Il mio 25 Aprile di
quest'anno, è stato particolarmente frustrante. Dovevo
celebrarlo con uno spettacolo a Loreto Aprutino nei pressi di
Pescara e invece un cosiddetto «colpo della strega»
mi ha bloccato a letto malgrado le massicce dosi di
antinfiammatori. Non mi è restato che seguirlo in
televisione e quella italiana, di questi tempi, con le dovute
eccezioni, è una fonte di disinformazione e di
manipolazione. La straordinaria festa di popolo della
Liberazione, è passata in cavalleria mentre il centro
della scena è stato dato ad episodi marginali di cui sono
state protagoniste sparute minoranze che si segnalano per crisi
di incontinenza e/o sbavano per un po' di attenzione mediatica.
Gli insulti rivolti alla signora Moratti, ministro
dell'Istruzione, che ha partorito la peggior legge immaginabile
sulla scuola, sono segno di infantilismo e di aggressività
estranee allo spirito e alla lettera della Costituzione
Repubblicana uscita dalla Resistenza antifascista. Ma oltre ad
essere segno di volgarità politica e civile, sono una
manifestazione di idiozia perché cedendo all'esigenza di
uno sfogo primitivo, ottengono l'unico scopo di avvantaggiare
enormemente sul piano dell'immagine l'avversario che si deve
fronteggiare alle prossime elezioni comunali. Bisogna dare atto
alla signora Moratti, di avere affrontato la situazione scabrosa
con impeccabile à plomb e lungimiranza tattica. Se poi
analizziamo il secondo episodio di intolleranza, ovvero quello
dell'ennesimo rogo della bandiera israeliana, il livello di
dabbenaggine e di ignoranza tocca il sublime. La bandiera in
questione, alla manifestazione di Milano rappresentava la jewish
brigade, la brigata ebraica aggregata all'esercito britannico che
ha combattuto in Italia contro i nazifascisti e dunque era
presente nel corteo a pieno titolo. Ma anche come bandiera dello
Stato di Israele, una nazione nata dalla sconfitta del
nazifascismo, quel vessillo aveva la legittimità per
esserci. Non bisogna stancarsi di ripeterlo: Israele è
nato a seguito di una risoluzione dell'Onu che prevedeva la
contestuale nascita di uno stato palestinese con 33 voti
favorevoli, primo fra cui quello dell'Urss, 13 voti contrari e un
astenuto (la Gran Bretagna). L'Onu, organismo sopranazionale per
la difesa della legalità internazionale, è
anch'esso nato dalla vittoria su tutti i fascismi ed è
quella stessa legalità che permette di difendere i diritti
dei palestinesi e di esprimere condanna per l'occupazione e la
colonizzazione israeliana. La delegittimazione della pur precaria
ed imperfetta legalità rappresentata dalle Nazioni Unite,
avrebbe come risultato il trionfo della legge del più
forte. L'amministrazione Bush, come dimostrato dalla guerra
imperialista in Iraq, sarebbe entusiasta di una simile
eventualità. Ma ai bruciabandiere, di tutto questo e dei
palestinesi reali non gliene frega niente, loro hanno solo
bisogno dell'occasione per sentirsi dei rivoluzionari a buon
mercato. Per contro, a mio parere, dei bruciabandiere i
palestinesi non sanno che farsene. I palestinesi hanno bisogno di
interlocutori per un serio negoziato di pace, hanno bisogno di
diventare. prima possibile. una vera nazione con la restituzione
di tutte le terre occupate dagli israeliani nel '67 e Gerusalemme
Est come capitale, hanno bisogno di amici seri che si oppongano
alla sciagurata asfissia dell'economia palestinese con il cinico
pretesto di punire Hamas, hanno bisogno di alleati leali che li
aiutino a non finire nella trappola del demagogo Ahmadinejiad che
mira solo ai propri interessi egemonici. I veri entusiasti dei
bruciabandiere sono invece gli esponenti della destra
berlusconiana, ex fascista ed ex democristiana, molto destra e
poco cristiana. Quei giovani confusi e schematici sono il loro
strumento prediletto per calunniare l'antifascismo, per aggredire
il centro-sinistra e Romano Prodi, che ritengono i veri nemici.
Questi ciarlatani che hanno passato cinque anni a gozzovigliare
nel più sconcio revisionismo, loro, gli alleati impudenti
dei nazifascisti, loro che non perdono occasione per infangare i
partigiani e i combattenti per la Libertà di tutti gli
italiani, loro che vogliono cambiare il senso della storia, loro
che vogliono demolire la Costituzione, agitano i bruciabandiere
come un vessillo. Gli esponenti di quei centri sociali, molti dei
quali sono animati da legittima indignazione per le spaventose
ingiustizie che hanno luogo sotto il sole del nostro pianeta,
trarrebbero grande giovamento se temperassero le viscere per dare
spazio alla capacità critica.
Moni Ovadia L'UNITA'
29/04/2006
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