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Il malessere del benessere |
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La gentile, liberissima e permissiva Olanda ha scoperto una propria anima oscura. L'irresistibile ascesa e la tragica morte di Pym Fortuyn ha fatto vacillare il mito di un'isola felice della democrazia super tollerante ed anticonformista. Dopo la douce France, anche la terra dei mulini a vento e dei tulipani ha visto il diffondersi di un contagio del populismo xenofobo e fascistoide. Da più parti si parla di una voglia di destra che attrae tutti i paesi di Eurolandia. L'alternanza di ere di sinistra e di ere di destre non è di per sé una novità. L'Europa del dopo guerra ha già conosciuto questa altalena, soprattutto nei sistemi a bipolarismo maturo liberi dall'effetto bloccante del fattore kappa in un contesto di guerra fredda. Ma il fenomeno di questa nuova marea di destra, non ha nulla in comune con i partiti conservatori che si sono avvicendati al governo con le formazioni socialiste e socialdemocratiche del vecchio continente fino al crollo del muro di Berlino e un paio di lustri successivi per effetto inerziale. Proprio l'abbattimento di quella cortina e del suo valore simbolico, sembra avere in qualche misura trascinato con sé l'argine forte dei principi antifascisti e antinazisti. Questa nuova situazione caratterizzata anche dall'inedito fenomeno storico di un diffuso benessere materiale a vantaggio di sempre più vasti strati delle popolazioni, rende il terreno dei principi molle e colloso. In questa viscosità morale dominata dalla prosperità economica e dalla virtualità mediatica, hanno ripreso vigore le forze oscure della xenofobia, del nazionalismo, del razzismo e talora dell'antisemitismo. Le destre estreme del Novecento si fecero forti e agirono in situazioni esplosive e disperate, sfruttarono i disordini, i conflitti sociali, gli altissimi tassi di disoccupazione, sobillarono le piccole borghesie contro il pericolo comunista e, attraverso le prime forme di comunicazione di massa, inocularono il veleno nazionalista utilizzando il potente ed antico meccanismo del capro espiatorio. Queste nuove estreme destre che si aggregano dal nulla nello spazio di un mattino, hanno forme più blande e pittoresche in apparenza, nel caso olandese si avvolgono in abiti dandystici, operano nel benessere, se ne fanno paladini contro gli untori stranieri che lo minacciano, sfruttano il garantismo delle istituzioni democratiche, approfittano della zuccherosa cedevolezza delle sinistre moderate. E le sinistre divise fra lo snobismo massimalista e il moderatismo trasformista, sono disorientate di fronte al nuovo e temibile avversario che è il benessere per il benessere. Le sinistre europee ritrovano la propria vocazione solo nelle emergenze, per opposizione e per breve tempo. Capire ed accogliere la complessità della realtà presente e di quella che sopraggiunge impetuosamente nel futuro che è sempre più prossimo, non significa appiattirsi su di essa. Questa destra del terzo millennio, cerca di parlare ai sentimenti e alle viscere e lo fa, come sua tradizione, nel modo più basso e miserabile. Ma noi progressisti dovremmo tuttavia imparare ad essere più generosi con le fragilità dell'essere umano e non relegare il nostro pensiero e la nostra azione alle sole logiche della politica-politica. E' ora che la sinistra ritrovi le proprie nobili ragioni del cuore e dei sentimenti per fermare questo inatteso mutante della peste nera. Moni Ovadia L'UNITA' 01/06/2002 |
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