|
BIBLIOTECA
| |
EDICOLA | |
TEATRO | | CINEMA
| | IL
MUSEO | | Il
BAR DI MOE | | LA
CASA DELLA MUSICA |
| LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
| LA
STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | | | NOSTRI
LUOGHI | | ARSENALE
| |
L'OSTERIA | | LA
GATTERIA | |
IL PORTO DEI RAGAZZI |
Cul de Sac |
||
Il grande giornalista Indro Montanelli intervistato in televisione sul crollo del sistema sovietico e sul corso che aveva preso la Storia diceva: Come ho avuto ragione! Troppa ragione! Troppa!. Col suo stile puntuto e con la sua G toscana non sembrava affatto compiaciuto di quella sua ragione quanto piuttosto indispettito. Quanto a me ero inconsapevolmente irritato da quel suo ribadire l'eccesso di ragione e da quella G riballa sciacquata in Arno. Mi è affiorata alla mente questa memoria che a suo modo è anche fisica quando tre notti addietro mi sono risvegliato in uno dei tanti letti di albergo dove consumo la gran parte dei miei sonni irrequieti. Avevo dimenticato la televisione accesa sintonizzata su Cnn, l'emittente nordamericana trasmetteva le immagini del disastro di Gaza, vedevo affiorare dalle macerie i corpicini inerti dei parenti che si mescolavano alle dichiarazioni di odio e guerra. Altre volte avevo avuto simili risvegli (mi addormento sempre con la televisione accesa sui notiziari) su immagini di corpi di israeliani fatti a brandelli dalle cinture esplosive di qualche kamikaze islamico che sceglie di mescolare il proprio sangue al tanto odiato sangue sionista fino a farne un solo sangue. Il flusso di sensazioni che affiora alla gola è lo stesso: orrore, sgomento, nausea, senso di impotenza e frustrazione. Un essere umano decente non distingue tra sangue e sangue, fra innocente e innocente. Ma quest'ultima volta queste emozioni si mescolavano all'amaro sapore della paura di avere quell'eccesso di ragione così malignamente espresso da Montanelli. Ho ripetutamente scritto e detto, come altri ben più autorevoli di me, fra cui molti ebrei ed israeliani, che la politica di Sharon era pericolosa, che la sua visione militarista del conflitto israelo-palestinese non avrebbe risolto nulla e che il suo rimedio avrebbe finito per rivelarsi peggiore della malattia che si proponeva di curare. Il cosiddetto errore della strage di Gaza non è un errore militare, non è un errore di intelligence, o di peso della bomba (una tonnellata): è un disastro e una tragedia della politica, iscritto in una logica miope fatta solo di occupazione, ritorsione, blocchi e coprifuochi che stremano una popolazione già finita e abbandonata. Le obiezioni alle mie critiche, naturalmente posso anche farmele da solo: Israele ha subìto decine di attentati terroristici contro civili inermi, anche molti bambini, ha diritto di difendersi, Jihad e Hamas vogliono distruggere lo Stato di Israele. Giusto: chi è così vile da negare questa verità? Ma Hamas e Jihad sono organizzazioni terroristiche, lo Stato di Israele no; è una democrazia, dovrebbe perseguire altre vie. Non è lecito trincerarsi strumentalmente dietro al fallimento dell'ultimo Camp David per seppellire le trattative, per imboccare una politica basata solo sull'uso della forza militare facendo, a prescindere dalle intenzioni, il gioco dei terroristi e facendosi trascinare verso il gorgo di una spirale di violenza e di odio senza fine con il rischio tremendo di perdita della propria indentità. Moni Ovadia L'UNITA' 27/07/2002 |
|
MOTORI
DI RICERCA | UFFICIO
INFORMAZIONI | LA
POSTA | CHAT
| SMS
gratis | LINK
TO LINK!
|
LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing
List | Forum | Newsletter | Il
libro degli ospiti | ARCHIVIO
| LA
POESIA DEL FARO|