| BIBLIOTECA | | EDICOLA | | TEATRO | | CINEMA | | IL MUSEO | | Il BAR DI MOE | | LA CASA DELLA MUSICA | | LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
|
LA STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | | | NOSTRI LUOGHI | | ARSENALE | | L'OSTERIA | |
LA GATTERIA |
| IL PORTO DEI RAGAZZI

altri scritti di Ovadia


Moni Ovadia

l'Italia l'è Malada...

Nei primi anni del novecento fra le classi lavoratrici socialiste circolava questa filastrocca: “L'Italia l'è malada/ Sartori l'è 'l dutur/ per guarì l'Italia/ per guarì l'Italia/ l'Italia l'è malada/ Sartori l'è 'l dutur/ per guarì l'Italia/ taièm la testa ai sciur”.

Erano i tempi delle visioni di classe schematiche e rudi. Il proletariato, trattato allora peggio delle bestie da soma, aveva le sue ragioni per sollecitare rimedi così drastici e tuttavia i fatti hanno mostrato che le malattie sociali si curano molto meglio con attente ed articolate profilassi ed una farmacopea non aggressiva e che non è saggio confondere il male con il sintomo. L'Italia malgrado molti lustri di cure democratiche, non è guarita dalla sua malattia principale: la fede nei taumaturghi, negli imbonitori, negli uomini della provvidenza. I tratti di questa patologia persistente e resistente sono stati descritti da molti osservatori con dovizia di dettagli ma malgrado la ricchissima letteratura al proposito e nonostante ogni evidenza, ancora molti rifiutano di constatare il fenomeno morboso e le sue manifestazioni che aggrediscono la sfera del buon senso. Il governo Berlusconi, il suo operato, coloro che lo hanno appoggiato, che gli hanno dato credito, coloro che lo hanno elogiato, che sono stati la sua cassa di risonanza, che lo hanno trattato con sussiego, che hanno preso sul serio le sue fanfaronate, che hanno sprecato analisi sociologiche per un fenomeno da baraccone, che hanno inopinatamente elogiato in lui l'antipolitica, le doti di comunicatore e via sproloquiando, sono molto più di lui colpevoli dello stato in cui versa il nostro povero paese, oggi in via di progressivo declino. Si sono comportati perversamente come chi somministra cibi saturi di grassi animali ad un cardiopatico, come chi prescrive due pacchetti di sigarette al giorno ad un anziano affetto da enfisema polmonare. Costoro hanno dato dignità di governo a processi degenerativi che sarebbero stati rifiutati dalla più malconcia delle democrazie. Tutta la stampa internazionale seria ce lo ha segnalato, ogni persona con un minimo livello di intelligenza lo ha capito, anche i bambini conoscevano il segreto del pulcinella di Arcore: “So trasuto in da politica pe' mme fà 'e cazze mie”. Adesso molti, per bieco tornaconto, vorrebbero farci credere magari che “tagliando la testa” (l'espressione è da intendersi in senso figurativo) a questo governucolo, ovvero dimissionando il Silvio, la malattia passerà da sola. Non è così. Silvio è solo il sintomo. La malattia è nella classe politica che lo ha sostenuto e nell'elettorato che lo ha visto come babbo natale non capendo che lui è sì come babbo natale, quello della pubblicità però, quello che frega i petti di pollo al povero bimbo che gli ha aperto la cucina di casa. La patologia sta nel “manico”, sta nella penosa inconsistenza di una destra cocchiera e servile priva di identità, di ideali e di pensiero, una destra di piccoli uomini capace solo di essere prona al padrone che gli porge la succosa ciotola del potere. E il dottore che possa curare la bella Italia allora dove sta? Per chi come me è schierato a sinistra, quel dottore si chiama Romano Prodi, buon medico che necessita di una équipe responsabile all'altezza. Il tempo non è molto pertanto è necessario concentrarsi sulla metastasi che affligge il tessuto nazionale e smettere di occuparsi della propria unghia incarnata.
Quanto a noi, cittadini-pazienti, dobbiamo mettere in pratica e diffondere la conoscenza della regola fondamentale per un salute politica: prendere a calci nel posteriore il primo fesso che promette miracoli.

Moni Ovadia – L'UNITA' – 30/04/2005


| MOTORI DI RICERCA | UFFICIO INFORMAZIONI | LA POSTA | CHAT | SMS gratis | LINK TO LINK!
| LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing List | Forum | Newsletter | Il libro degli ospiti | ARCHIVIO | LA POESIA DEL FARO|