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Circolo di poesia


LETTERA in VERSI

Vico Faggi

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Vico Faggi (pseudonimo di Alessandro Orengo) è nato a Pavullo nel Frignano nel 1922. Laureatosi in Giurisprudenza a Modena entra in magistratura, terminando la sua carriera nel 1992, presso la Corte d’Appello di Genova, città in cui continua ad esercitare la sua intensa attività culturale.

Si è a lungo occupato di teatro, per il quale ha scritto numerosi testi, di cui ricordiamo: Ifigenia non deve morire, 1962 (che tre anni dopo assunse il nuovo titolo Un certo giorno di un certo anno in Aulide); Il processo di Savona, 1965; Cinque giorni al porto, 1969 (in collaborazione con Luigi Squarzina); Voci del Black Power, 1971; Rosa Luxemburg, 1976 (in collaborazione con Luigi Squarzina); Non più mille, 1979 (in collaborazione con Gina Lagorio). Sei sue commedie sono state pubblicare in Parola di teatro (Marietti, 1992) con prefazione di Roberto Trovato; e altre tre sono apparse nella collana Teatro Italiano Contemporaneo (Editori & Associati di Roma) sempre a cura di RobertoTrovato.

Per la poesia ha pubblicato: Quaderno partigiano (Savona, Ed. Silvio Sabatelli, 1968); Corno alle Scale (Milano, All'insegna del Pesce d'Oro, Scheiwiller, 1981; Prefazione di Sergio Solmi); Sette poesie da (Savona, Edizioni di «Resine», 1985; Prefazione di Adriano Guerrini); Amici, pittori (Pescara, Questarte Libri, 1a ed. 1985; 2a ed. 1986; Prefazione di Vittorio Coletti); Fuga dei versi ((Milano, Garzanti, 1986; Prefazione di Lanfranco Caretti e Postfazione di Angelo Marchese); Sette poesie (Pisa, Editori Giardini, Collezione Europa, diretta da Renata Giambene, 1987; con un saggio di Elio Gioanola); Da Ovidio, Corinna (Forlì, Forum/Quinta Generazione, 1988; Postfazione di Caterina Barone); Poetando cose (Bellinzona, Istituto grafico Casagrande, 1990; Prefazione di Pietro Gibellini); Signora d’Albuison (Genova, Edizioni S. Marco dei Giustiniani, 1996; Postfazione di Davide Puccini); Svolte (Milano, All’insegna del pesce d’oro, Scheiwiller, 1998, con il patrocinio della Fondazione Schlesinger); A Mirta (Genova, Autoedizione, 2000); Intra domum (Novara, Interlinea Edizioni, 2003). Nel 1991 è uscito il libro di prose e poesie, intitolato Il giudice e il poeta (Genova, Marietti).

Come saggista tra l’altro ha curato Sandro Pertini: sei condanne due evasioni (Mondadori, 1970) e ha dedicato uno studio a Strindberg (Firenze, La Nuova Italia, 1978).

Per il teatro ha tradotto:

da Seneca: Edipo (Torino, Einaudi, 1972), Medea, Fedra, Tieste (Milano, Garzanti, 1979), Ercole Furioso (Torino, Einaudi, 1979) e Le Tragedie (ivi, 1992);

da Euripide: Ione, Elena, Ecuba ed Elettra (Milano, Garzanti, 1982-83, in collaborazione con Umberto Albini, tranne Ione), Oreste (Torino, Einaudi, 1991), Ifigenia in Aulide e Ifigenia in Taulide (ivi, 1992);

da Sofocle: Aiace e Trachinie (Milano, Mondadori, 1983, in collaborazione con Umberto Albini);

da Plauto: Anfitrione, Bacchidi, Casina, Menecmi e Pseudolo (Milano, Garzanti, 1985);

da Terenzio: La ragazza di Andro, Quello che castiga se stesso e La suocera (Milano, Garzanti, 1989).

Ha tradotto infine i Carmina di Sidonio Apollinare (Genova, San Marco dei Giustiniani, 1982).

 
  

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