|
BIBLIOTECA
| |
EDICOLA | |
TEATRO | | CINEMA
| | IL
MUSEO | | Il
BAR DI MOE | | LA
CASA DELLA MUSICA |
|
LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
| LA
STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | | | NOSTRI
LUOGHI | | ARSENALE
| |
L'OSTERIA | | LA
GATTERIA | |
IL PORTO DEI RAGAZZI |
L'UNITA' 16/02/2002 |
||
Il piccolo Egitto |
Il passaggio tra le fine delle feste natalizie e l'arrivo del carnevale mi è sembrato brevissimo. Sarà stato per via del carattere frenetico del mio lavoro che mi altera la percezione del trascorrere del tempo o sarà stato forse l'effetto dei ripetuti annunci anticipati di festività prossime venture che mirano a farci sentire il lavoro come un periodo d'attesa e di preparazione al godimento vacanziera. Mi ha sicuramente influenzato anche la notizia, apparsa qualche tempo addietro sulla stampa nazionale, che il Consiglio Regionale Siciliano ha chiuso i battenti per un lungo ponte che andava dal 21 dicembre al 12 febbraio. La contrazione illusionistica dei tempi ottiene talora risultati prodigiosi.
Mio padre per stimolarmi allo studio, dopo l'Epifania era solito ripetermi: Gennaio/febbraio un mese, marzo/aprile due mesi, la scuola è già finita! Mettiti al lavoro1. Stando così le cose, ritengo opportuno pensare alla Pasqua che è già dietro le porte. Altrimenti che per i cristiani, per noi il Pesakh celebra l'uscita dall'Egitto, la liberazione dalla schiavitù e l'inizio del processo di redenzione per tutti gli uomini attraverso la promulgazione delle Dieci Parole. I nostri maestri ci raccomandano instancabilmente di vivere quella festa come la nostra personale liberazione, quella della nostra generazione.
Alcuni terribili versetti del Deuteronomio, ci ammoniscono a non perdere la consapevolezza della nostra dignità di esseri liberi pena il ritorno all'Egitto nella più dura delle condizioni. Il ritorno in Egitto è sempre in agguato, non bisogna farsi illusioni. La schiavitù che quel luogo rappresenta, non è solo quella dura che vediamo rappresentata nel film di genere, essa è anche l'asservimento alle seduzioni del potere e del denaro. L'episodio del Vitello d'Oro è in questo senso paradigmatico di una fragilità costitutiva che porta l'uomo a cambiare pelo ma non vizio, cerca di approfittarne.
L'astuta coalizione di destra che ci governa, sta cercando di inoculare il sottile veleno dell'asservimento al denaro con proposte di alcuni provvedimenti apparentemente innocui. Ha dato l'avvio al processo il Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri suggerendo che le nostre legazioni diplomatiche si trasformassero eminentemente in succursali economico-finanziarie.
Oggi altri ministri del suo governo, innocentemente propongono tasse in cambio di sicurezza. Finora le tasse ventilate sarebbero due: per la sicurezza alimentare e per la sicurezza dei voli. La vocina che vuole convincere il nostro buon senso ci sussurra: Ma cosa volete che sia una tassuzza in cambio della tranquillità vostra e dei vostri cari?. Dietro all'apparente sensatezza di questi provvedimenti, si cela un piano luciferino di demolizione di qualsiasi idea di diritto, di dignità costitutiva dell'essere umano. La dignità non ci spetta più, ce la dobbiamo comprare. Oggi i prezzi sono ancora bassi, ma passato il principio che corrompe ogni idea di funzione pubblica del governare, il paese diverrà solo un grande supermarket dove la qualità del diritto sarà proporzionale alla quantità del danaro. I poveri, loro, verranno affidati alla privata solidarietà per incrementare il gruzzolo di qualche imprenditore inadatto alle rudezze degli affari virili. E questa caricatura calvinista di compravendita hanno anche la spudoratezza di chiamarla libertà.
Moni Ovadia L'UNITA' 16/02/2002
|
MOTORI
DI RICERCA | UFFICIO
INFORMAZIONI | LA
POSTA | CHAT
| SMS
gratis | LINK
TO LINK!
|
LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing
List | Forum | Newsletter | Il
libro degli ospiti | ARCHIVIO
| LA
POESIA DEL FARO|