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Moni Ovadia

Ester e Madonna

La nostra semper più insensata estate vacanziera sembra densa di notizie che coinvolgono temi della religione o di apparente rilevanza spirituale.
Per esempo apprendiamo sgomenti dai media che Rav Itzhak Kaduri, il venerato ultracentenario maestro cabalista, si rifiuta di incontrare la superstar del rock Madonna che, folgorata dalle profondità della mistica ebraica, aveva intrattenuto una fitta corrispondenza con il sito di Rav Kaduri esibendosi addirittura in espressioni ebraiche traslitterate in caratteri latini.
La divam in quelle circostanze, si era firmata con il suo nuovo nome di adepta della Kabalà, “Ester”, scelto in omaggio della regina omonima che salvò gli ebrei di Persia da uno sterminio progettato da un antesignano di Hitler di nome Hamman.
Così racconta il celebre e enigmatico libro della Bibblia che prende il titolo dal nome dell'eroica regina e che in futuro rifulgerà di maggior fama grazie alla folgorazione della celebre rockstar.
Cosa farà Madonna/Ester? Cercheà un nuovo guru cabalista meno intransigente, oppure troverà appagamento alla propria sete di conoscenza esoterica nella mistica Sufi o nei Veda? Attendiamo i prossimi gossip sui derniers cris spirituali dello star system:
Gli ameni luoghi della balneazione possono essere talora scenari di un improvviso orrore.
Il leggendario film di Steven Spielberg “Lo squalo” ce ne ha fornito un esempio memorabile, ma neppure la fertile fantasia del grande cineasta statunitense poteva immaginare l'agghiacciante annegamento di cinque giovani mussulmane turche sotto lo sguardo di parenti e amici che hanno preferito lasciarle morire piuttosto che macchiarsi di “peccaminosi” contatti carnali proibiti dal Corano sencondo la loro ripugnante lettura del Grande Libro.
Da ultimo, è stata pubblicata un'autorevole lettera del Prefetto per la Dottrina della Fede Cardimnale Ratzinger che partendo dalle recenti polemiche sulla natura del femminile proposte dalle ultime frontiere del pensiero femminista, si propone di traccia re un'idea di donna e del suo ruolo nel mondo, conforme alla Weltanschauung cattolica.

L'epistola sollecita i cattolici e segantamente coloro che sono impegnati nel sociale e nella politica, ad agire per creare condizioni esistenziali e contesti di legge perché la donna reale sia favorita nel condormarsi alla donna “cattolica”. Quando un laico libero pensatore non gravato da pregiudizi ideologici, si trova di fronte a situazioni che coinvolgono il rapporto fra l'uomo e le questioni di fede, di mistero o di religione, quando constata l'involgarimento gastronimico di molti fenomeni sedicenti spiriturali o, al suo opposto, lo schematismo dottrinario di importanti settori delle istituzioni religiose, ovvero è ferito nel suo umanesimo dal fanatismo criminale di certuni credenti e delle loro guide carismatiche, è tentato di liquidare la questione con la celeberrima frase di Karl Marx: “ La religione è l'oppio dei popoli”.
Questo è, a mio parere, un errore che nasce da un grande equivoco.
Di fatto il pensiero filosofico politico che si è contrapposto a quello religioso, ha fallito clamorosamente nel dare risposte sul senso dell'esistenza. Schematizzando, il pensiero social-comunista per molteplici e complesse ragioni ha mancato i suoi obiettivi nel costruire un rapporto creativo con l'essere umano. Il pensiero liberale, dal canto suo, caduta la cortina delle belle parole, lo ha abbandonato ad un'idea di democrazia sempre più falsa e svuotata di fondamento caratterizzata da un crescente e devastante asservimento ai meccanismi del denaro e ad un imbarbarimento consumista del vivere e ha condannato gli esclusi all'inferno su questa terra. Nel vuoto dei valori, il pensiero religioso acquista una nuova forza di attrazione. I Grandi Libri ritornano ad essere una fonte a cui attingere. Le caste dei chierici di ogni fede prendono la palla al balzo per rilanciare il proprio potere pretendendosi depositari unici ed esclusivi della interpretazione veritiera delle Scritture.
Ecco qual è il grande equivoco. I Grandi Libri sono un dono che appartiene ad ogni uomo che vuole avvicinarvici in dignità, sono strumenti altissimi, potenti, programmaticamente aperti ed ambigui, talora pericolosi. Solo in questo modo possono essere fonti vive che si rinnovano ad ogni lettura.
Per avvicinarli bisogna armarsi di pazienza, di dedizione e di modestia, bisogna entrare senza bramosia e rapinosità nel santuario del tempo, sapendo di non esserne i padroni, ma solamente gli ospiti di una “stagione”.
La conoscenza interiore non è un processo digestivo ( mi riferisco alla famosa mela ingollata dalla sprovveduta coppia dell'Eden), né un sistema di regole imposte da una pretesa superiore autorità, né tantomeno una fregola seduttiva di chi, deposte le armi di un paio di chiappe sode, vorrebbe tirarsele su con la mistica ebraica.
Naturalmente ogni chiesa, ogni moschea, ogni sinagoga ha il pieno e sacrosanto diritto alla propria ermeneutica, a patto che si limiti a proporla e in nessun caso, ripeto in nessun caso pretenda di imporla.
Nessuno può affermare “ Dio è con noi” senza rinnegare quel Dio con cui pretende di essere.
Per questa ragione è importante spezzare ogni monopolio sui pensieri sapenziali perchè l'idea stessa di monopolio è antagonista all'idea di spiritualità.

Moni Ovadia – L'UNITA' – 07 /08/2004


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