sì! Sanguinario, efferato, criminale, paranoico, ma terribilmente ridicolo. Charlot
colse genialmente questo tratto e lo trasfigurò con
inarrivabile leggerezza intuendo che nel più brutale degli
esseri umani si schiude l'inatteso bagliore di un'involontaria e
remota grazia. Hitler era un elegantissimo pattinatore. Il
balletto con il mappamondo è un'eco umoristica e satirica
di quell'inatteso talento.
I dittatori criminali fanno tuttora parte del nostro mondo anche se quella dimensione umana sta vivendo il suo crepuscolo. La parabola di Saddam Hussein, efferato tiranno sanguinario ed al tempo stesso utile idiota della politica "imperiale" statunitense, ci racconta molto a proposito del declino di una posizione sociale e della sua funzionalità. Il racconto televisivo, privo di qualsiasi distanza epica o drammatica che sia, la spietata piattezza della somma dei pixel, tolgono peso a chiunque. L'occhio elettronico del grande fratello, nella sua vocazione vivisezionatrice, annienta quel tanto di enigmatico che serve ai despoti. Essi diventano un vecchio armamentario che si virtualizza. Tragicamente, non sono virtuali le terribili sofferenze inflitte da questi ciarlatani a coloro che si contrappongono alla loro retorica messa in scena. Ma, malgrado i terribili danni che essi provocano alla carne viva dei tessuti umani, il loro tramonto è inevitabile. Non servono più.
La tirannia ha assunto nuove forme ed opera con strumenti assai più sofisticati ed efficaci. I nuovi tiranni sono i potentati economici - che coniugano ricchezze personali smisurate con un funzionariato della finanza disinvolto fino al peggiore dei crimini - e i politici al soldo, pronti a varare leggi ad hoc. I casi Enron e Parmalat sono epifenomeni con un lungo periodo di latenza asintomatica, che provano il carattere della nuova malattia. Gli strumenti di questa nuova tirannia sono la digitalizzazione e l'hi-tech che crea nei sudditi l'illusione di un coinvolgimento nella divisione della grande torta, mentre si tratta di un consenziente e dolce asservimento. Non si fa niente di male, si clicca per obbedire ad una serie di ordini mascherati da opzioni con l'illusione di ottenere ciò che si vuole.
Moni Ovadia IL SECOLO XIX 22/01/04
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