Cosè
che lega Auschwitz a Gramazio? Lassurdità. Gramazio
non sarà nazista, magari non è in grado di far del
male a nessuno ma così come non riesco a spiegarmi
lassurdità di quella violenza e di quel progetto
mostruoso, allo stesso modo non so darmi pace di fronte a chi,
come lesponente di An, tenta di sottrarre il fascismo alle
sue responsabilità nellaver contribuito alla
realizzazione di quel progetto. Assurdo lui, assurda la Lega che
si rifiuta di sottoscrivere la risoluzione europea
sullantisemitismo: mi sembrano logiche pericolosamente
lontane dal senso di umanità che ci protegge dai fantasmi
più crudeli. Guccini sta chiuso in una coperta,
un termometro sotto il braccio e sigarette razionate, assediato
dalla neve, dal freddo e dallinfluenza. Legge, come sempre,
un mare di quotidiani e proprio leggendone uno pochi giorni
fa...Francesco non è uno che cerca cabale ma gli va ogni
tanto di compiacersi delle banali sincronie del destino come
quella che, ha scoperto, lega la sua vita al campo di sterminio
nazista più ferocemente paradigmatico, quello di
Auschwitz. Se linformazione che ho letto non è
fasulla, sono nato proprio il giorno in cui si sono aperti i
cancelli di Auschwitz, il 14 giugno del 1940. Che vorrà
dire?; forse niente, vuol dire niente se non quello che
dice: che il più abominevole lager nazista è nato
lo stesso giorno in cui ha visto la luce lautore della più
bella, toccante ballata su quellinferno gestito dagli
uomini che la popular music europea possa contare tra le sue
pagine. Correva lanno 1964, fate i conti e capirete quanto
ragazzo fosse allora questo strano montanaro che già
scriveva capolavori e poi li passava ad altri.
Francesco,
come ti è venuto in mente di scrivere Auschwitz?
Intanto
era autunno. Questo è certo e stavo preparando un esame di
latino. Avevo letto un paio di libri che mi avevano
impressionato: Il flagello della svastica e
Tu passerai per il camino. Credo che mi sia
uscita dal cuore con gran semplicità. Quelle circostanze,
quei temi li avevo già dentro per contatto diretto...
Eppure
erano anni in cui non si ricordava volentieri quel che era
successo. La Shoah era ancora una vicenda che il silenzio di
massa sembrava affidare volentieri al destino molto sventurato,
ma molto privato degli ebrei...
Una
nostra amica di famiglia, la signorina Sinigallia, - te lo ripeto
da anni - di cui sei sicuramente pronipote, era ebrea come te. È
un personaggio della mia infanzia, era lei che mi faceva le
iniezioni, lei che non di rado giocava a carte a casa mia. Lei
che aveva perso un bel po di familiari a Buchenwald, credo.
Raccontava, e io sapevo. Poi mio zio. Aveva una corrispondente
estera, negli anni 50 e nei primi anni 60 che aveva
quel triste numero sul polso. Poi vidi quelle foto sui libri.
Soprattutto quelle dei bambini, laceranti: hai voglia a cercare
di capire, non ce la fai perché non cè niente
da capire, è tutto così esplicito, così
spaventosamente esplicito. Volevano far fuori quella che per loro
era una razza, dovevano abolire dal mondo la pietà...
E
così ti mettesti a scrivere e a incollare note e accordi.
Ma in quel brano che stava nascendo cera qualche cosa
daltro: la canzone italiana, grazie a te, stava facendo un
bel salto, usciva dai tinelli e si affacciava alla grande storia
dalla terrazza di una nuova coscienza, più ampia, più
responsabile...
Colpa
anche di Dylan. Lo avevo ascoltato da poco e mi pareva che non si
potesse restare indifferenti a quellaria nuova, a quel modo
di cantare le cose. Nel giro di un mese o giù di lì,
ho scritto e composto anche Noi non ci saremo
e È dallamore che nasce luomo,
che pochi conoscono, credo.
Così
come pochi sapevano che eri tu lautore di quei pezzi:
Auschwitz la cantò lEquipe 84 di
Vandelli, È dallamore che nasce
luomo la portarono a spasso sempre loro, Noi
non ci saremo divenne una bella hit dei Nomadi...
LEquipe
mostrò coraggio a farsi carico di un brano così
difficile, così poco consolatorio. Anzi, modificarono la
mia versione originale dove diceva Io chiedo quando sarà
che luomo.... Tolsero questa domanda angosciata e
la sostituirono con una risposta ben più dura cantando io
non credo che luomo.... Un po atroce, poco
nelle mie corde, non che fossi animato da chissà quale
speranza ma chiudere il discorso in modo così netto...
Sembra
la storia di un padre al quale tolgono i bambini appena nati...
I
miei amici più stretti sapevano che ero io lautore
di Auschwitz, a loro era piaciuta molto. Fuori
da questa cerchia, il primo a stringermi la mano e a dirmi
complimenti fu Arnoldo Foà, ma dopo un bel po
di tempo. Insisto a dire che dal punto di vista tecnico non era
un pezzo di bravura: è molto efficace, arriva dritta allo
scopo, sa evocare, ma insomma...
Sono
quasi mai daccordo con i tuoi giudizi sulle tue creature.
Ma torniamo al tema, la Shoah...
Mi
fa orrore il negazionismo. Non sopporto quelli che dicono: non è
successo niente, non è vero niente, non centro
niente. I tedeschi sono stati bravi, in generale, a non
partecipare a questo vergognoso gioco. Quanto allantisemitismo,
basta verificare la cronaca di questi anni recenti: esiste,
serpeggia, si annida qui e lì anche se alcune condizioni
fondamentali sono cambiate rispetto al passato. Per esempio, la
Chiesa cattolica ha fatto ciò che doveva fare eliminando
ogni residuo della vecchia, agghiacciante condanna di deicidio
che agli ebrei è costata tanto e tanto è costata
allEuropa. Ma non basta. Guarda cosa sta accadendo nellex
Germania Est, dove si raccolgono i più agguerriti gruppi
neonazisti. Il pregiudizio sopravvive a tutto, purtroppo: che gli
ebrei siano ricchi, avari, avidi è una favola cattiva che
trova casa piuttosto facilmente.
Non
pensi che nella Lega ci siano gli elementi necessari per
alimentare rigurgiti di cultura filonazista?
Non
penso che la Lega sia neonazista. Mi sembra piuttosto un luogo in
cui la piccola borghesia riesce a condensare tutti i suoi vizi
peggiori, a cominciare dalla paura del diverso e dallegoismo,
in una linea politica...
Sarà,
mi sembrano ingredienti perfetti per una strategia in cui
lantisemitismo ritrovi uno spazio istituzionalizzato: ogni
volta che la paura è diventata strumento di governo o
quantomeno di politica gli ebrei hanno pagato, prima o poi...
Diciamo
che al momento la Lega sembra più preoccupata di
criminalizzare gli extracomunitari, gli omosessuali, i diversi in
generale. Sembra abbastanza esplicita nellindicare i suoi
bersagli. Anche se devo arrendermi al potere della menzogna. Mi
fanno molta paura quelli che minimizzano la Shoah protestando
ragionevolezza e poi in cuor loro oltre a sapere che è
stata quella cosa spaventosa e unica che è stata pensano
che i nazisti hanno fatto bene a fare quello che hanno fatto.
In
altre parole, vorresti avere la possibilità di riconoscere
senza ombra di dubbio i nuovi nemici dellumanità...
Forse
sì, forse no. Se questi non hanno la possibilità di
dichiararsi ciò significa che la morale del nostro mondo,
almeno in questo caso, è abbastanza forte da costringerli
a camuffare la loro biecaggine, perché altrimenti non
avrebbero scampo. È un brutto momento quello in cui un
nazista si sente libero di dire che è un nazista. Già,
ma mentre parlo mi viene in mente che proprio in Italia fascisti
e nazisti ora si sentono liberi di dichiararsi, non se ne
vergognano...
Intervista di Toni
Jop L'UNITA' 27/01/2005
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