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Moni Ovadia

La spiritualità non è di destra

La grande confusione che regna abitualmente sotto i cieli in quest'ultime settimane sta salendo anche verso i cieli stessi. Alcuni intellettuali laici, conservatori, si stanno dando un gran da fare per difendere le ragioni della religione militante e di politici posseduti dal demone delle fede che riscoprono i valori cristiano-occidentali alla maniera dei crociati o di certi dipinti di soggetto sacro che ritraggono angeli guerrieri che brandiscono spade fiammeggianti. Il buon nome dell'Onnipotente, nel corso dei secoli, ha subito ogni sorta di offesa e di abuso, il vertice del suo pervertimento è stato raggiunto nella breve e criminale stagione del nazismo, quando la propaganda di quel regime nefasto ha pensato bene di dichiarare che Dio era dalla parte dei nazisti con il celeberrimo slogan: “Gott mit uns!”. Era lecito sperare, dopo quello scempio, che nessuno ci avrebbe più riprovato, per lo meno nel mondo occidentale; invece, quella blasfemia è stata sdoganata dal presidente degli Stati Uniti George W. Bush per legittimare la sua sconcia guerra preventiva come lotta del Bene contro il male. Intorno alla crociata dell'amico americano ringalluzzito dall'indiscutibile vittoria elettorale si sta rianimando anche in casa nostra un movimento di riscossa di segno reazionario intenzionato ad imporre a tutti le vecchie rivelazioni della fede. Il nostro ministro Buttiglione è stato censurato in Europa per avere manifestato la sua vocazione ad incriminare coloro che non si omologano al modello morale che lui ritiene la verità assoluta. E' pur vero che il filosofo cattolico con garbo salottiero sostiene di voler solo esprimere la sua opinione ma non me ne vorrà se io non gli credo. Penso che, se solo ne avesse la possibilità, impedirebbe per legge il divorzio e l'aborto e tutto ciò che non si conforma alla sua visione della morale cristiana anche a coloro che non aderiscono a quella visione per ragioni di provenienza o di visione del mondo. I valori della spiritualità non sono prerogativa di questi reazionari, essi sono patrimonio di tutta l'umanità è ogni identità umana ha il sacrosanto diritto ad interpretarli conformemente al proprio sentire ed a proprio giudizio con il solo limite di non ledere il diritto altrui. Come si permettono questi Torquemada guerrafondai da talk show di condizionare gli omosessuali, di impedire loro di amarsi come credono e di sanzionare con il vincolo del matrimonio le loro unioni. Quella omosessuale è un'identità dell'essere umano che ha la stessa dignità di quella eterosessuale. Liberissimi i cattolici di rifiutarsi di celebrare le nozze gay, ma non liberi di imporre gli stessi criteri allo Stato che è aconfessionale, né ad altre confessioni che scegliessero di privilegiare il comandamento dell'amore alle altre proibizioni. Le derive assolutistiche di molte religioni, le loro rigidità normative ispirate da logiche di potere travestite da servizio divino hanno causato all'umanità infiniti lutti, hanno fatto scorrere fiumi di sangue, provocato inenarrabili sofferenze. Questa sinistra pagina della storia non può essere riaperta a nessun titolo, neppure nelle forme di un neo totalitarismo mediatico dall'aspetto cordiale. Il climax degli orrori nel Novecento con l'ausilio del furore e della potenza tecnologica ha convinto l'umanità a darsi una legge universale, la Carta dei diritti di Ginevra, sostenuta da una spiritualità laica che è anche in risonanza con i principi fondanti dei grandi pensieri di fede. In quello statuto sono espressi con forza i valori in cui ogni essere umano può riconoscersi in assonanza con ogni suo simile: libertà, uguaglianza, pari dignità e diritto, inviolabilità della vita. L'impegno da assumere con decisione è di dare forza di legge concreta a quei valori per mezzo della democrazia e della giustizia sociale che si possono costruire radicalmente solo nell'humus della pace.

Moni Ovadia – L'UNITA' – 13/11/2004


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