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Patria e Relatività |
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Il grande scienziato professor Albert Einstein, accanto alla principale esposizione della sua celebre Teoria della Relatività, ebbe successivamente modo di enunciare altre formulazioni meno note come la seguente: Se le mie teorie, al vaglio della verifica sperimentale, si riveleranno esatte, i tedeschi diranno che sono tedesco, i francesi proclameranno che sono cittadino del mondo. Se al contrario le mie teorie si riveleranno errate, allora i francesi diranno che sono tedesco, mentre i tedeschi si affretteranno a dichiarare che sono ebreo. Il geniale fisico, che era anche un profondo umanista, intendeva sarcasticamente attirare l'attenzione sul carattere relativo dell'idea di patria. Nessun'altra ideologia nella storia dell'umanità ha recato tanti lutti, nessun'altra peste ha sminato tanti morti, nessun virus ha provocato tante sofferenze, torture e devastazioni a moltitudini di inermi. Il termine oltretutto si presta a letture contraddittorie quando non antagoniste. Chi è infatti il patriota? Il milite delle SS che identifica la patria con il suo Fuhrer e aderisce ad una visione personale del romantico blut un boden (sangue e suolo) in cui il boden diviene la carne e lo spirito di Adolph Hitler e transustanziazione dell'amor patrio che legittima ogni atto di ubbidienza? Oppure i patrioti sono le Marlene Dietrich che, per salvare l'onore della Germania pallida madre insozzata tra le genti, si mise al servizio della Resistenza francese e dell'Intelligence statunitense o i Willy Brandt che lottarono fianco a fianco ai partigiani finlandesi? Non c'è una risposta univoca. Per i sostenitori tedeschi del bad or good my country, Brandt e Dietrich furono traditori. Quando la diva tornò ad esibirsi nel suo paese dopo la fine della guerra, un certo numero di sedicenti patrioti la fischiarono per avere tradito il suo paese. Per tutta risposta la Dietrich cantò per tutta la sera in inglese. Una risposta luminosa ai farabutti che cercavano di mascherare i loro ripugnanti sentimenti nazisti dietro i loro ripugnanti sentimenti nazisti dietro la maschera rispettabile della tedeschità. Solitamente i teorici del buono o cattivo è il mio paese, lo amano solo quando è governano dai loro e i loro sono solitamente i peggiori reazionari che celano gli appetiti politici e le brame di potere dietro la facciata del nazionalismo. Se a qualcuno, inopinatamente, venisse di pensare che oramai queste logiche appartengono al passato, farebbe bene a volgersi appena oltre il nostro sacro confine e gettare uno sguardo all'altro ieri della ex-Iugoslavia. Solo qualche anno fa, in quella terra, degli ardenti spasimanti d'amor patrio hanno fatto a pezzi un milione di civili, soprattutto vecchi donne e bambini. Forse a qualcuno fa difetto la memoria e sarà bene ricordarne i nomi. Quei trucidatori patriottici si chiamano Karadzic, Mladic, Milosevic, Tudjman. I loro crimini erano ammantati di ragioni nazionali. E dopo tutta la porcheria nazionalista che la nostra terra d'Europa ha conosciuto nel corso del Novecento, c'è in casa nostra chi vuole servirsi di questo ciarpame retorico per giudicare il tasso di lealtà della sua controparte politica. Nella fattispecie, si tratta degli italianissimi esponenti della destra che accusano la sinistra di non essere sufficientemente nazionale e patriottica. E quale sarebbe questa volta il criterio? La devastante guerra coloniale voluta da George W. Bush, che per altro si sta già cominciando a disimpegnare con una serie di distinguo. Ma i tu vò fa l'americano di casa nostra sembrano non accorgersene. A loro preme solo dimostrare che gli oppositori del loro padrone Silvio Berlusconi non sono abbastanza italiani. Proprio loro, quelli della Patrimoni Spa. Pronti a svendere il patrio suolo per il gruzzolo, loro gli alleati dei leghisti che vogliono smembrare l'Italia. E' stato giustamente scritto che il nazionalismo è l'ultimo rifugio dei peggiori mascalzoni. Ci sono dei principi inviolabili che si chiamano democrazia, uguaglianza, giustizia, pace, essere umano, diritto universale che sono al di là di ogni patriottismo. Un uomo decente deve ispirare la propria vita e le proprie scelte a questi valori ed alla loro universalità. Quanto all'idea di Heimat, con cui la lingua tedesca esprime il concetto di paese come focolare, essa appartiene a tutte le genti che vivono sul suolo di un paese a prescindere dalle idee, dalla religione, dal luogo di provenienza e l'unica garanzia di quel focolare sono i principi democratici che per quanto riguarda l'Italia sono scritti nella Costituzione repubblicana con l'inchiostro della Resistenza e dell'Antifascismo. Moni Ovadia L'UNITA' 05/06/2004 |
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