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EDICOLA
Moni Ovadia
L'UNITA' – 11/05/2002

Noi Clown gente maledettamente seria

Il terribile dittatore georgiano Yossip Vissarionovic Stalin quando dal suo vizir per la sicurezza nazionale Lavrenti Beria riceveva informazioni riguardo a qualche compagno o critico che creava problemi, era solito dire: Net celoviek, net problem, se non c'è la persona non ci sono problemi. La soluzione che prevedeva Stalin era l'eliminazione fisica del “problema” o la sua ridislocazione in Siberia per alcuni lustri di gulag. Ora, io mi servo di questa iperbole eccessiva per il mio discorso perché sono un menestrello impertinente, ma per nostra grande fortuna noi viviamo in un'epoca assai diversa. La persona e i relativi “problemi” che essa crea, sono tutelati da una carta costituzionale fra le più avanzate del mondo. Tuttavia le tentazioni di riportare indietro l'orologio della storia sono sempre forti anche se le modalità sono cambiate ed hanno assunto forme incruente e specificamente mediatiche. Il tale critico del governo esagera? Lo si rimuova dal piccolo schermo a tempo indeterminato o almeno lo si esili per il tempo necessario acciocché il “problema” che egli costituisce per il grande manovratore non sia di intralcio alcuno. Il capo del nostro governo, geniale interprete delle telecrazia-democrazia a centralità televisiva ed iconica – conosce bene la posta in gioco. Quando era all'opposizione si era servito di ogni spazio e tempo delle sue tre reti dai “contenitori” alle telepromozioni passando per le news) e di molti spazi delle reti pubbliche al suo servizio per fare politica a tempo piano e per demolire a priori il governo. Poi, non pago di tutto ciò, aveva “televisorizzato” i muri di tutta la nazione riproducendo all'infinito la propria immagine fino ai più remoti recessi del suo futuro regno. Allora ai governanti che facevano una tremebonda richiesta di un “filino” di par condicio replicava con una valanga di insulti: “Liberticidi! Stalinisti! Stalinisti! Comunisti!...isti!...isti!” con grande godimento dell'elettore qualunquista. Oggi il Cavaliere ha ripudiato il suo credo, è proprio lui a chiedere quella odiosa par condicio. La vuole a modo suo. Il controllo sulla stragrande maggioranza dei mezzi di informazione non gli basta, vuole il dominio totale. La crociata ha avuto inizio con un singolare attacco ai Clown transalpini e nostrani.

Che errore! Il re ha bisogno del clown che ne denunci la nudità. Il buffone rappresenta la coscienza paradossale del monarca e se il sovrano la sa accogliere, egli stesso ne trae grande giovamento. Ma forse questo è ormai un discorso ingenuo. Oggi il tendone del circo è la politica, stracolma di nuovi clown pagati per guardare il re nudo e sciorinargli con voce suadente i più arditi complimenti sulla preziosità dei suoi abiti. Noi vecchi clown siamo diventati gente maledettamente seria, persino un po' lugubre.

Moni Ovadia – L'UNITA' – 11/05/2002


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