Il diritto allistruzione
laica. La contrapposizione culturale tra musulmani e cattolici.
La religione come limite alla libertà. E ancora le bugie
della politica, vedi il caso Blair a proposito della guerra in
Iraq. Ken Loach come sempre non si risparmia. Tanto più
questa volta che, appena finito di girare il collettivo
Ticket con Abbas Kiarostami e Ermanno Olmi, è in
arrivo nelle nostre sale col nuovo Un bacio appassionato
in cui prende di petto tutti questi argomenti con una storia
sola. Quella di una coppia mista che vive in una
Glasgow multietnica: lei irlandese cattolica che insegna in una
scuola pubblica soggetta però alle volontà della
curia locale, lui un dj pachistano di famiglia musulmana col
destino segnato da un matrimonio per procura voluto da una
famiglia tradizionalissima. Come due moderni Romeo e Giulietta,
insomma, i due ragazzi devono fare i conti con le contraddizioni,
le ipocrisie e gli ostacoli imposti dalle diverse culture di
provenienza, contro i quali lunica soluzione è la
ribellione.
Nellultimo
Sweet Sixteen, sempre ambientato in Scozia,
aveva affrontato il dramma delladolescenza schiacciata tra
lavoro precario e malavita. Cosa lha spinta adesso a
puntare lattenzione sul tema dellintegrazione e dello
scontro tra culture?
Beh
basta guardarsi intorno. Dopo l11 settembre la comunità
musulmana è molto più vulnerabile, presa di mira
perché viene associata genericamente ad Al Queida, al
terrorismo. Allora è nata spontanea la voglia di indagare
su cosa stia succedendo in questa comunità, nelle nuove
generazioni di immigrati in cui i giovani si sentono con i piedi
in due culture. E per questo vivono una vita di contraddizioni,
tanto che sono soprattutto loro, i giovani pakistani, ad aver
apprezzato il film. Un ragazzo, dopo una proiezione, mi ha detto:
vorrei che lo vedessero tutti i miei zii e le mie zie così
capirebbero quello che dobbiamo passare tutti i giorni.
Il
film è unanalisi molto lucida e laica sullo scontro
religioso. E alla fine appare evidente come la religione sia un
impedimento al conseguimento della felicità...
La
situazione è molto complessa perché spesso per gli
immigrati la religione è lo strumento più diretto
per mantenere la propria identità. La moschea, dunque,
diventa il fulcro di tutto. Nel film, però, mostro anche
del cattolicesimo le tante facce. Dal preside più laico
che cerca di aiutare la giovane insegnante, al prete integralista
che spinge a licenziare linsegnante perché vive con
un musulmano. Che in questo contesto la religione sia dostacolo
alla felicità dei protagonisti è evidente. Del
resto io sono un agnostico con tendenze atee.
Eppure
di questi tempi la religione è di nuovo in primo piano.
Come se avesse preso il posto della politica...
Veramente,
come è sempre accaduto, è la politica ad usare la
religione per nascondere i suoi intenti. Del resto i britannici
hanno costruito un impero con la Bibbia in una mano e nellaltra
la pistola. Basta guardare alle bugie di Blair sullIraq,
una guerra che ha violato il diritto internazionale e difeso gli
interessi delle grandi imprese. Doveva essere un leader di
sinistra, invece, ha dimostrato che in Gran Bretagna, ormai, ci
sono solo partiti di destra... Ecco, un giorno mi piacerebbe fare
un documentario come Fahrenheit 9/11, ma su temi europei e
per il pubblico europeo. E forse il titolo potrebbe essere
Bugiardi e imbroglioni.
E
della nuova coalizione Respect, a cui aderisce, cosa può
dire?
Ne
fanno parte militanti di sinistra, ambientalisti, pacifisti. Ma
per il momento dobbiamo tenere le dita incrociate perché
creare e consolidare una coalizione di questo tipo non è
facile. In giro per l'Europa si organizzano molti Social forum
che sono momenti molto produttivi, poi però bisogna essere
in grado di catalizzare questa grande energia in
un'organizzazione, perché altrimenti si corre il rischio
che tutto si dissolva.
Di
questi tempi, infatti, si ha spesso limpressione di tornare
in dietro, piuttosto che di procedere in avanti. Qui in Italia,
per esempio, siamo arrivati di nuovo a discutere sullobbligo
del crocefisso in classe e il ministro della pubblica istruzione
ha invitato le scuole a fare il presepio.
Appunto,
uno dei temi forti di [i]Un bacio appassionato è proprio
quello della necessità di separare listruzione dalla
religione. Anche da noi si suppone che l'educazione pubblica
debba essere laica, ma in Scozia o in Irlanda, per esempio come
mostro nel film, i preti detengono ancora il potere di scegliere
gli insegnanti in virtù del loro comportamento religioso e
morale. E non diversamente vale per la chiesa protestante che può
essere ugualmente repressiva e opprimente. In Inghilterra ci sono
certe chiese protestanti, considerate tra le più
importanti e rinomate del paese, dove i genitori degli alunni
sono costretti ad andare a messa anche se non sono credenti per
ottenere la frequenza per i propri figli. E la cosa più
sconcertante, poi, è che si continui a parlare di bimbi
musulmani, cattolici invece che di figli di cattolici e musulmani
poiché dovrebbero essere loro ad avere il diritto di
scelta una volta adulti...
Il
diritto di scelta magari, però, è quello della
ragazzina musulmana che in Francia sceglie di andare a scuola con
il velo, ma le è vietato...
Questo
è ancora un altro discorso. Pur ritenendo la necessità
di unistruzione laica, sono convinto che la legge contro il
velo sia stato un ennesimo attacco alla comunità musulmana
che è già abbondantemente sotto tiro.
Ma
anche al centro di reazioni violente come luccisione del
regista olandese Theo Van Gog ad Amsterdam..
Certo
finché si continua con la violenza sarà sempre una
spirale, un serpente che si morde la coda. Se il mondo musulmano
viene attaccato è chiaro che si difenda. Per questo credo
che lunica strada sia quella di intraprendere il cammino
della solidarietà. Offrire solidarietà al popolo
iracheno, solidarietà a tutti coloro che sono costretti a
lasciare il loro paese per sfuggire alla violenza e alla miseria.
Intervista di
Gabriella Gallozzi L'UNITA' 22/12/2004
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