| BIBLIOTECA | EDICOLA |TEATRO | CINEMA | IL MUSEO | Il BAR DI MOE | LA CASA DELLA MUSICA | LA CASA DELLE TERRE LONTANE |
|
LA STANZA DELLE MANIFESTAZIONI | NOSTRI LUOGHI | ARSENALE | L'OSTERIA | IL PORTO DEI RAGAZZI | LA GATTERIA |



MUSICA

“Per crescere non basta un patentino”

I giovani, le regole, la trasgressione. Che cosa possono fare gli artisti più vicini ai ragazzi per far crescere la loro coscienza civile senza passare per bacchettoni? Frankie Hi-NRG è il rapper più famoso d'Italia, molto considerato dal suo pubblico per album come "La morte dei miracoli" e "Ero un autarchico". E sabato sarà l'artista di punta del Goa-Boa a Genova. In questa intervista al Secolo XIX spiega come affrontare questi temi, dall'obbligo del patentino per andare in motorino alle campagne contro il fumo o l'Aids.

Frankie Hi-NRG, 300 mila giovani in Italia non rispettano la legge sul patentino. Cosa ne pensa?

Che dovrebbero rispettare la legge, mi sembra logico. Così come quelli che non mettono il casco dovrebbero usarlo. Se c'è una legge che lo impone, bisogna rispettarla, altrimenti è sensato che ti becchino.

Secondo lei, è una forma di dissenso?

Io non mi stupisco, ma vale anche per gli adulti.

Gli adulti guidano senza mettere le cinture, e fumano anche dove non potrebbero. È un no generale alle regole scomode. Non è una forma di trasgressione, ma il lassismo tipico all'italiana.

E un artista può influenzare positivamente i più giovani?

Dipende. Per cominciare, non amo parlare di giovani. Non è una categoria. Ripeto, tutto dipende dalla sensibilità delle persone. Le metti di fronte alla realtà che fumare tabacco fa venire il cancro e se ne infischiano, si limitano a coprire il pacchetto di sigarette con una custodia. Questa è la sensibilità con cui, in genere, si possono ricevere e valutare dei messaggi. Certo, se arrivano da beniamini come cantanti o campioni dello sport ci sono maggiori probabilità che abbiano effetto. Ma può anche succedere il contrario, ed essere definiti bacchettoni.

Anche quando si fanno esperimenti anti-inquinamento come lei nei suoi show?

Quello con l'idrogeno? Sì, può incuriosire la gente, ma è anche difficile da applicare. Beppe Grillo portava nei suoi spettacoli un furgone alimentato a idrogeno e la gente applaudiva. Però, per strada, se ne sono visti pochi. Perché sino a quando il petrolio avrà l'esclusiva, idrogeno e altri fonti di energia saranno destinate a soffrire.

Lei farebbe una campagna di utilità sociale?

Se il tema è importante, volentieri. Ma non sul patentino perché, come i giubbini di sicurezza arancione, mi sembra l'ennesima trovata con una patina di utilità sociale per incassare multe.

E invece su Aids o sesso sicuro?

Sì, le farei sempre che siano campagne con una comunicazione consona al mio modo di esprimermi. Quelle che ho visto sinora erano deprimenti, d'altra parte quando un ministero della Pubblica istruzione suggerisce l'astinenza contro Aids e malattie veneree....

Vuol dire che non è un buon momento per battaglie civili?

Al contrario, ci sono tanti campi in cui battersi ma è difficile perché molte di queste battaglie vengono usate in maniera speculativa. C'è chi partecipa perché lo ritiene promozionale, ma non si preoccupa di vincerle, che arrivino a una svolta. Speriamo che in futuro si crei una migliore coscienza civile, perché sino a quando ci si batterà solo per cose di moda, per le tematiche del momento, non si arriverà da nessuna parte.

Intervista di Renato Tortarolo – IL SECOLO XIX – 15/07/2004

| MOTORI DI RICERCA | UFFICIO INFORMAZIONI | LA POSTA | CHAT | SMS gratis | LINK TO LINK!
| LA CAPITANERIA DEL PORTO | Mailing List | Forum | Newsletter | Il libro degli ospiti | ARCHIVIO | LA POESIA DEL FARO|