Finalmente
anche lItalia è in guerra. Abbiamo insistito tanto
che alla fine hanno accettato che invadessimo lAfghanistan
anche noi. Sono stati gentili. E finalmente il nostro paese è
assunto a nazione di dignità altissima, degna di figurare
insieme a Francia, Germania e Inghilterra. Tanto che il nostro
presidente del Consiglio è stato invitato a cena insieme
ai grandi da Bush in persona. Il nostro cavalier Berlusconi
purtroppo non ha potuto sedersi a tavola. Faceva il
cameriere.
Siamo arrivati agli scontri di terra. I
bombardamenti vanno avanti da settimane con centinaia di morti. I
generali americani non si proccupano più neanche di
smentire luso di bombe a grappolo e a frammentazione,
eccellenti per fare strage di civili. Una popolazione
terrorizzata. 7 milioni di donne, vecchi e bambini in fuga, che
premono disperati, senza cibo, alle frontiere del Pakistan. Ed
ecco che inizia a vacillare limmagine cromata della guerra
che ci era stata proposta nei primi giorni. E più Bush
ripete: "Vinceremo!!!" più la gente sospetta che
questa guerra sia priva di senso. Dalla Prima Guerra Mondiale
si sa che artiglieria e bombardamenti possono fare ben poco
contro un esercito rintanato sottoterra. Quella che sta
affiorando è la sensazione che i responsabili del
Pentagono abbiano piani strategici e tattici molto confusi.
Nessuno sa dove sia Bin Laden. Nessuno sa come stanare i
talebani. Per giunta nessuno si fida dellAlleanza del Nord.
Bush forse ha capito che bisogna stare attenti a finanziare e
armare il nemico del tuo nemico
Quelli dellAlleanza
del Nord infatti non sono per niente meglio dei talebani: odiano
le donne, odiano la democrazia, odiano la cultura. Infatti
allAlleanza del Nord non gli dicono quando e dove
bombardano. Non si fidano. E non gli danno armi, solo divise
mimetiche di cotone, il massimo per linverno afgano. E non
gli danno le scarpe, potrebbero andare troppo lontano. Forse sono
perfino preoccupati che in questo momento stiano ottenendo
qualche notevole successo sul piano degli scontri. Paventano che
arrivino a Kabul senza il controllo delle forze della Nato. In
questo caso sarebbe difficile poi toglierli dal governo e
metterci al loro posto il re. Lo sanno bene i russi che lo
hanno sperimentato sulla loro pelle: non basta invadere la
maggior parte di un vasto paese per poter dire di aver
vinto. Anzi essere costretti a gestire un così vasto
territorio dventa una trappola mortale. Oltretutto stiamo
parlando di una nazione dove ci sono più mine che sassi,
dove i fiumi sono muri dacqua invalicabili, dove fra un
mese ci sarà un metro di neve, le montagne superano i
6.000 metri e non ci sono McDonald's per migliaia di chilometri.
I generali del Pentagono sono depressi e hanno disperato
bisogno di dare limpressione di concludere qualche cosa, ne
va delle loro carriere. Il presidente li incalza: Ma
come? Non avete ancora preso Kabul?. Così si
continuano a buttare bombe sempre più grandi. Una
addirittura pesava 7 tonnellate e costava quanto un bastimento
carico di grano e medicine. Ma dopo settimane di
martellamento aereo nessuno si illude di aver realmente scalfito
il pericolo rappresentato dai 50 mila soldati dellesercito
talebano, asserragliati in sotterranei scavati durante più
di un decennio di guerre senza quartiere. Cosa fanno i
talebani? Aspettano. A quel che sembra è questa la
strategia di Bin Laden o di chi per lui ha progettato questa
offensiva contro gli Usa. Prende sempre più corpo
lipotesi che le lettere allantrace non siano opera
dei terroristi islamici. Soprattutto perché non sono nel
loro stile. Loro cercano azioni dense di significati simbolici e
di martirio. E più probabile che non vogliano
sciupare leffetto scenico degli orrendi massacri dell11
settembre con attentati minimi. Forse si limiteranno ad
attendere. Sanno di essere fuori dalla portata dei bombardieri,
forse molto lontano dallAfghanistan e aspettano. Ogni
giorno che passa il conto della guerra si fa più pesante
in termini economici (gia ci si chiede come pagheremo noi
italiani le nostre spese di guerra). I bombardamenti alla cieca
su villaggi e sedi della Croce Rossa stanno creando gravi
imbarazzi ai governi islamici cosiddetti moderati (per lo più
dittature orrende) e stanno dando grande visibilità ai
gruppi di fanatici fondamentalisti. Più questa guerra va
avanti più gli Usa e i loro alleati affondano nel famoso
pantano Afghano. I servizi segreti annunciano ogni giorno il
pericolo di nuove terribili azioni terroristiche. Bin laden
raccoglie e rilancia spietato dichiarando di possedere bombe
atomiche. Si può pensare a una sparata intimidatoria?
Purtroppo abbiamo a che fare con un criminale che supera ogni
limite di misura umana.
Questo
è il terrore.
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