Ken Loach si sarà
stupito nel sentire le reazioni a Un bacio appassionato (A
found kiss) dal 7 gennaio nelle sale, presentato a Roma alla Casa
del Cinema alla stampa e agli studenti. Lui questa volta ha messo
da parte la classe operaia in mobilità o disoccupata,
anche se Glasgow è sempre la scena del suo nuovo film
(premio della giuria ecumenica a Berlino). Ha scelto come
protagonista un dj pakistano che si innamora della giovane
professoressa di musica della sorella, ma non ha il coraggio di
dirle che tra poche settimane sposerà la cugina, come la
famiglia ha deciso. Il sentimento colpisce forte e inaspettato,
ma vengono a galla con chiarezza tanti altri aspetti. Il regista
di Terra e libertà, di My name is Joe questa
volta ha realizzato una commedia ed ha lavorato a lungo sulle
voci, le diverse lingue, le battute e i dialoghi, i rapporti tra
i diversi personaggi per creare l'impatto comico. Il ragazzo ad
esempio ha tipiche cadenze da dj e linguaggio metropolitano a
dispetto della solennità dei suoi discorsi, la
professoressa un accento educato e forbito anche se lancia
velenosi improperi. L'ironia verso i pakistani coinvolge anche
gli irlandesi, che furono i primi ad emigrare in Scozia nei
secoli passati. Qualcosa sfuggirà al nostro pubblico reso
sottosviluppato dal doppiaggio (sì, lo sappiamo è
il migliore del mondo). Il pubblico, abituato ai suoi film si
immerge in questa vicenda di musulmani e cattolici e differenze
culturali, di genitori e figli, scale di valori utili alla
condotta di vita, poi coglie anche altri indizi, è la
prima volta ad esempio che vede unire in un brindisi il profeta e
Gesù o mettere uno spinello tra le dita della statua di
Papa Wojtila come forse Gardel. Un film di Loach non è
come gli altri, il suo segreto è un punto di vista ben
preciso, limpido: ecco, l'indicazione politica di questo film è
insegnare a guardare bene, valutare esattamente le contraddizioni
della realtà. Se sono state fatte numerose altre commedie
in questi anni sul difficile rapporto dei ragazzi emigrati di
seconda generazione con le famiglie, questa è differente
perché non aggiusta le cose con un lieto fine, ma rende
palpabile le difficoltà reali.
Possiamo
considerare le situazioni proposte dal film come diffuse nella
società oppure si tratta solo di casi sporadici?
La
situazione era comune alle famiglie di emigranti pakistani
arrivati negli anni '60 in Scozia con il piede in due culture per
cui molti di questi giovani si trovavano a vivere una vita carica
di contraddizioni. In genere si trova una soluzione tranquilla,
ma ci sono anche casi in cui si spezzano i rapporti con le
famiglie per via di un matrimonio con bianchi, È una
situazione molto complicata. C'è nel film un personaggio,
Amid, che interpreta se stesso che per un certo periodo ha
vissuto la sua vita e poi ha accettato un matrimonio
tradizionale.
La difficoltà di vivere rapporti
misti è dovuta soprattutto a un fatto religioso?
No,
in realtà credo che la religione sia lì soltanto a
nascondere la realtà. Negli anni '60 arrivavano giovani
che erano sfruttati, poi un po' alla volta hanno fatto carriera e
hanno fatto venire anche le famiglie e oggi fanno parte
integrante della società. In questo periodo è
inevitabile che uno cerchi di mantenere la propria identità
avendo come punto di riferimento la moschea. In questo caso
particolare, la realtà è complicata dal fatto che
il padre crede di essere un pakistano al 100% e invece ormai lo è
solo al 60%. Il problema è di come le persone percepiscono
se stesse. E poi in genere la gente non litiga mai su come si
dicono le preghiere, si litiga per motivi politici. Bisogna
guardare sotto, cosa c'è alla base dei conflitti
religiosi
Nel film si vedono varie sfumature di
fondamentalismo, e punti di vista differenti.
Siamo
stati molto attenti a non creare stereotipi ma raccontare
personaggi più aperti o più retrivi e darne le
motivazioni. Ad esempio il preside si dimostra un cattolico
aperto e il parroco, più severo, brandisce un documento
autentico che impone la sua firma per assegnare il certificato di
buona condotta cattolica valida per insegnare nelle scuole. Noi
in ogni caso riteniamo che la scuola debba essere laica, ma se
uno ascolta la voce del prete si rende conto che viene dalla
classe operaia e che è stato un valido aiuto per la
comunità nei momenti difficili, quindi è anche
giusto che si arrabbi se qualcuno va lì da lui solo per
farsi firmare un pezzo di carta. E a proposito, come è la
situazione qui da voi in Italia?
Cosa sta succedendo
nella sinistra inglese dove abbiamo saputo che è stato
fondato un nuovo partito da parte di Vanessa Redgrave e suo
fratello Corin che erano impegnati politicamente insieme a
lei?
La guerra in Iraq ha cristallizzato molte
questioni in Gran Bretagna. C'erano tre partiti di centro, di
destra e di sinistra. Il leader del partito laburista si è
rivelato un bugiardo, ha violato il diritto internazionale
entrando in guerra e difende le grandi imprese. Poiché ci
sono stati due milioni di persone che hanno manifestato contro la
guerra, la domanda è: come organizzare qualcosa per questi
due milioni di persone? Come tutti sappiamo il problema è
il settarismo, il pesce grosso nel piccolo stagno. Respect
l'organizzazione di cui faccio parte comprende gruppi della
sinistra dei laburisti, ambientalisti, persone contrarie alla
guerra, infatti è un'organizzazione che si chiama
coalizione. I risultati sono fluttuanti, abbiamo due
consiglieri eletti all'interno di questa lista e qualche successo
si riesce a vedere. Vanessa e Corin semplicemente hanno deciso
che la coalizione non era abbastanza ampia e hanno deciso di fare
qualcosa per conto loro, è difficile staccarsi dalle
proprie idee
Quali sono le sue considerazioni di
partecipante al Social Forum di Londra?
Penso che sia
un'esperienza molto produttiva. Il vero problema è come da
tutto questo creare un'organizzazione perché dopo le
manifestazioni tutto sembra dissolversi nell'aria. Occorre
un'organizzazione
Qual è la situazione del
partito laburista?
È un partito dove ci sono
molti capi e pochi indiani. Le organizzazioni locali hanno perso
molti iscritti, molti hanno lasciato il partito negli ultimi
dieci anni, i nuovi iscritti appoggiano Blair quindi sono di
destra. Dieci anni fa all'interno del partito c'era la destra e
la sinistra, c'era un dibattito che oggi non c'è più.
Blair ha in pugno il partito.
Cosa pensa del lavoro di
Michael Moore?
Farenheit 11/9 è un film
molto utile e interessante, ovviamente un film americano fatto da
un americano per un pubblico americano. Il fatto che non sia
riuscito a far vincere le elezioni non significa che non abbia
avuto un impatto sulla gente. È positivo che si sia
riusciti a far vedere i documentari al cinema, a parlare in modo
diretto. Un giorno sarebbe bello fare un documentario sulle
questioni che interessano l'Europa.
Quale ad
esempio?
Qualcosa del tipo: Bugiardi e Imbroglioni?
Intervista di Silvana Silvestri
IL MANIFESTO 22/12/2004
|