E ora Harry Potter finisce in tribunale

		LA REPUBBLICA 17 marzo 2000 LILIANA DI DONATO
E ora Harry Potter finisce in tribunale

L'autrice Joanne Rowling citata per plagio dalla scrittrice americana Nancy Stouffer
Troppe similitudini tra uno dei sui libri e le avventure del piccolo apprendista stregone, a cominciare dai nomi

ROMA - E se fosse tutto un trucco? Opera, stavolta, non della bacchetta magica di Harry Potter, l'apprendista stregone più famoso del mondo dopo Topolino, ma della penna di Joanne Rowling, l'autrice della omonima saga letteraria per bambini diventatata in pochi anni un successo anche tra gli adulti. Diciannove milioni di copie vendute solo negli Stati Uniti per i tre titoli finora pubblicati ("Harry e la pietra filosofale", "Harry e la camera dei segreti", "Harry e il prigioniero di Azkaban"), traduzioni in più di trenta lingue, un quarto episodio in uscita a luglio, le avventure del ragazzino occhialuto con un fulmine "stampato" sulla fronte non sarebbero esattamente il prodotto della fantasia della scrittrice inglese. Che avrebbe preso un po' più del famoso spunto da un libro americano del 1984, The legend of the Rah and Muggles. Così Nancy Stouffer, l'autrice, ha portato la questione in tribunale con un'accusa ben precisa: plagio.

"Le coincidenze capitano, ma se uno assomiglia a una papera e si comporta come una papera, allora è una papera", dice senza mezzi termini la Stouffer. Ma quali sono le coincidenze "incriminate"? Innanzitutto i nomi di alcuni personaggi, a partire da quello dello stesso protagonista: Harry nella saga della Rowling, Larry nel libro della Stouffer. Anche Lily Potter, la madre di Harry morta in un incidente, ha una quasi omonima americana, Lilly Potter. E i "guardiani dei giardini" della Stouffer diventano i più famosi "guardiani delle chiavi" della Rowling. In gioco c'è anche una questione di copyright sulla parola "muggles", che la scrittrice americana sostiene di aver inventato: nel suo libro i muggles sono i nani che si prendono cura di due orfani dotati di poteri magici, nella saga della Rowling, invece, i maghi chiamano così gli esseri umani.

"Le richieste della Stouffer sono del tutto prive di fondamento", ha detto una portavoce della Scholastic, la casa editrice che pubblica le avventure di Harry Potter negli Stati Uniti. Ma lei sostiene che, sebbene il suo libro sia stato venduto dieci anni fa, per lo più nei supermercati della costa orientale, la Rowling potrebbe averlo letto durante un suo soggiorno di studio a Baltimora nel 1988.

Oltre alla scrittrice sua "rivale" e alla Scholastic, Nancy Stouffer ha fatto causa anche alla Time Warner, che dal primo libro Harry e la pietra filosofale realizzerà un film, probabilmente con la regia di Steven Spielberg, e alla Mattel, che invece fabbricherà giocattoli e pupazzi con la faccia del bambino mago. Giocando di anticipo, però, la Rowling, Scholastic e Warner avevano già chiesto a novembre al tribunale di New York di stabilire che la saga di Harry Potter non violasse i diritti d'autore della Stouffer.

In attesa che il tribunale si pronunci, e dopo essere sopravvissute alle richieste di censura delle associazioni dei genitori americani, le avventure di Harry continuano. E sembra destinato a continuare anche il loro successo. A luglio uscirà in Inghilterra e in America il quarto dei sette episodi del ciclo, Harry Potter and the Doomspell Tournament, ma già 8.000 ragazzi hanno tempestato di domande via Internet Joanne Rowling sugli sviluppi della storia. Riuscirà Harry a mettersi in contatto con il suo padrino, Serious Black? Cos'è che fa diventare alcuni maghi dei fantasmi dopo la morte? Gli impazienti lettori si sono dovuti accontentare solo di qualche anticipazione. "Harry parlerà con Serious Black nel quarto libro, ma solo per poco", li ha rassicurati la Rowling. Che, però, ha aggiunto: "I segreti dei maghi non saranno svelati prima del settimo episodio", l'ultimo della saga, che - i piccoli appassionati possono stare tranquilli - si concluderà solo quando Harry avrà finito la scuola per maghi.