Le
parliamo a nome di milioni di italiani che l'hanno votata. Il
paese attende un gesto. Ci si aspettava da lei quello spirito
di rude efficienza che trasuda da tutta l'iconografia
reazionaria. Un presidente operaio che prende per il bavero lo
spreco e i balzelli che incatenano gli imprenditori. Dopo anni di
lassismo di sinistra si attendeva la scossa. Grandi retate di
magnaccia, le prostitute ordinatamente chiuse nei bordelli a
vendere prestazioni tassate. Durezza contro i truffatori,
pugno di ferro contro chi ostacola il commercio non pagando
le fatture e firmando assegni scoperti. Una gestione del
traffico all'americana con multe spaventose se si superano i
100 all'ora e uno sfoltimento della burocrazia. E anche tariffe
americane dei servizi essenziali: dimezzare il costo di
poste, internet, telefoni... Lotta senza quartiere alla
malavita organizzata. E misure draconiane antiterrorismo,
cancellazione del segreto bancario, trasparenza degli assetti
societari. Un rigoroso attacco alla privacy che renda
impossibile navigare in forma anonima su internet stroncando
siti pedofili, hacker cattivi e invii di posta non
desiderata. Leggi veloci ma severe su appalti e opere
pubbliche. Un atteggiamento virile con gli stranieri... Signor
Berlusconi, la gente di destra che l'ha votata si aspettava
questo da lei. E cosa abbiamo visto invece? Non c'è
stato nessun cambiamento radicale da nessuna parte. Sono stati
risolti alcuni affari di famiglia, smussati i controlli sugli
appalti per le grandi opere, tolte le scorte ai giudici
antimafia, resi più complessi gli accertamenti bancari
in Svizzera, beffati i piccoli risparmiatori con l'abolizione
del falso in bilancio. E sbaglia chi vede in questi atti una
proterva azione reazionaria. In realtà, signor
Berlusconi, lei fa esattamente quello che prima di lei aveva
fatto la sinistra e prima ancora il centro sinistra. E abbiamo la
sensazione che lei cerchi di salvare se stesso dai guai
giudiziari non per trarne vantaggio ma perché si sente
in dovere di proseguire il lavoro intrapreso dall'Olivo che
s'è impegnato al massimo per proteggerla. Ed è
chiaro che sarebbe disdicevole se lei non continuasse a
salvare se stesso. E' una questione di continuità. Al
di là di qualche sfumatura non c'è nessuna grande
novità nel governo delle destre. Lei, signor
Berlusconi, è talmente preoccupato di fare tutto
come D'Alema che ha strepitato perfino per poter mandare
anche lei in guerra i soldati italiani. "Perché
D'Alema sì e io no?" Ha urlato al telefono,
piangendo, durante una drammatica telefonata notturna negli
States (notturna per Bush, lei si era dimenticato il fuso
orario). Sarebbe ora che la destra se ne rendesse conto. Sono
stati giocati. Erano gli unici a essere usciti quasi puliti
da tangentopoli, avrebbero potuto governare il paese... Ma i
comunisti lo capirono per tempo e architettarono un piano
diabolico: infiltrarsi. Se la gente di destra si fermasse un
attimo e guardasse la fotografia del gruppo di potere
attuale, socchiudendo gli occhi per sfumare l'immagine, avrebbe
la possibilità di intuire una strana visione: i vertici
del Polo delle Libertà sono in mano a un nugolo di
comunisti! Comunisti arrabbiati, feroci. E socialisti, di
quelli cattivi. E si sa che quella dell'infiltrazione è
una vecchia tattica stalinista. Erano i russi a utilizzare
gli agenti segreti cosiddetti "dormienti" mandati a
vivere oltre la cortina di ferro. Iniziamo da Giuliano
Ferrara, educato nell'Urss del Kgb, cresciuto a pane e
ideologia nei campi di addestramento della gioventù
comunista, sottoposto a chi sa quale tecnica di adescamento
sessuale da parte delle formose agenti comuniste
sovietiche... Guzzanti padre, altro noto personaggio di
sinistra. Entrambi giocano a portare alle estreme conclusioni
qualunque frase pronunciata da lei, signor Berlusconi, dicono ad
alta voce il messaggio che si legge tra le righe. E Taormina e
Pecorella, dall'altra parte, fanno eco. Lei dice: "Sono
sottoposto a un complotto di giudici comunisti." E
Taormina conclude coerentemente chiedendo l'arresto dei
giudici colpevoli del complotto. Era sottinteso ma un conto è
sottintenderlo e un conto è dirlo. E chi sono Taormina e
Pecorella? Due duri dell'estremismo militante, per anni
indicati dalla stampa onesta come fiancheggiatori del
terrorismo, erano tempi nei quali per essere difesi da
loro bisognava avere almeno morsicato un carabiniere. E viene
il dubbio che il primo intento di queste persone sia proprio
distruggerla, signor Premier del Governo italiano, fingendo
di sostenerla e impedirle di lavorare recitando un appoggio
incondizionato. Bossi, che già tanti dolori le ha dato
in passato, anche lui è un ex militante comunista, un
mangiapreti specializzato in vescovi meridionali. C'è
Taradash, un drogato radicale, e poi i socialisti, socialisti
craxiani ovunque, capeggiati da De Michelis. Tutta
gente che non è veramente dalla parte sua. Odiano i
giudici per un motivo o per l'altro e la difendono solo
perché gli torna utile per il loro progetto:
vendicarsi dei magistrati che hanno osato toccare il Grande
Partito Comunista. E' tutta gente che crede che tangentopoli
sia stata una manovra dei fascisti per fregare la sinistra
(tant'è che, come si è detto, solo i fascisti
si sono salvati). E guardando bene anche lei, signor
Berlusconi ci sembra un po' comunista, gestisce il suo
partito in perfetto stile stalinista e sogna uno stato
teocratico e tecnologico. Dio ci salvi dal pericolo rosso!
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