La martoriata terra
di Palestina non cessa di sanguinare. Giovedì scorso il
Primo Ministro dellAutorità Nazionale Hanyèh,
esponente di Hamas, di ritorno da un viaggio nei paesi arabi dove
ha ottenuto finanziamenti per trenta milioni di dollari in
contanti, appena varcato il confine di Rafah, è stato
fatto segno di un attentato nel corso del quale sono state ferite
alcune persone al suo seguito e ha perso la vita una delle sue
guardie del corpo. Poco prima che varcasse il confine Hanyèh
era stato trattenuto dalle autorità militari israeliane
che lo hanno lasciato entrare a Gaza solo dopo avergli fatto
depositare il danaro raccolto in una Banca egiziana su un conto
controllato dalla Lega Araba. La società palestinese
sembra essere sull'orlo di una guerra civile, i dirigenti di
Hamas hanno chiamato in causa quale responsabile dell'attentato
Mohammed Dahlan, uomo forte di Fatah, la formazione politica a
cui appartiene anche il Presidente dellAnp Abu Mazen. Abu
Mazen dal canto suo si è affrettato a condannare
lattentato per calmare le acque, ma fino a quando riuscirà
a tenere sotto controllo il latente conflitto? La causa
principale di questo ulteriore disastro nel dramma palestinese, a
mio parere è e rimane la perdurante occupazione militare
israeliana con tutti i suoi devastanti effetti. Questa tuttavia
non è lunica causa, perché sulla pelle dei
palestinesi, sono molti a coltivare i propri interessi. Mahmoud
Ahmadinejad, presidente dellIran, per esempio sembra non
avere di meglio da fare che organizzare convegni mondiali
sull'Olocausto. Proprio questa settimana ce nè stato
uno a Teheran che ha visto partecipare vari specialisti della
questione. La parte del leone lhanno fatta gli storici
negazionisti e in particolare fra tutti la loro star, il francese
Faurisson. Chi sono costoro? Sono quelli che negano che
lOlocausto abbia avuto mai luogo e sostengono che, nella
fattispecie, lo sterminio degli ebrei non sarebbe mai avvenuto e
che quelle poche di migliaia di ebrei morti davvero, sarebbero
deceduti inintenzionalmente a causa di effetti collaterali della
guerra. Cosè il negazionismo? Una delle forme
evidenti del più infame antisemitismo. Perché? È
semplice. Se lOlocausto non è mai avvenuto,
significa che è stato inventato dagli ebrei stessi e dagli
americani per servirsene a fini di dominio e di complotti contro
le loro vittime. Questa non è altro che una versione
aggiornata dei «Protocolli dei Savi di Sion», un
documento falso creato dallOkhrana, la polizia segreta
zarista con lo scopo di dimostrare che gli ebrei ordivano trame
oscure per dominare il pianeta. Di questo falso si sono serviti
gli antisemiti per legittimare il massacro della popolazione
ebraica dalla fine dellOttocento in avanti. Inoltre, se
lOlocausto non è avvenuto, lo Stato di Israele non è
nato con lo scopo di creare un focolare nazionale che accogliesse
gli ebrei, legittimato dalla comunità internazionale con
la risoluzione 181 dellOnu, ma è solo unoccupazione
colonialista illegittima, brutale e subdola, ovvero un tumore da
estirpare. Il presidente iraniano continua a cantare questo
ritornello per ragioni puramente strumentali, in primo luogo per
stornare lattenzione dalla sua incapacità di
risolvere i veri problemi del suo Paese ma fondamentalmente per
avere consensi presso i settori più intransigenti delle
società arabo-mussulmane, accreditarsi come leader e avere
sostegno per i suoi progetti egemonici di area. Le soluzione al
conflitto israelo-palestinese proposta da Ahmadinejad, ovvero
quello di eradicare lo Stato di Israele dal Medioriente
trapiantandone la popolazione in unarea fra la Baviera e la
Carinzia, è talmente strampalata da essere impraticabile
se non al prezzo di una terza guerra mondiale, ma non quella
parziale e trattenuta che è già in atto
nei nostri giorni, ma quella con le armi termonucleari utilizzate
su vasta scala. Ora, se il novello Saladino
iraniano è lamico, ai palestinesi non resta che
sperare nel nemico, perché il nemico di oggi può
diventare lamico di domani, mentre quel tipo di amico è
come un morbo endoallergico che distrugge le difese immunitarie
dal di dentro. Per contro, proprio il ritmo ossessivo delle
farneticazioni di Ahamadinejad suggerisce che agli israeliani nel
frattempo convenga, nel loro stesso interesse, prendere sul serio
una vera pace con i loro vicini invece di tenerli in prigione e
in fretta anche. Il tempo non gioca a favore.
Moni
Ovadia L'UNITA' 16/12/2006
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