Temeraria
Marianne
Il
coraggio di fare del sesso con estranei, a cinquantacinque anni
portati splendidamente. Solo una sacerdotessa del rock eccessivo
e coraggioso come Marianne Faithfull poteva permetterselo. Solo
lei poteva uscire dopo tre anni di silenzio con un pezzo come Sex
with strangers, dove, se vogliamo, gli estranei sono
un manipolo di giovani di talentuosi musicisti del circuito
alternativo coinvolti nella sua ultima fatica Kissin' time.
Questo e altro è permesso alla signora Marianne, la diva,
l'appassionata di Rimbaud e l'interprete di Kurt Weill, la
splendida sopravvissuta agli eccessi degli anni d'oro e d'inferno
del rock, la donna passata sulle cronache di tutti i tabloid del
mondo per essere stata l'amante (tra gli altri) di Mick Jagger,
dunque, come vuole la letteratura, la sua musa. Mica cosa da poco
fare sesso con i giovinotti che potrebbero essere i
propri figli (e metaforicamente lo sono): Beck, l'ex Smashing
Pumpkins Billy Corgan, Damon Albarn dei Blu, Jarvis Cocker dei
Pulp. Eppure c'era da aspettarselo: la grandezza di Marianne sta
nell'essere stata sempre capace di vivere con aderenza
invidiabile il tempo, seguirlo e modificarlo con il portamento di
una diva, reinventarsi scegliendo la crema dei musicisti di
sempre conducendoli per mano con la sua eleganza atemporale.
Questo Kissin' time di Marianne (uscito il 4 marzo) non è
un capolavoro assoluto, ma è un graffio alla pochezza di
tanta musica dei nostri giorni: un esempio di grandezza
interpretativa (chi non è stato turbato dalla sua voce
calda e inquieta che si muove sinuosa attraverso gli ultimi
trent'anni di musica?), di fantasia e di languida verve
compositiva.
Sono in missione
ha dichiarato e lo sono da moltissimo tempo. Talvolta
questo mi distoglie da tutto il resto, ma non ci posso fare
niente. Provate ad immaginarvi un'ex punkettona in
tailleur, elegantissima e fascinosa, che oggi trascorre le sue
serate inglesi con il cantante trentenne di un famoso gruppo
brit-pop. Sono amici da tempo, lei e Damon Albarn (cantante dei
Blur e dei Gorillaz) e si sono scambiati i favori: hanno scritto
a quattro mani la canzone che da il titolo all'album di Marianne,
Kissin' time, e lo stesso succederà nel prossimo
disco della band inglese. Ma immaginatela anche nello studio di
Dave Stewart degli Eurythmics: sono lì per firmare assieme
una delle canzoni più rappresentative di questo disco,
Song for Nico. Dove Nico (la musa dei Velvet Underground),
è quello che Marianne vede nello specchio del tempo,
quando immagina che la sfortunata fine dell'amica avrebbe potuto
essere anche la sua se avesse indugiato ancora a percorrere il
fondo melmoso dell'esistenza. Una canzone durissima dove Marianne
rievoca i fantasmi perduti di Brian Jones e Andy Warhol, ma anche
le figure di Lou Reed (Marianne racconta che in fin dei conti
Nico sarebbe stata grande anche senza legarsi a lui) e Alain
Delon, ricordando la sua colpa nei confronti dell'amante morta
(l'attore troncò i rapporti con Nico e non riconobbe mai
il loro figlio): Nico ora è nella merda, nonostante
sia innocente. Il passato è andato. C'è solo oggi e
nessun domani, canta dolorosamente la Faithfull. Song
for Nico credo sia una delle migliori cose che abbia mai scritto
dichiara E' una canzone per e su Nico. Ma nello
stesso tempo è una maschera che posso facilmente
indossare. La differenza tra noi due è che lei è
stata tremendamente sfortunata. Ho cercato di renderle onore. La
sua musica era incredibile.
E poi c'è
l'incontro più straordinario, quello con Beck,
l'innovatore del folk americano, autore di Sex with strangers,
un funk elettrico che catapulta l'ascoltatore negli anni Ottanta
per immobilizzarlo subito dopo con l'autorevolezza della sua cupa
voce che canta di sesso al buio, di sesso che lascia
completamente vuoti: So che a Beck piace molto
Serge Gainsbourg, così ho scritto una canzone che avrebbe
potuto scrivere lui, una canzone parlata, molto distaccata anche
se è stata scritta in un momento di furia e passione. Se
l'avessi cantata in modo sensuale non avrebbe avuto senso. Beck
ha scritto gli arrangiamenti in tre ore e mi ha spiegato come
cantarla Un pezzo di grande impatto, ma non proprio
quello che Marianne si sente di essere: Non sono come la
gente crede, ma talvolta è giusto lasciare certe
illusioni. In un certo senso, tutte le mie canzoni sono su di me.
Ma in realtà la frase sesso con gli estranei nasce da una
serata in cui a Dublino a registrare con Billy Corgan, stavo con
un mio caro amico, ma lui era completamente ubriaco. Andai su
tutte le furie perché io invece ero lucidissima. Così
mi chiusi in camera e scrisse Sex with strangers. E' la frase che
ho sempre detto ai miei amanti quando mi arrabbiavo con loro:
Bastardo! Se continui così me ne vado a Merrion Square e
faccio sesso con degli estranei! In realtà, preferisco
fare sesso con gli amici. Con gli estranei non ho esperienza.
Come sempre, sono canzoni senza mezzi termini, canzoni che
parlano di amori e passioni brucianti, di desideri e di ideali,
come la bellissima Like being born (ancora con Beck, del
quale canta anche una versione della sua Nobody's fault,
una delle due cover assieme a I'm into something good),
una ballata chitarristica lenta e suadente: E' una
canzone arrivata dal subconscio, completamente autobiografica.
Sui miei genitori. E' la canzone più profonda del disco,
ma anche la più ermetica. Solo dopo ho pensato che il
titolo, Come nascere, potrebbe significare anche Come morire.
E' con lo stesso leggiadro distacco di una donna che ha vissuto
tutto fino in fondo, si passa a canzoni di rock quasi
orchestrale, aperte, corali, come quelle scritte assieme a Billy
Corgan, tra cui I'm on fire: Da parecchio tempo
volevo fare una canzone che fosse una sorta di inno. Un inno
d'amore in realtà, non certo religioso visto che non sono
religiosa. La persona con cui avrei voluto scriverla è
Brian Wilson, per ovvie ragioni. Poi ho deciso: no, la farò
con Billy. Billy ha digerito i consigli che gli ho dato: l'ho
fatto pensare alla maniera di Brian Wilson, Phil Spector e un po'
alla Scott Walker.
L'apertura del tour
è fissata per il 10 marzo al Barbican di Londra assieme a
Billy Corgan, i Pulp e Bill Frisell. Nel futuro altre
collaborazioni, magari con PJ Harvey, dice Marianne, forse
l'unica donna che oggi ha raccolto la sua vibrante eredità.
Silvia Boschero
L'UNITA' 22/02/2002
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